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venerdì 23 dicembre 2016

Buon Natale Soldati, Buon Natale Eroi!

Carissimi lettori di Cuore Alpino, vengo a voi con la presente per un'occasione davvero speciale: il Santo Natale.
Il Natale, per i Cattolici, gli Ortodossi e i fratelli delle Chiese Separate è la solennità nella quale si celebra la nascita di Gesù Cristo. 
La prima attestazione del Natale Cristiano risale al 25 dicembre del 204 dopo Cristo, ed è stato documentato da Ippolito di Roma.
La solennità del Natale, proprio come quella della Pasqua, ci ricorda che il Cristiano è destinato a morire al peccato per rinascere in Cristo unica vera luce del mondo. Con il Natale inizia il meraviglioso cammino terreno di Gesù di Nazareth che, come abbiamo detto, culmina con la Pasqua di Risurrezione. Possiamo dunque dire che senza Natale non avremmo Pasqua e senza Pasqua non avremmo la vittoria sulla morte che è il peccato
Quindi, la solennità natalizia è il preludio di quello che il Signore ha voluto per noi. Vivere bene questa festa non è quindi una facoltà ma un imperativo visto che, come dicono molti teologi, "Il Natale è in qualche modo una Pasqua anticipata".
In questo periodo - nel quale è bene che le famiglie stiano assieme - il mio pensiero va a tutti quegli uomini che indossano l'uniforme dell'Esercito Italiano, della Marina Militare Italiana, dell'Aeronautica Militare e dell'Arma dei Carabinieri che il 25 dicembre non saranno a casa con le loro mogli, con i loro figli, con le loro mamme e con i loro cari per servire - ancora una volta - quell'amato Tricolore per il quale, al termine del loro periodo di formazione, hanno gridato "Lo giuro!".
Tutti i membri delle Forze Armate, all'inizio della loro carriera, hanno detto: "Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni".
Queste parole, se recitate da una persona che ha preso sul serio la propria missione, hanno un valore unico, irripetibile, inestimabile. 
Il giorno di Natale, quando saremo seduti a tavola a mangiare dolciumi e leccornie, rivolgiamo un pensiero ai membri delle Forze Armate e nel nostro cuore diciamo: "Giuro di rispettare sempre, anche a costo di dover ingoiare un rospo amaro, i membri delle Forze Armate, non per quello che sono ma per quello che rappresentano: il Tricolore e la Patria Italica".
Carissimi, nel concludere questa mia, vi prego di non dimenticarvi mai di chi indossa una divisa. Non la indossa per sé ma per noi e, sempre per noi, lascia sola la famiglia il giorno di Natale per garantirci pace e sicurezza.
A nome mio, e dei Famigliari del Caduto Langella, auguro a ciascuno di voi un Buon Natale pieno di cose belle e di gioia concreta.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella


domenica 27 novembre 2016

Il mio cuore vicino ai Carabinieri di Corticella a Bologna

Carissimi, quest'oggi ho appreso dai telegiornali che a Bologna dei vigliacchi hanno commesso un attentato esplosivo ai danni della Stazione "Corticella" dell'Arma dei Carabinieri.
Lo schifosissimo ordigno ha creato pesanti danni ma per fortuna nessuno dei militari dell'Arma ha riportato ferite. Secondo alcune ipotesi giornalistiche l'attentato avrebbe matrici anarchiche ma restano comunque in corso necessari accertamenti.
Questa notizia mi ha colto in una giornata in cui il mio morale era già sotto le scarpe e certamente non mi ha fatto del bene.
Come si può anche solo pensare di far del male ad un militare? Come può un Italiano mancare di rispetto ad un individuo che indossa una divisa? Come può un essere umano pensare di far del male ad un altro essere umano?
Queste domande hanno rimbalzato nella mia testa per tutto il pomeriggio e, sono le 23, non hanno ancora trovato una risposta.
L'Italia non può permettere che accadano cose simili perché dentro alla divisa nera con le strisce rosse sui pantaloni ci sono uomini che mettono a repentaglio la loro vita, i loro affetti, le loro gioie per garantire a noi pace, sicurezza e legalità.
Carissimi, a conclusione di questa mia (anche fin troppo lunga) lettera, vorrei chiedervi di vero cuore, di tutto cuore, di recitare - ogni sera - fino al giorno di Natale, un'Ave Maria per i nostri Angeli che hanno giurato di essere "Nei secoli fedeli" all'Italica Bandiera ed al Popolo che essa rappresenta.
Elia

lunedì 21 novembre 2016

La "Virgo Fidelis" protegga sempre i nostri amati Carabinieri

Carissimi, quest'oggi l'Arma dei Carabinieri nelle Legioni, nei Reggimenti, nei Reparti, nei Raggruppamenti, nelle Compagnie e nelle Stazioni, celebra la Solennità della sua Patrona, la "Virgo Fidelis".
In questa giornata di festa, ogni singolo militare appartenente alla "Benemerita" rinnova il proprio giuramento a compiere sempre e comunque azioni benevole nei confronti della Patria rappresentata dai Cittadini Italiani.
Di fronte all'immagine della "Virgo Fidelis" ogni Carabiniere sente il dovere di chiedere Materna Assistenza Spirituale

  • durante i turni di pattugliamento delle strade affinché l'occhio sia sempre vigile e il corpo sia sempre pronto ad intervenire in caso di necessità; 
  • durante l'accoglienza e l'incontro con il Cittadino affinché la sua lingua sappia sempre proferire parole di rassicurazione, di pace e di legalità; 
  • durante le operazioni di formazione, addestramento ed intervento affinché ogni movimento, ogni azione ed ogni dettaglio vengano compiuti con solerzia, precisione e puntualità.

Ma, in modo particolare, il Carabiniere ha bisogno della vicinanza della Madonna quando si veste della propria divisa. In quel momento l'uomo smette di essere un Civile per diventare impersonificazione vivente del Tricolore Italiano. Nel momento in cui un Carabiniere indossa la divisa, infatti, assume su di sé la gravosa responsabilità di tutelare, difendere ed aiutare il Cittadino Italiano che si trova nel bisogno e nell'indigenza.
Chi indossa La divisa dell'Arma non compie un gesto banale, ripetitivo o abitudinario ma, bensì, un vero e proprio rito nel quale rinnova - ogni giorno - "l'entusiasmo di testimoniare, con la fedeltà fino alla morte. l'amore a Dio e ai fratelli italiani" (Da: "La preghiera del Carabiniere").
Carissimi, da oggi innanzi, quando incontriamo un Carabiniere su una gazzella, su un treno, in una stazione, per la strada, di fronte ad una scuola, o in un qualunque altro luogo, ricordiamoci che siamo di fronte ad un Servitore della Patria che mette a repentaglio la sua vita per salvaguardare la nostra e per rendere l'Italia un Paese migliore.
Viva l'Italia, viva l'Arma dei Carabinieri!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

venerdì 11 novembre 2016

Nassiriya, per non dimenticare.

Carissimi, questa sera con la morte nel cuore vi ricordo che 13 anni fa l'Italia veniva ferita, amputata, depauperata di un gran numero di suoi figli.
Mercoledi 12 novembre 2003 alle ore 10:40 (ora di Bagdad) le ore 8:40 italiane, la sede dell'Arma dei Carabinieri di stanza a Nassiriya è stata attentata e dilaniata da fredda e ignobile mano islamica.
I Carabinieri erano stati allocati nell'ex-Camera di Commercio della città. Di fronte alla porta carraia della Caserma si sono presentati un camion cisterna ed un'auto che - guidati da quattro kamikaze - hanno forzato il posto di blocco ed hanno fatto esplodere il tutto con l'ausilio dei circa 300kg di esplosivo che trasportavano. La fortissima detonazione ha fatto sì che esplodessero anche le auto parcheggiate e l'armeria della Caserma.
Questa vile azione terroristica ha strappato alla Patria 12 Carabinieri, 5 Militari dell'Esercito e 2 Civili italiani. In quell'attentato l'Italia ha perso degli uomini, in quel tragico momento l'Italia ha perso degli eroi, dei figli.
Il giorno 17 novembre dello stesso anno un giornalaccio arabo con sede in Londra ha pubblicato una viscida rivendicazione che attribuiva "la carognata" all'organizzazione islamica denominata "Al Qaeda".
Carissimi, a conclusione di questa breve quanto sofferta lettera, vorrei farvi una richiesta: non smettete mai di ricordare le vittime di Nassiriya.
L'effusione del loro sangue non può e non deve essere vana. L'odio propagandato e sponsorizzato dall'Islam non può e non deve trionfare. I nostri eroi che servono la Patria nelle Forze Armate sono la parte sana della nostra Nazione che - senza di loro - varrebbe certamente meno di quel poco che già vale.
Con dolore e costernazione, Elia.

domenica 6 novembre 2016

A Cuneo la giornata delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale

Carissimi, due giorni fa l'Italia ha celebrato il Giorno dell'Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate.  Come ogni anno vi ho preso parte in quel di Cuneo, mia città e terra di Alpini.
Dopo l'omaggio al "Monumento ai Caduti del 2 Reggimento Alpini" abbiamo fatto una breve processione per rendere i dovuti onori ai "Ragazzi del '99" che hanno perso la vita durante la Prima Guerra Mondiale. Lì, di fronte a questo piccolo lembo di terra - nel quale sono stati posti una colonnina ed una targa - ho visto la commozione ed il rispetto che i Comandanti avevano negli occhi mentre, con la mano al cappello, porgevano il doveroso e sentito saluto a chi è "andato avanti" per amore della Patria.
Successivamente abbiamo percorso tutto Corso Dante e siamo andati al Parco della Resistenza per ascoltare il Messaggio per il 4 Novembre del Capo dello Stato.
Al centro dello spiazzo è stato montato un palco sul quale sono salite le autorità Civili e Militari.
Alla destra del palco vi era il Picchetto d'Onore composto da Alpini, Carabinieri, Finanzieri, Forestali, Poliziotti, Poliziotti Penitenziari, Vigili del Fuoco e Crocerossine.
Alla sinistra del palco, invece, vi erano le Associazioni Combattentistiche ed Arma, la Protezione Civile, il Gonfalone del Comune di Cuneo, il Gonfalone della Provincia di Cuneo e la rappresentanza della Polizia Locale di Cuneo.
Prima di salire sul palco il Signor Prefetto ha ricevuto la resa degli onori da parte di un Tenente del 2 Reggimento Alpini e ha poi, assieme al Comandante del 2 Reggimento, passato in rassegna il picchetto schierato sull'attenti.
Una volta che tutte le autorità hanno preso posto sul palco, un'Alpina - con voce chiara e ferma - ha dato lettura del Messaggio del Capo dello Stato.
Ero lì. Ho ascoltato ed assaporato ogni parola. Mi sono emozionato. Ho sentito vibrare nel mio cuore le parole di Mattarella che, con stima e affetto, ha detto: "Lo strumento militare rivolge la sua attenzione alla salvaguardia della vita dei nostri concittadini e della stabilità internazionale, mettendo in evidenza qualità e capacità professionali e collaborando con Paesi alleati ed amici, per realizzare un ambiente nel quale possano prosperare la pace e lo sviluppo dei principi democratici e dei diritti della persona, nel rispetto delle differenti culture e sensibilità".
Queste parole non hanno bisogno di commento ma solo di tempo per essere assorbite bene da tutto il nostro essere. I militari italiani non sono mercenari, non sono "personaggi strapagati" che "si arruolano solo perché non trovano lavoro"; i militari italiani sono uomini e donne che mettono a repentaglio la loro vita per la "salvaguardia della vita dei nostri concittadini e della stabilità internazionale". Ricordiamocelo sempre!
Al termine della lettura del toccante messaggio del Presidente della Repubblica è stata data la parola al Comandante del 2 Reggimento Alpini che ha tenuto un breve ma emozionante discorso nel quale ha ricordato chi non c'è più e chi - ogni giorno - indossa la mimetica, si rimbocca le maniche e serve la Patria ed il suo glorioso Popolo Italiano.
Carissimi, nello scusarmi per esser stato prolisso e logorroico, vi chiedo di non smettere mai di pregare per i membri delle Forze Armate. A vederli così sono uomini e donne senza paura, senza bisogni, senza timori... ma - ricordiamolo sempre - dietro alla divisa ci sono mamme, figli, sorelle, fratelli, padri, spose che - come tutti - hanno un cuore, un'anima e dei sentimenti. Non lasciamoli soli, non manchiamo loro di rispetto, non giudichiamo ciò che fanno.
Il loro lavoro - che io preferisco definire Missione - è fondamentale per garantire a ciascuno di noi un presente sereno ed un futuro di pace e di prosperità.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

sabato 29 ottobre 2016

Desideri indossare una divisa? Rivolgiti al Centro Unico di Formazione

Carissimi, vengo a voi con questa mia per presentarvi una realtà bellissima che nasce con lo scopo ed il desiderio di aiutare i giovani che sognano e bramano di indossare una divisa.
Con questa lettera desidero parlarvi del Centro Unico di Formazione (C.U.F.) che è un luogo atto a riunire in una sola ed unica sede ogni tappa che serve per preparare i Concorsi per entrare nelle Forze Armate e nelle Forze dell'Ordine.
Presso il C.U.F. potrete trovare persone preparate, qualificate e competenti che vi accompagneranno in un percorso fatto di incontri formativi personalizzati, simulazioni di "test d'ingresso" per valutare le competenze, simulazioni di quiz, temi e colloqui orali.
All'interno della struttura formativa del C.U.F. verrete resi in grado di consolidare le vostre conoscenze, rafforzare le vostre lacune ed apprendere le cose che ancora non sapete.
Oltretutto, e questa è una cosa molto importante, verrete aiutati a comprendere le dinamiche delle prove psico-attitudinali, delle prove fisico-atletiche e verrete sostenuti nell'acquisizione di certificazioni di conformità ai parametri antropometrici previsti dai bandi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.
Fare tutto questo da soli non è facile perché ci sono una marea di tecnicismi e di adempimenti burocratici che fanno girare la testa ma il Centro Unico di Formazione rende tutto questo più semplice e decisamente possibile. Volete sapere come? Chiamate lo 800 19 17 75.
Vi risponderà la Sede di Casapulla sita in Via Nazionale Appia numero 5.
Carissimi, nella speranza di avervi dato informazioni utili per il vostro futuro vi auguro ogni bene e vi mando un affettuoso abbraccio.
Elia

martedì 11 ottobre 2016

Progetto di Solidarietà per il Santo Natale 2016

Carissimi, questo pomeriggio mi sono messo a contare e dividere le offerte che mi sono state consegnate in questo ultimo periodo per portare avanti le opere di carità in memoria del nostro amato Giorgio.
Con grande stupore ho potuto vedere che dal 20 maggio 2016 (giorno nel quale i Frati Cappuccini del Corno d'Africa hanno ricevuto i nostri €uro 120,00) ad oggi abbiamo raccolto €uro 118,85 per continuare a dare un futuro ai bimbi che la Provvidenza ha voluto affidare alle cure dei figli di san Francesco.
Tra un paio di mesi sarà Natale e, anche quest'anno, come è ormai consuetudine per "Noi che non dimentichiamo Giorgio Langella", intendo fare un versamento ai bimbi dell'Africa per far sì che l'amore di Giorgio continui a vivere per sempre con azioni concrete che possano dare un sorriso ai bambini che egli tanto amava.
Purtroppo, come tutti sappiamo, nel 2006 i terroristi islamici hanno precluso al nostro Giorgio la possibilità di fare un figlio con sua moglie Francesca. Eppure Giorgio avrebbe tanto voluto farsi una famiglia per poter spendere il tanto amore che il Signore aveva messo nel suo cuore.
Giorgio purtroppo è volato in Cielo troppo presto e non ha potuto realizzare il suo sogno. Sua moglie Francesca, però, non ha mai smesso di farlo vivere in atti di concreta generosità rivolti in special modo ai bambini.
Questo a qualcuno potrebbe sembrare retorico ma come si fa a dire che "la vita non è tolta ma trasformata" se dopo la dipartita di una persona ci si dimentica di lei e si mette fine a ciò in cui credeva?
Gesù prima di lasciare questo mondo e ricongiungersi al Padre ci ha chiesto una cosa sola: "Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi". (Cfr. Giovanni 15, 12) A questo comandamento io credo fermamente ed intendo onorarlo portando nel mondo il cuore di Giorgio che - da buon Alpino - metteva gli interessi dei più deboli dinanzi ai suoi.
Carissimi, i Cappuccini riferiscono che in Benin uno dei problemi più gravi è la massiccia presenza della malaria che colpisce tutti ma soprattutto i bambini a causa della malnutrizione e dunque della debolezza del loro fisico. Purtroppo di malaria si muore ancora perché, pur essendo curabile, non tutti hanno i mezzi economici necessari per poterlo fare.
Per questo motivo, il prossimo Natale 2016, in memoria di Giorgio, io e Francesca abbiamo deciso di sostenere il Progetto “Kit malaria” mediante il quale con l’offerta di €30,00 potremo contribuire ad acquistare tutto ciò che occorre per curare gli effetti della malaria.
Se qualcuno di voi desidera contribuire a dare una mano ai bambini del Benin mi mandi una mail al seguente indirizzo: ocnss.cn@gmail.com.
Nel ringraziarvi per il tempo dedicato alla lettura di questa lettera vi auguro ogni bene e vi garantisco il personale ricordo nella preghiera.
Elia

lunedì 3 ottobre 2016

Nuovo dispetto alla Tomba del Caduto Langella

Carissimi, purtroppo nella giornata di venerdì la suocera del Caduto Langella  mi ha comunicato un fatto spiacevole - e consentitemi vile e spregevole - perpetrato alla Tomba del Caporal Maggiore Capo Scelto degli Alpini Giorgio Langella, Caduto il 26 settembre 2006 a Kabul durante una Missione di Pace.
Di seguito condivido con voi la lettera che ho inviato sabato al Sindaco del Comune di Boves per renderLo edotto della questione.
Egregio Avvocato Paoletti, vengo a Lei con questo mio in primo luogo per ringraziarla della sua presenza alle Celebrazioni in memoria del Caduto Langella. 
La presenza reale e silenziosa dell'Amministrazione Comunale è stata per noi una boccata di ossigeno in una Nazione che troppo spesso tende a dimenticare chi ha fatto il suo dovere ed è morto nell'adempimento di esso.
In secondo luogo, purtroppo, le devo dire che ieri la Signora Ida, suocera del Caduto Langella, mi ha comunicato l'ennesimo atto di vilipendio perpetrato alla tomba del suddetto Caduto dell'Esercito.
In data 26 settembre - come Lei ben ricorderà - il 2 Reggimento Alpini ha deposto un bel mazzo di fiori sulla tomba del Caduto per dimostrare e testimoniare l'affetto di tutta la Caserma.
In data 27 settembre, al mattino, la signora Ida (come ogni giorno) è andata al cimitero per pulire la tomba e curare i fiori. Al suo arrivo ha trovato l'involucro dei fiori tutto ciancicato e i fiori buttati e sparpagliati sul retro della tomba. 
Come ben ricorderà nel 2014 (durante le festività natalizie) qualcuno aveva già bruciato il cordolo della targa apposto sulla tomba e aveva già asportato (o meglio dire rubato) un angioletto di ceramica che la vedova di Giorgio aveva apposto sulla tomba del suo amato marito.
Questi atti iniziano a destare il sospetto che qualcuno si diverta a vilipendere la tomba del Caduto Langella perché una volta può essere una casualità ma la seconda volta diventa perseverazione volontaria. 
Ho voluto comunicarLe questa cosa in quanto sono certo che Lei provvederà a compiere i dovuti passi istituzionali per mettere fine a questo disgustoso comportamento lesivo della dignità di un defunto e - mi consenta - dell'Esercito Italiano.
In attesa di suo cortese riscontro porgo ossequiosi saluti.
Andrea Elia Rovera 
Responsabile della Memoria Storica 
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
In data odierna, lunedì 03 ottobre 2016, il Sindaco di Boves mi ha risposto:
Egregio Signor Rovera, inoltro la Sua segnalazione al nostro Corpo di Polizia Locale.
Non ho dubbi che si tratti di atti di vilipendio finalizzati alla persona; ne sono avvenuti anche per altri due giovani deceduti, con il furto di piccoli ricordi che i famigliari avevano apposto. Ho chiesto ai famigliari di sporgere le relative denunce per far si che vi sia una traccia di ciò che avvenuto. 
Si tratta di comportamenti inqualificabili e che offendono e feriscono tutti. 
Ho già chiesto ai nostri Agenti di intensificare i controlli ma non è semplice acciuffare questi disgraziati e delinquenti che ovviamente agiscono quando sono certi di non essere visti. 
Sappia che faremo il possibile per stroncare questo comportamento vergognoso. 
Cordialità.
Maurizio Paoletti
Sindaco di Boves
Carissimi, spero vivamente che questi "disgraziati" e "delinquenti" vengano presi e puniti come meritano perché chi non rispetta i morti non merita né tolleranza né clemenza.
In attesa di potervi dare notizie più liete vi saluto e vi ringrazio.
Un abbraccio, Andrea Elia Rovera.

venerdì 30 settembre 2016

"Hai versato il sangue..." - Cortometraggio sulle atrocità partigiane

Carissimi, questa sera vi scrivo una lettera particolare - diversa dalle altre - nella quale vi voglio raccontare di un cortometraggio (15 minuti circa) realizzato da un amico che considero un vero fratello. Il nome di questo grande regista in erba è Alessandro Pepe, classe 1987, pianista e compositore che conosco e stimo sin dai tempi delle superiori.
Il film in questione si intitola "You have shed blood - Hai versato il sangue" e tratta le vicende accadute tra l'8 settembre '43 e il 25 aprile '45 nella cosiddetta "guerra di liberazione".
Quando Alessandro mi ha detto di aver realizzato questo breve film storico mi sono incuriosito e gli ho domandato per quale motivo si fosse imbarcato in una simile impresa visto che - come me - è cresciuto nella provincia di Cuneo, Medaglia d'Oro alla Resistenza. Lui, con la sua umiltà e il suo sguardo limpido,mi ha risposto: "Vorrei raccontare la storia con tutte quelle sfaccettature che spesso per comodità vengono nascoste dalla società. Vorrei spiegare certi avvenimenti, in maniera più accurata, portando le persone a vedere quanto ogni situazione possa essere diversa da un'altra.
Dopo 70 anni bisogna smettere di puntare il dito.Bisogna smettere di dire "quelli sono i buoni e quelli sono i cattivi". Non ho nessuna obiezione a consegnare una medaglia d'oro a quelle persone che hanno creduto nella libertà, ma la medaglia d'oro la meriterebbero veramente poche di queste".
Sinceramente al sentire queste parole mi sono commosso perché da anni sostengo le stesse tesi ma vengo accusato di "revisionismo storico", di "scarsa obiettività", ecc... ma quando si parla di storia contemporanea non si possono dimenticare gli Italiani infoibati nelle cavità carsiche, i soldati uccisi in rappresaglie partigiane, i seminaristi, i preti e le suore torturati in virtù della loro fede...
Alessandro Pepe, assieme ad una trentina di persone e con la preziosa collaborazione di Lorenzo Bongiovanni, ha dato vita ad un film-documento-verità che, a mio avviso, andrebbe fatto vedere a tutti i ragazzi delle 3 medie e delle 5 superiori per dare un punto di vista diverso da quello propinato solitamente.
Carissimi, a termine di questa mia vorrei invitarvi a vedere GRATUITAMENTE "You have shed blood" cliccando su questo link di YouTube.
Nella speranza di avervi fatto cosa gradita vi auguro una buona visione.
Andrea Elia Rovera

lunedì 26 settembre 2016

10 anni senza Giorgio

Carissimi, al termine della Santa Messa anniversaria in memoria del Caduto per la Pace Giorgio Langella ho tenuto un breve "discorso" per ringraziare i convenuti. Di seguito ve ne riporto il testo.

Carissimi, a nome della Famiglia Langella,
ringrazio Don Roberto Durbano, Cappellano dell’ANA di Cuneo che ha celebrato per noi la Messa e che sarà con noi fra poco al Cimitero per onorare la tomba di Giorgio.
Saluto il Tenente Colonnello Luca Petraroli, Comandante del Battaglione Saluzzo, che in questo anno di permanenza al Secondo non ha mai saltato una sola cerimonia in memoria di Giorgio. Con lui saluto tutti gli Ufficiali e i Sottoufficiali del 2 Reggimento Alpini di Cuneo che - da sempre – sono solidali con la sofferenza ed il dolore di Francesca.
Saluto gli Alpini del 3 Reggimento di Pinerolo che hanno voluto essere qui per ricordare il loro mitico armiere Langella. In modo particolare saluto l'amico Pasquale Sica che ci ha aiutato ad organizzare buona parte della giornata.
Saluto il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Boves che anche in questa occasione ha voluto portare la vicinanza dell’Arma alla Famiglia Langella. Con lui saluto di vero cuore il Comandante della Polizia Stradale di Cuneo che – per primo – ha risposto al mio invito e ha portato qui tra noi la vicinanza e l’affetto della Polizia di Stato che da sempre è vicina alle famiglie di chi perde qualcuno durante l’adempimento del proprio dovere.
Saluto l'Associazione Nazionale della Polizia Penitenziaria e le altre Associazioni Combattentistiche e d’Arma che hanno voluto essere vicino a noi in questo giorno di memoria.
Saluto il Sindaco e l'Amministrazione Comunale di Boves.
Alzando lo sguardo vedo parecchi ragazzi giovani che hanno messo la loro vita a disposizione della Patria. Molti di loro arrivano dal Sud Italia e dalle Isole. Per svolgere il loro dovere ed onorare il Tricolore hanno lasciato la loro terra, la loro famiglia ed i loro affetti. Hanno indossato la mimetica, si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di spendere la loro esistenza per la sicurezza nazionale e per il bene della popolazione.
Non hanno fatto il militare per obbligo di leva e neppure per soldi. Questi ragazzi – e con loro Giorgio – non sono mercenari ma militari che mettono ogni giorno a repentaglio la loro vita per amore della Nazione e della popolazione civile che in loro crede e a loro si affida.
Carissimi, a conclusione di questo breve intervento, vi chiedo una cortesia. Non lasciate che cali il sipario sui Caduti dell’Esercito perché ogni volta che uno di loro perde la vita in servizio la nostra Bandiera nazionale perde un po’ del suo colore.
In fondo, come dice l’Inno, ogni italiano è chiamato a dare la vita quando l’Italia chiama ma solo pochi Italiani – in virtù di un giuramento – hanno il coraggio e l’altruismo di lasciare tutto per adempiere ad una così difficile ed onerosa missione.
Viva l'Italia, viva gli Alpini, onore ai Caduti!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

venerdì 23 settembre 2016

Condividiamo il progetto solidale di "Amatrice 2.0"

Carissimi, da ormai un mese sentiamo parlare del sisma che ha colpito il Centro-Italia il 24 agosto scorso e del dramma che ha portato nella vita di tante persone.
Stasera, guardando il Tg1, ho visto un bel servizio nel quale hanno intervistato un giovane di Amatrice che - assieme ad un gruppo di amici - ha dato vita ad un progetto denominato "Amatrice 2.0".
Amatrice 2.0 non vuole la resa degli abitanti delle zone colpite dal sisma ma, soprattutto, vuole far ripartire il Comune di Amatrice stimolando le autorità a ricostruire il più rapidamente possibile il tessuto socio-economico di quella meravigliosa terra.
Mentre molti cercano di lucrare ascolti su questa terribile disgrazia nella quale sono morte centinaia di vite innocenti questi ragazzi si rimboccano le maniche per fare qualcosa di concreto e lo fanno mettendoci le loro risorse e la loro faccia.
Il loro scopo principale è quello di evitare la disgregazione della comunità amatriciana che in questo momento si trova senza casa, senza una fonte di reddito, senza nulla!
Con la loro buona volontà e con l'aiuto piccolo ma generoso di tutta la Nazione desiderano mettere in cantiere sistemazioni provvisorie alternative alle tende, creare centri ricreativi nei quali gli anziani possano "svagarsi" un po' (per quanto questo possa essere possibile), creare e promuovere l'apertura di attività commerciali che facciano ripartire l'economia locale, aiutare gli studenti universitari a proseguire il loro percorso di studi.
In queste prime settimane post-terremoto l'Italia si è mobilitata per aiutare la popolazione in difficoltà ma, soprattutto, ha inviato centinaia di militari dell'Esercito e dell'Arma dei Carabinieri, volontari della Protezione Civile, medici, infermieri, ... per permettere alla popolazione di affrontare al meglio questo difficile momento.
Noi che non dimentichiamo Giorgio Langella siamo da sempre vicini a chi è in difficoltà e questa volta non vogliamo essere da meno. Appena ho appreso questa magnifica iniziativa ho deciso di diffonderla tra voi lettori del Blog e della Pagina Facebook perché so che il vostro cuore è grande.
Questi ragazzi non chiedono nulla. Chiedono solo che la loro iniziativa venga conosciuta e diffusa cosicché non cali il sipario su Amatrice e suo suo grande dolore.
Carissimi, insieme possiamo fare tanto. Iniziamo a compiere il miracolo condividendo questa iniziativa sulle nostre bacheche Facebook perché l'unione fa la forza e quando ad essere uniti siamo noi che abbiamo il Cuore Alpino nessuno ci può fermare.
Sicuro che risponderete a questo mio appello vi saluto e vi abbraccio.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

lunedì 19 settembre 2016

In memoria del Caporal Maggiore Giuseppe Orlando, Caduto del 2 Reggimento Alpini

Carissimi, domani l'Italia ricorderà la scomparsa del Caporal Maggiore Giuseppe Orlando, 28enne di Palermo, Caduto del 2 Reggimento Alpini in terra afghana.
Da quel 20 settembre 2006 sono passati 10 lunghi anni ma noi che abbiamo a cuore il mondo alpino non possiamo e non vogliamo dimenticare.
Orlando è morto a causa di un incidente stradale avvenuto alle ore 23:05 (le 20:35 in Italia) in un normale giro di perlustrazione e pattugliamento. Il veicolo blindato usato dai nostri Alpini si è ribaltato in una curva a causa di un cedimento strutturale del manto stradale. Il nostro povero Caporal Maggiore si trovava nella posizione del mitragliere e nel ribaltamento ha perso la vita.
I colleghi che si trovavano con lui sul mezzo erano tutti Alpini effettivi della 22 Compagnia del 2 Reggimento Alpini di Cuneo che era in Afghanistan inquadrato nel Battle Group 3, unità di manovra italiana alle dirette dipendenze del Regional command capital.
Notizie come queste lasciano sempre senza parole anche perché ogni soldato che perde la vita in servizio è un pezzo di cuore della nostra Nazione che si lacera. Ogni soldato che effonde il suo sangue per la pace merita il nostro amore, la nostra vicinanza ed il nostro ricordo. Dimenticare chi - ogni giorno - mette a repentaglio la sua vita per il bene della nostra è ingiusto ed ingrato.
Carissimi, prima di congedarmi vi chiedo un favore: dopo aver letto questa mia lettera recitate un'Ave Maria per l'anima del Caporal Maggiore Orlando chiedendo in modo particolare all'Immacolata di consolare il cuore ferito dei suoi famigliari e delle persone che gli hanno voluto bene.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

giovedì 15 settembre 2016

In memoria del Maresciallo Paolo Russo del 7 Reggimento Carabinieri di Laives

Carissimi, purtroppo l'Italia si trova nuovamente a piangere la troppo prematura scomparsa di un suo figlio che si è ricongiunto al Padre.
Paolo Russo, Maresciallo dell'Arma dei Carabinieri in servizio presso il 7 Reggimento Carabinieri di Laives (Trentino Alto Adige), domenica era uscito per una camminata in montagna e da quel momento di lui non si è saputo più nulla. I suoi colleghi e tutte le realtà montane del territorio - per un totale di oltre 100 unità - si sono messi alla sua ricerca e, purtroppo, nella giornata di martedì 13 settembre lo hanno trovato senza vita in fondo ad un dirupo nei pressi dell'Alpe di Villandro.
Il povero Maresciallo ha perso la vita nella montagna che tanto amava ed ha lasciato un vuoto incolmabile nella famiglia, nel Reggimento, nel paese ove abitava e in tutto l'ambiente militare italiano.
Come sempre dico, quando muore un soldato, un servitore della Patria, non si può non essere colpiti da enorme tristezza perché con lui se ne vanno un pezzo d'Italia e un pezzo di Tricolore.
Domani, venerdì 16 settembre, presso la "Caserma Guella" (Via Kennedy, 297 - Laives), alle ore 11:00, l'Italia tutta darà l'ultimo ed estremo saluto al Maresciallo Capo Paolo Russo che, solo 35 enne, è volato in Cielo per congiungersi al Padre e a tutti i Carabinieri che, prima di lui, hanno mirabilmente servito l'amata Nazione.
Da parte di Noi che non dimentichiamo Giorgio Langella giungano alla Famiglia, al 7 Reggimento e a tutta l'Arma dei Carabinieri le più sincere e devote condoglianze.
Da oggi in avanti nelle nostre preghiere e nelle nostre partecipazioni alle cerimonie militari sarà presente anche il caro Maresciallo Russo che dal suo Comandante è stato definito come un elemento fondamentale ed una delle colonne del settimo Reggimento. (Cit. Colonnello Michele Facciorusso, Comandante del 7 Reggimento Carabinieri)
Il Signore della vita accolga l'anima di questo suo figlio, di questo nostro eroe, e doni consolazione alle persone che con amore e dolore lo piangono.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

martedì 12 luglio 2016

L'ultimo saluto al Sergente Maggiore Carmine Ferrara

Carissimi, assieme a Francesca, Vedova del CMCS Giorgio Langella, vengo a voi con questa mia per darvi una triste notizia.
Il Signore Onnipotente ha richiamato a sé il Sergente Maggiore Carmine Ferrara, in forza presso il 2 Reggimento Alpini, di stanza alla Caserma "Ignazio Vian" di Cuneo.
Carmine aveva solo 43 anni e da gennaio aveva scoperto di avere un tumore.
Nella sua lunga ed importante carriera di Alpino ha prestato servizio a L'Aquila, Roma ed Aosta ma, soprattutto, ha partecipato alle Missioni Internazionali dell'Albania, della Bosnia, del Kosovo e dell'Afghanistan.
Con la sua scomparsa il Sergente Maggiore Ferrara lascia la moglie Gina, i figli Antonio (13 anni) e Annalucia (9 anni), la madre Emma, i fratelli Fabio e Stanislao.
Oggi pomeriggio, alle 16:15 prenderò parte al funerale con il quale daremo l'ultimo ed estremo saluto a questo grande eroe che "è andato avanti".
Alla Famiglia, ai Commilitoni e a quanti piangono Carmine assicuro il mio povero ma sincero ricordo nella preghiera affinché la Madonna consoli i loro cuori e lenisca le loro ferite.
Con immenso dolore.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

lunedì 11 luglio 2016

Lettera al Sindaco di Boves per chiedere l'intitolazione di qualcosa al Caduto Giorgio Langella

Cuneo, 11 luglio 2016
Alla cortese attenzione
Paoletti Avvocato Maurizio
Sindaco del Comune di Boves
12012 Boves (Cn)
OGGETTO: Richiesta intitolazione di una via, piazza, corso, aula, sala, … in memoria del Caporal Maggiore Capo Scelto degli Alpini Giorgio Langella, Caduto in Missione di Pace a Kabul il 26 settembre 2006
Egregio Paoletti,
Veniamo a Lei con questa nostra per chiederle ufficialmente e formalmente di intitolare una via, piazza, corso, aula, sala… in memoria del Caporal Maggiore Capo Scelto degli Alpini Giorgio Langella, caduto in Missione di Pace a Kabul il 26 settembre 2006.
Giorgio ha prestato servizio presso il 3 Reggimento Alpini di Pinerolo per poi, prima del tragico attentato, entrare in forza presso il 2 Reggimento Alpini di Cuneo.
In questo ultimo periodo della sua troppo breve vita, il nostro caro Giorgio si era sposato al Santuario di Madonna dei Boschi (frazione di Boves) ed abitava al Villaggio U.N.R.R.A. assieme a sua moglie ed ai suoi suoceri.
Dopo il tragico attentato il suo Valoroso Corpo da Eroe è stato tumulato nel Cimitero Urbano del Comune di Boves dove molti Cittadini della Provincia di Cuneo si recano periodicamente per portare il loro accorato saluto alla Salma.
Da dieci anni a questa parte il giorno 26 di ogni mese Francesca, Vedova di Giorgio, fa celebrare una Santa Messa di suffragio presso la Parrocchia “San Bartolomeo” di Boves ed il 26 settembre di ogni anno fa celebrare una Santa Messa Anniversaria sempre nella suddetta Parrocchia a cui prendono parte una delegazione del 2 Reggimento Alpini ed una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Alpini – Sezione di Cuneo.
Egregio Paoletti, come lei ben sa, la Legge Italiana consente ai Cittadini, in forma pubblica o privata, di proporre all’Amministrazione Comunale l’intitolazione di una nuova piazza, parco o via ad una persona ed è inoltre possibile richiedere la dedica di un monumento.
La Legge Italiana prevede altresì che è vietato intitolare vie, piazze e luoghi pubblici a persone il cui decesso non supera il periodo minimo richiesto di dieci anni ed è per questo che noi, con un paio di mesi di anticipo ci permettiamo di chiedere a Lei di:
Sottoporre la nostra domanda all’esame dell’Ufficio Toponomastica;
Iniziare l’istruttoria delle pratiche necessarie per la richiesta in oggetto;
Predisporre uno schema deliberativo da sottoporre all’approvazione della Giunta;
Inviare l’eventuale deliberazione della Giunta Comunale di Boves al Signor Prefetto di Cuneo per la definitiva autorizzazione.
Il Comune di Boves – che lei ben rappresenta in qualità di Primo Cittadino – è da sempre impegnato in favore di valori quali la pace e la democrazia, il rispetto del pensiero e delle differenze, la valorizzazione, ricerca, divulgazione del patrimonio storico locale e nazionale per cui siamo certi che la sua sensibilità – e quella dei suoi concittadini – la porteranno senz’altro a dare seguito a questa nostra richiesta.
Prima di salutarla la invitiamo a seguire la Pagina Facebook “Noi che non dimentichiamo Giorgio Langella nella quale potrà vedere con quanto amore e quanto affetto centinaia di Italiani, Civili e Militari, ricordano Giorgio Langella, Caduto per la Pace in terra afghana.
In attesa di Suo cortese riscontro alla presente porgiamo ossequiosi saluti a Lei ed alla sua Giunta Comunale.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
Franca Fabbiano, in Langella 
Vedova del Caduto per la Pace
Giorgio Langella

venerdì 24 giugno 2016

Dopo 10 anni continuiamo a piangere i nostri Caduti in Afghanistan

Carissimi, da diversi anni cerco di far conoscere e divulgare la storia del Caduto Langella che ha perso la vita in un vile attentato a Kabul nel 2006. Chi mi conosce, però, sa che non ho mai trascurato neppure gli altri Caduti in quella terra perché - anche se do fastidio a molti - non ho nessuna intenzione di far calare il silenzio sulle storie di questi eroi in mimetica.
Lo Stato Italiano può andar fiero di tutti i suoi soldati perché tutti - nessuno escluso - sono animati da sentimenti nazionalisti, patriottici e solidaristici. Tutti i militari italiani, quando cantano l'Inno Nazionale, incarnano pienamente ciò che la nostra Repubblica è.
Ogni uomo che indossa la mimetica mette a repentaglio la propria vita per il bene della popolazione civile e lo fa ben cosciente del fatto che può rimetterci la vita.
Ma perché uno è conscio del fatto che può morire allora è giusto che muoia?
No, assolutamente no!
In questi anni di impegno a favore della memoria del Caduto Langella mi sono sentito dire che chi parte per le Missioni di Pace è un "mercenario"; mi sono sentito dire che chi parte per le missioni "lo fa per soldi"; mi son sentito dire che "con quello che guadagnano sono già ampiamente indennizzati"; ...
Ebbene, tutte queste sono - passatemi il termine - "stronzate"!
Chi critica le Missioni Internazionali di Pace non ne conosce la necessità, la finalità e la storia.
Chi critica la spesa per queste missioni non sa che chi non fa nulla per la democrazia non può pretendere che essa proliferi.
Purtroppo, però, molti aprono la bocca per far prendere aria ai denti non sapendo che quest'anno ricorre il X anniversario della morte del:
Maresciallo Luca Polsinelli deceduto a seguito dell'esplosione di un ordigno in strada nei presso di Kabul il 05 maggio 2006;
Capitano Manuel Fiorito deceduto a seguito dell'esplosione di un ordigno in strada nei presso di Kabul il 05 maggio 2006;
Tenente Colonnello Carlo Liguori deceduto a seguito di un attacco cardiaco il 02 luglio 2006;
Caporal Maggiore Giuseppe Orlando deceduto in un incidente stradale il 20 settembre 2006;
Caporal Maggiore Vincenzo Cardella deceduto a seguito dell'esplosione di un ordigno nei pressi di Kabul il 26 settembre 2006;
Caporal Maggiore Capo Scelto Giorgio Langella deceduto a seguito dell'esplosione di un ordigno nei pressi di Kabul il 26 settembre 2006.
Questi eroi sono morti in terra straniera e sono tornati nella loro amata Patria avvolti nel Tricolore che hanno tanto rispettato, servito ed onorato.
Questo non può passare inosservato. Questo non può passare sotto silenzio. Questo non può non essere insegnato nelle scuole.
Negare la nostra storia non solo è vergognoso ma è anche criminale perché se non si conoscono i fatti si rischia di fare del facile qualunquismo che, certamente, non fa bene alla crescita umana, etica e spirituale della nostra nazione.
Carissimi, a conclusione di questa mia, già fin troppo lunga, lettera vorrei chiedervi la cortesia di NON DIMENTICARE perché il miglior modo per essere italiani è quello di RICORDARE ciò che è stato per FARE AL MEGLIO ciò che sarà.
Io sono solo un misero civile ma, ve lo prometto, farò tutto ciò che mi sarà consentito per far conoscere, amare ed apprezzare chi indossa una divisa e lo farò perché - grazie a queste persone - ogni giorno abbiamo la fortuna di uscire di casa e di rientrarvi incolumi.
Viva l'Italia, viva l'Esercito!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

lunedì 20 giugno 2016

In memoria di Giorgio cure per la malaria e possibilità di studiare

Carissimi, vengo a voi con questa mia per portarvi a conoscenza della lettera che i Frati Minori Cappuccini delle Marche mi hanno inviato a seguito della donazione che abbiamo fatto alle loro missioni in memoria di Giorgio.
Di seguito il testo dell'epistola:
Carissimi Andrea Elia e amici, il Signore vi dia pace!
Vogliamo ringraziarvi per la vicinanza e sensibilità che avete dimostrato in favore dei progetti portati avanti dalle nostre missioni estere in Africa.
Sappiamo che nel condividere insieme un progetto ci si scopre sempre più fratelli e figli di uno stesso Padre. Unire le forze per lo stesso fine ha un duplice vantaggio, tutto è meno duro e difficoltoso e le mani che operano in prima linea, quelle dei nostri missionari, diventano più vigorose se sostenute dalla vicinanza e solidarietà dei nostri fratelli.
Grazie di cuore per la somma di €uro 120,00 a noi donata e che andrà come d'accordo per il progetto kit malaria nel Benin e kit scolastici.
Carissimi, il Signore ricompensi come Lui solo sa fare il vostro impegno missionario e la vostra generosità in favore dei suoi poveri. Da parte nostra vogliamo garantirvi la vicinanza nella preghiera in particolare per il Caporal Maggiore Capo Scelto degli Alpini Giorgio Langella.
Pace e Bene.
Recanati, 20 maggio 2016
Fra Francesco Pettinelli, Segretario Servizio Missioni
Carissimi, Giorgio non morirà mai fin tanto che troverà un posto nel nostro cuore e fino a che continueranno iniziative in suo onore ed in sua memoria.
Come molti di voi già sanno ho promesso all'Immacolata che - fino a quando avrò vita - farò tutto quanto in mio potere per far conoscere, amare, ricordare ed apprezzare l'"Angelo dei Bambini" Giorgio Langella.
Un sincero abbraccio ed un grande grazie.
Andrea Elia Rovera
Responsabile per la Memoria Storia
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

domenica 19 giugno 2016

Il Comune di Murello (Cn) concede la Cittadinanza Onoraria al 2 Reggimento Alpini

Carissimi, ieri, su invito di Giuseppe Delpopolo, Capogruppo dell'A.N.A. murellese,  ho avuto l'onore ed il privilegio di partecipare, assieme alla Vedova del Caduto Giorgio Langella, alla seduta straordinaria del Consiglio Comunale nella quale è stata data la Cittadinanza Onoraria di Murello al 2 Reggimento Alpini di Cuneo.
Questo importante evento è stato preceduto da una toccante Commemorazione dei Caduti tenutasi nella Piazza Divisione Alpina Cuneense alla presenza del Reverendo Padre Mattei, dell'Ordine dei Predicatori, del Cavalier Antonio Franza, Consigliere Nazionale A.N.A., del signor Mario Leone, Presidente della Sezione A.N.A. di Cuneo, di Fabrizio Milla, Sindaco di Murello, degli Assessori e Consiglieri del Comune di Murello, e di tanti Gruppi A.N.A. della Provincia di Cuneo.
Naturalmente, come sempre, erano presenti il Colonnello Paolo Romanin, Comandante del 2 Reggimento Alpini, ed i suoi soldati che hanno presenziato con un picchetto esemplare ed hanno proceduto con il rito dell'alzabandiera sulle note dell'Inno Nazionale.
Relativamente a questa importante e suggestiva celebrazione dedicata ai Caduti "andati avanti" nel Paradiso di Cadore, il Sindaco di Murello ha detto: "Gli Alpini della Piana hanno offerto a Murello un programma veramente ricco, una gratificazione per un piccolo comune che può unire i suoi solidi valori a quelli degli Alpini, un'occasione importante che è anche un messaggio che mi sento di lanciare, con un po' di polemica, verso una certa politica che vuole vedere scomparire le virtuose e preziose realtà dei nostri piccoli paesi. [...] Murello ricorda anche i dolorosi eventi delle due guerre mondiali con i suoi caduti e dispersi, i morti di un bombardamento e anche l'episodio più rilevante e spettacolare della resistenza piemontese organizzato dai Partigiani della 4 Brigata Garibaldi con l'attacco all'aeroporto militare di Murello dove 32 aerei vennero incendiati".
Come ben sapete portare avanti la memoria storica del nostro Paese è per me motivo di impegno quotidiano perché credo fermamente che le future generazioni abbiano più bisogno del pane di sapere ciò che la nostra Patria ha vissuto prima di essere ciò che è oggi.
Per me e per la Vedova di Giorgio, seppur con dolore, è sempre un piacere partecipare a queste cerimonie perché ci fornisce l'occasione di ricordare, far ricordare e far conoscere la grande figura del Caporal Maggiore Capo Scelto Giorgio Langella, Caduto per la Pace in terra afghana.
Carissimi, la nostra amata Italia è fondata su solide fondamenta composte da migliaia di italiani che hanno contribuito con l'effusione del loro sangue alla costituzione di una nazione libera, onesta e democratica.
Ogni volta che ci viene data l'opportunità di commemorare i Caduti dobbiamo sentire nel nostro intimo un forte senso di responsabilità.
Chi è morto con una divisa addosso, nell'adempimento del proprio dovere per la realizzazione di una società più giusta merita di essere pianto, ricordato, commemorato.
Non facciamo calare il sipario su questi eroi, sulle loro famiglie e sui loro reggimenti. Il Tricolore vive concretamente in chi - ogni giorno - fa la sua parte per la grandezza della Patria e per il benessere del suo Popolo.
Viva l'Italia, viva gli Alpini!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

martedì 14 giugno 2016

Ultimo saluto al Presidente dell'A.N.A. Monviso

Carissimi, vengo a voi con questa mia per informarvi che il Signore delle Cime ha voluto ricongiungere a sé l'Alpino Renato Chiavassa, Presidente della Sezione ANA Monviso.
Renato era originario di Barge ed aveva 76 anni. Da otto anni a questa parte era Presidente della Sezione dell'Associazione Nazionale Alpini denominata "Monviso" che è composta da ben 45 gruppi.
Oltre ad essere un validissimo Alpino Chiavassa era anche Cavaliere del Lavoro visto che, nonostante l'età, era ancora attivo nella ditta "Sicas Asfalti" di cui era contitolare con i figli.
Chi lo ha conosciuto non può fare a meno di ricordare la sua disponibilità, il suo impegno e la sua dedizione per portare a tutti quelli che incontrava il vero spirito di Alpinità.
Per le Penne Nere della Provincia Granda questo è un duro colpo perché quando un fratello alpino "va avanti" lascia sempre dietro di sé un grande vuoto ed un grande dolore.
A nome di Francesca, vedova del Caduto Langella, e di tutti quelli che seguono "Cuore Alpino" rivolgo le mie più sentite e sincere condoglianze alla Vedova di Renato, ai suoi figli e a tutti i membri della Famiglia Chiavassa.
La Madonna delle Nevi li consoli e li aiuti a portare avanti, con coraggio e perseveranza, i progetti del caro Renato.
Viva l'Italia, viva gli Alpini!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

Per chi fosse interessato il funerale del caro fratello Renato sarà celebrato giovedì 16 giugno 2016 alle ore 15:00 presso l'Abazzia di Staffarda.


mercoledì 8 giugno 2016

Da oggi un nuovo logo

Carissimi, vengo a voi con questa mia per comunicarvi che da questa sera il Logo ufficiale di questo Blog sarà un quadrato bianco con
in alto al centro il profilo di un Alpino colorato con i colori della bandiera italiana (verde, bianco, rosso);
in basso a sinistra il logo di Facebook con a fianco la scritta: "Noi che non dimentichiamo Giorgio Langella";
in basso a destra il logo di Blogger con a fianco la scritta: "cuorealpino.blogspot.it".
Ci tengo a precisare che questo Logo è stato disegnato e colorato a mano da me ed è quindi di mia proprietà. Per poterlo utilizzare è necessaria la mia autorizzazione scritta.
Carissimi, vi ringrazio per l'affetto, l'attenzione e la costanza con cui seguite questo mio Blog. Finché potrò lo curerò, lo aggiornerò e lo terrò vivo. Quando non me la sentirò più troverò qualche anima pia che lo faccia al mio posto.
Vi saluto e vi abbraccio.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

lunedì 6 giugno 2016

Nessuno parla delle Guardie Giurate quando salvano la vita di qualcuno

Carissimi, spesso al telegiornale sento parlare delle Guardie Giurate quando commettono un reato o un crimine e il cronista di turno ci tiene a rimarcare il fatto che la persona che ha commesso l'errore appartiene ad un istituto di vigilanza ed è in possesso di un decreto prefettizio.
Allo stesso modo, però, purtroppo, non sento parlare delle Guardie Giurate quando mettono a repentaglio la loro vita per salvare quella di qualche cittadino in difficoltà.
Con questo atteggiamento la maggior parte dei media fa passare il messaggio erroneo secondo il quale le Guardie Giurate sono persone pericolose che non sanno gestire il possesso di un'arma. Dissento fortemente da tutto ciò visto che quando ho avuto bisogno di qualcosa - e mi sono rivolto ad una Guardia Giurata - sono stato aiutato e trattato con i guanti bianchi!
In questi giorni, ad esempio, il signor Antonino Battaglia, Guardia Giurata 44enne, ha messo a repentaglio la propria vita sporgendosi nel vuoto di un cavalcavia bolognese per salvare la vita ad una donna che aveva deciso di gettarsi nel vuoto per concludere la sua esistenza.
Battaglia, passando di lì, ha notato i movimenti della donna e ha capito che stava per compiere un gesto inconsulto. A sprezzo della sua vita ha perciò deciso di provare a salvarla e ci è riuscito.
Quando i giornalisti gli hanno chiesto se si sentisse un eroe hanno ricevuto per risposta: "Vedendo quella giovane in difficoltà ho agito d´istinto perché sentivo che dovevo intervenire, l´ho fatto e lo rifarei".
Il Sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna si è complimentato son il concittadino Battaglia sulla pagina Facebook ufficiale del Comune di cui è primo cittadino.
Carissimi, ho voluto raccontarvi questa cosa perché nel nostro Paese c'è il brutto vizio di etichettare e demolire alcune categorie professionali senza scrivere mai un elogio od un encomio quando queste contribuiscono alla crescita morale e spirituale della nostra Nazione.
A me non interessa che cosa pensa l'opinione pubblica. Io tengo a sottolineare l'impegno di chi - dipendente pubblico o privato - mette la propria vita, il proprio impegno e la propria professionalità al servizio della cittadinanza e del Tricolore.
Proviamo a portare maggior rispetto per chi indossa una divisa e cerchiamo di spendere qualche "grazie" nei loro confronti quando usufruiamo delle loro prestazioni.
Grazie per aver letto questa mia lettera.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

venerdì 3 giugno 2016

Considerazioni sulla Festa della Repubblica 2016

Carissimi, ieri mattina alle 9:30, nella Piazza della Costituzione di Cuneo, ho preso parte alle Celebrazioni per la Festa della Repubblica.
Durante la breve ma intensa cerimonia è stato letto il Messaggio che il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha voluto inviare ai Prefetti per far sentire la sua presenza e la sua vicinanza in tutte le provincie italiane.
Scrive Mattarella: «Cari Prefetti, nell'anniversario dei settanta anni della scelta repubblicana, mi è grato rivolgere, per il vostro tramite, un saluto a quanti sul territorio svolgono pubbliche funzioni.
La democrazia trova nella coesione sociale il rafforzamento delle proprie ragioni. Ogni sforzo collettivo per cogliere, sostenere e valorizzare i segnali positivi per il rilancio del sistema produttivo e ogni opportunità di occupazione e di crescita sociale, va incoraggiato. La spinta delle pubbliche amministrazioni in questa direzione, accelerando l'innovazione e rendendo più agevole l'accesso ai servizi, più snelle le procedure e più semplici gli adempimenti, è preziosa e non può essere frenata da dannose frammentazioni di compiti e funzioni, da sovrapposizioni di competenze e da inefficienze nell'utilizzo delle risorse.
Ai Prefetti compete di favorire in ogni modo la cooperazione fra istituzioni, quale condizione essenziale per superare situazioni di stallo, contrasti e divaricazioni di interessi pubblici, percepiti dai cittadini come una dialettica sterile, che ritarda e spesso vanifica la decisione finale. Occorre farsi carico in concreto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini e garantire l'effettivo esercizio dei loro diritti.
Si tratta di un impegno quotidiano che, nelle aree metropolitane come nei comuni più piccoli, deve convergere dove maggiori sono le disuguaglianze e le ingiustizie sociali, con attenzione al disagio dei più giovani e dei più anziani. In quest'ottica, utile è l'azione di supporto alle scuole per le iniziative, anche fuori dall'orario di lezione, di contrasto all'abbandono scolastico e alla esclusione sociale.
L'efficacia e la credibilità dell'azione pubblica si fondano sul rispetto della legalità, sull'etica del servizio e sulla trasparenza. Occorre grande fermezza contro ogni tentativo di asservire uffici e istituzioni a interessi personali, favoritismi e malaffare. Vanno incoraggiate le intese fra amministrazioni per prevenire e contrastare fenomeni corruttivi e di condizionamento criminale nei contratti pubblici, con misure opportune dirette a salvaguardare la realizzazione delle opere e l'occupazione.
Nella gestione dei continui flussi di persone in fuga da guerre, persecuzioni e povertà spetta ai Prefetti un ruolo essenziale per coordinare le attività di primo soccorso e di assistenza, per garantire condizioni generali di sicurezza e di rispetto della dignità umana, per favorire la sistemazione più adeguata nelle diverse realtà. Grazie ad una attenta opera di mediazione si stanno realizzando, sulla base di accordi con enti locali e associazioni di volontariato, positive esperienze di accoglienza e di inclusione, con l'inserimento dei profughi anche in progetti di utilità sociale.
Operare con determinazione per l'affermazione dei principi di libertà nella sicurezza e la coesione delle nostre comunità, per il buon funzionamento della macchina pubblica e a garanzia dei servizi essenziali, significa far vivere nel quotidiano i principi e i valori che sono alla base del patto di cittadinanza repubblicana.
Con questi auspici, a Voi Prefetti ed a tutti coloro che con Voi celebrano la Festa della Repubblica rivolgo i più sentiti auguri di buon lavoro». (Sergio Mattarella, 1 giugno 2016)
Durante la cerimonia devo dire che non sono riuscito ad apprezzare a pieno le parole del Presidente della Repubblica perché l'audio era carente ed io ero impegnato a scattare delle fotografie (che potete trovare sulla Pagina Facebook dedicata al Caduto per la Pace Giorgio Langella).
Oggi, in tutta calma, mi sono collegato al sito internet del Quirinale e ho letto, meditato e riletto le parole di Mattarella e, come potete notare, ne ho messe alcune in grassetto ed in rosso per evidenziarne l'alto significato.
In modo particolare mi ha colpito positivamente il fatto che il Capo dello Stato ha voluto invitare i prefetti italiani a farsi carico delle istanze e delle difficoltà che i giovani e gli anziani hanno in questa Italia della crisi.
Non tutti i presidenti della repubblica hanno avuto l'attenzione e la sensibilità di capire che senza servizi essenziali ben coordinati il nostro Paese non ha motivo di festeggiare.
Raramente i politici comprendono che non esiste nazione se manca l'affermazione dei principi di libertà nella sicurezza.
Poche volte chi ricopre alte cariche politiche si espone chiedendo alle istituzioni di farsi carico in concreto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini.
L'Italia non è perfetta, l'attuale Governo - a mio modesto e personale parere - fa acqua da tutte le parti, l'occupazione è carente per non dire latitante, il sistema scolastico è perfettibile, ...
Una cosa però voglio dirla: l'Italia è una Repubblica fatta da brava gente che ogni mattina si alza all'alba per lavorare e dar da mangiare ai propri figli. L'Italia è una Repubblica servita e difesa da un Esercito che non ha eguali in termini di carità, sussidiarietà, generosità e preparazione militare. L'Italia è una Repubblica non perfetta ma perfettibile; criticarla serve a poco. Bisogna che ciascuno di noi prenda le proprie qualità, si assuma le proprie responsabilità e, con altruismo, si rimbocchi le maniche per fare di questa Nazione il miglior Paese del mondo.
Viva l'Italia, viva la Repubblica.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

martedì 31 maggio 2016

Abbiamo mai detto #GRAZIE ad una Guardia Giurata?

Carissimi, come molti di voi sanno, questo Blog è nato anche per far conoscere, amare ed apprezzare le Guardie Particolari Giurate che, ogni giorno, mettono a repentaglio la loro vita per garantire l'incolumità della nostra.
Il Signore mi ha donato molti amici che svolgono questa professione e Lui solo sa quanto sia affezionato a questi eroi che la società spesso ignora, maltratta o vilipende con epiteti scortesi e maleducati.
Questa sera, leggendo un po' di notizie sul web, mi sono imbattuto in un fatto triste e grave accaduto una decina di giorni fa nel Comune di Firenze. Il sito web "ControRadio" riporta una notizia dal titolo: "Firenze, Venditore abusivo accoltella Guardia Giurata".
A quanto ho appreso dalla notizia la Guardia Giurata ha allontanato un venditore abusivo senegalese da un supermercato sito in Viale De Amicis perché disturbava la clientela dell'esercizio commerciale.
Il venditore abusivo per tutta risposta è tornato al supermercato, ha comprato lì un coltello, ha atteso la chiusura dell'esercizio, ha pedinato la Guardia, ha preso il coltello e glielo ha conficcato nel braccio.
I Carabinieri della Compagnia di Firenze hanno arrestato il senegalese con l'accusa di tentato omicidio.
Grazie a Dio la Guardia Giurata è stata ricoverata presso l'Ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze in prognosi riservata ma non in pericolo di vita.
Ogni giorno succedono fatti di questa entità ma purtroppo i media non ne parlano perché i danni cagionati alle Guardie Giurate non fanno notizia. Io, da cittadino innamorato dei Servitori della Patria, non voglio che tutto questo passi sotto silenzio perché il nostro futuro sarà roseo solo se le giovani generazioni sapranno apprezzare ciò che chi indossa una divisa fa per "quattro soldi" a sprezzo della sua ben più preziosa vita.
Carissimi, vi chiedo un favore personale: "Quando incontrate una Guardia Giurata fategli un sorriso, rivolgetegli un "buongiorno" (o un "buonasera") e, se non vi costa troppo, ditegli anche un "grazie"" perché, grazie al suo operato, ciascuno di noi può uscire di casa tranquillo.
Nel ringraziarvi per l'attenzione dedicata a questa mia breve lettera vi saluto.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

sabato 14 maggio 2016

Il grande amore di Giorgio Langella, l'"Angelo dei Bambini"

Carissimi, da quando mi occupo della figura del Caduto per la Pace Giorgio Langella ho sempre cercato di far conoscere il suo buon cuore ed il suo grande amore per i bambini.
Purtroppo, come tutti ben sapete, Giorgio non ha potuto avere figli perché, poco dopo essersi sposato con Francesca, è stato barbaramente ucciso dai perfidi terroristi islamici a Kabul (Afghanistan).
Chi lo ha conosciuto, però, sa che egli amava moltissimo i bambini ed infatti cercava sempre di stare con loro, di portare medicine, giocattoli e quant'altro a queste piccole e fragili creature del Signore.
Il tempo, ahimé, non gli ha permesso di averne di suoi e così ho promesso alla sua amata Francesca che avrei speso ogni mia forza ed energia per aiutare i bambini meno fortunati in suo onore ed in sua memoria.
In questi anni, grazie al vostro prezioso e costante aiuto, ho sostenuto in modo concreto la Missione Carmelitana di Bozoum (Repubblica Centrafricana) e, dal 2015, ho iniziato a sostenere le Missioni dei Frati Minori Cappuccini che operano nel Corno d'Africa.
Proprio qualche giorno fa, come pubblicato su "Noi che non dimentichiamo Giorgio Langella", ho spedito €uro 120,00 per acquistare 2 kit scolastici e 2 kit per la cura della malaria nello stato del Benin. I bambini affidati alle cure dei Frati Cappuccini sono bisognosi di tutto e noi, in memoria di Giorgio, cerchiamo di dar loro un futuro migliore, più sereno e più equo.
Il 13 Maggio 2016, giorno della nascita di Francesca, ho dato vita ad una nuova raccolta fondi che terminerà il 13 Settembre 2016, giusto in tempo per permettermi di fare il versamento in onore di Giorgio a 10 anni dalla sua scomparsa (26 settembre).
Carissimi, il corpo di Giorgio si trova sotto qualche metro di terra ma il suo cuore no. Il cuore di Giorgio batte, spera e vive in ciascuno di noi. Batte in Francesca, batte in me, chissà, forse batte anche in ciascuno di voi. Il cuore di Giorgio vive nel cuore di chi non lo ha dimenticato!
Facciamo in modo che tutti quelli che ci circondano sappiano che in Italia è vissuto un uomo, un Alpino, un eroe di nome Giorgio Langella che fu Caporal Maggiore Capo Scelto del 2 Reggimento Alpini di Cuneo.
Nel ringraziarvi per l'attenzione ed il tempo che mi avete dedicato vi abbraccio uno ad uno.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella


domenica 8 maggio 2016

Un pensiero speciale alle mamme dei soldati

Carissimi, oggi ciascuno di noi troverà il modo migliore per fare gli auguri alla sua mamma nel giorno in cui si celebra la sua festa.
Pensando a questa giornata mi sono detto: "Alle mamme dei soldati che sono caduti nelle missioni internazionali chi farà gli auguri?". "Alle mamme di quegli eroi che hanno perso la loro vita in servizio chi darà un bacio sulla guancia?". "Alle mamme di quei giovani in mimetica che sono morti a causa delle radiazioni, delle mine anti-uomo o di chissà quale accidente chi darà la carezza che meritano?". La risposta è semplice quanto triste: NESSUNO.
La verità è che le Mamme dei Caduti hanno una ferita lancinante nel cuore: sanno che i loro figli non torneranno più a casa e sono consapevoli del fatto che non potranno mai più dar loro un bacio o dir loro un "copriti bene che fa freddo".
Purtroppo non posso raggiungere tutte queste donne ma una cosa posso farla. Posso dir loro - attraverso questo povero, freddo e miserabile Blog - il mio più sincero ed accorato GRAZIE.
Grazie per aver educato bene i loro figli.
Grazie per aver insegnato ai loro bambini che l'egoismo è una brutta bestia e che oltre al proprio tornaconto c'è l'amore per la Patria.
Grazie per aver donato dei ragazzi per bene all'Esercito Italiano.
Grazie per tutto ciò che i loro figli hanno fatto per servire l'Italica Bandiera.
Grazie per tutto quello che non so ma che posso solo immaginare.
Grazie all'educazione che queste mamme hanno dato ai loro figli ciascun Italiano può andar fiero dei Militari Italiani.
Dentro alle mimetiche, sotto ai cappelli alpini, nelle caserme, sui mezzi blindati, per le strade, nei teatri internazionali di guerra l'Italia ha la sua parte migliore che è composta da ragazzi, ragazze, uomini e donne che hanno messo in secondo piano l' "Io" per far spazio al "noi" dove per "noi" si intendono il Tricolore ed il Popolo Italiano.
Carissimi, a conclusione di questa mia vorrei chiedere a ciascuno di voi di rivolgere un particolare pensiero alle mamme dei soldati vivi e defunti perché senza queste donne straordinarie non avremmo un Alpino, un Parà, un Lagunare, un Marinaio, un Aviatore, un Carabiniere, ...
Viva l'Italia, viva l'Esercito, viva le mamme dei soldati!
Un abbraccio.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

sabato 16 aprile 2016

Oltraggiata la tomba del Caduto Miotto

Carissimi, purtroppo nei giorni scorsi su tutti i Social Network è rimbalzata la notizia del vilipendio alla tomba del Caporal Maggiore degli Alpini Matteo Miotto, Caduto in Afghanistan il 31 dicembre 2010, a seguito di un vile attentato subito alla tenera età di 24 anni. Il tutto è accaduto al Cimitero Urbano di Thiene in provincia di Vicenza.
Il Cap. Magg. Miotto prestava servizio presso il 7 Reggimento Alpini di Belluno ed era partito per la Missione Internazionale di Pace nel mese di Luglio del 2010.
L'Onorevole Ignazio La Russa, Ministro della Difesa al momento del decesso del Cap. Magg. Miotto, appena appresa la notizia, ha dichiarato: «La profanazione della tomba dell’alpino Matteo Miotto, avvenuta nel cimitero di Thiene, è un gesto vile e ignobile e che dimostra come purtroppo la mamma degli imbecilli sia sempre incinta. Peggio mi sentirei se invece che imbecilli, gli autori del gesto inqualificabile fossero mossi da vergognosi motivi ideologici che tutt’oggi alcune aree politiche sostengono. Spero che la magistratura faccia presto piena luce su questo atto vandalico contro un figlio d’Italia che ha perso la vita durante una missione internazionale di pace. Ai parenti e agli amici di Matteo, già colpiti duramente per la scomparsa di un loro caro, va la mia vicinanza e il mio affetto».
Carissimi, atti come questo vanno condannati aspramente perché la violenza non va mai giustificata. Chi profana la tomba di un defunto non solo compie un gesto ignobile ma manca anche di rispetto a chi piange il caro estinto ivi sepolto. 
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica 
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

lunedì 4 aprile 2016

L'ultimo saluto al Caporal Maggiore Gennaro Giordano del 1 Reggimento Alpini

Carissimi, questa sera vengo a voi con questa mia per darvi una triste notizia. Da qualche giorno c'è "Cordoglio fra gli alpini per la morte di Gennaro Giordano, Caporale Maggiore Scelto del 1 Reggimento  Artiglieria da Montagna, di stanza alla caserma "Perotti" di Fossano. Aveva 31 anni, è deceduto all'Ospedale "San Matteo" di Pavia, in seguito a tumore.
A ottobre la scoperta della malattia. originario di Mercato San Severino (Salerno), era un militare volontario: in servizio da oltre dieci anni a Fossano, aveva partecipato a diverse missioni di pace, anche in Afghanistan. Colleghi e superiori lo ricordano come un uomo solare, molto legato ai valori alpini. "Uomini e donne del 1 Reggimento - dicono alla caserma di Fossano - si uniscono al dolore della famiglia". Giordano abitava a Borgo San Dalmazzo con la moglie Enrica Cavallo (titolare di un negozio di acconciature) che lascia insiema alla figlia Matilde (4 anni), alla madre Carmela e le sorelle Emanuela e Rossella. Appassionato di calcio e grande tifoso del Napoli, Gennaro Giordano era presidente del club "Borbonica", da lui stesso fondato e che raggruppa centinaia di tifosi nelle città di Borgo e Fossano. I funerali [sono stati] oggi alle 16:00, nella Chiesa Parrocchiale di Gesù Lavoratore a Borgo". (Fonte: La Stampa, 04 aprile 2016, Pagina 48)
Quando ho condiviso la notizia molte persone hanno subito espresso il loro cordoglio e la loro sofferenza ma in modo particolare desidero portarvi a conoscenza dell'accorato messaggio scrittomi da un Confratello dell'Arciconfraternita dei Santi Maurizio e Lazzaro di Torino:
"Ci associamo tutti: Priore, Presidente, Priora, Vice Priori, Segretario, Tesoriere, credo tutti, proprio tutti i Confratelli e le Consorelle. Non possiamo non unirci al generale e sentito cordoglio del Caporal Maggiore Gennaro Giordano del 1° Reggimento Alpini di Fossano. 
La Preghiera va alla Sua anima di nobile "Soldato d'Italia". Il nostro pensiero e il nostro sostegno morale vanno senz'altro alla consorte ed alla figliola di 4 anni. 
Onore ai "figli con le stellette della Provincia Granda" ieri nella Prima e Seconda Guerra Mondiale, cosi' come oggi, disperata quella terra piange i suoi eroi, ma nel contempo grande ed onorata e' la stessa che li ha generati. Cav. Uff. Franco Lucia, Capitano C.R.I.".
Carissimi, prima di congedarmi vi chiedo una cortesia: "Pregate con me il Signore delle Cime affinché accolga l'anima di questo suo valoroso figlio e conceda pace e consolazione a chi lo piange".
Un abbraccio.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica del
CMCS degli Alpini Giorgio Langella

mercoledì 30 marzo 2016

L'omaggio ai nostri eroi in mimetica si chiama "Fuoco Amico"

Carissimi, questa sera su Canale5 è iniziata una bellissima fiction dal titolo "Fuoco Amico - TF45 Eroe per amore" in onore dei nostri eroi che indossano la mimetica dell'Esercito Italiano e che onorano la Patria nel 9 Reggimento d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin". Naturalmente non potevo non guardarlo.
Come prevedibile, anche questa volta, mi sono commosso perché quando vedo la povere, le tende, i blindati, ... mi viene alla mente l'Afghanistan e con esso il gran numero di Caduti che il nostro Paese ha lasciato in quella terra ostile.
In modo particolare ho pensato ai Caduti del 2 Reggimento Alpini di Cuneo ai quali mi sento legato e verso i quali mi sento in debito. Essi hanno versato il loro sangue per me. Essi hanno perso la loro vita per portare pace, democrazia, libertà. Essi hanno esalato il loro ultimo respiro per far capire al mondo quanto è grande il cuore dei figli del Tricolore.
Questa serie tv non cambierà la vita di nessuno ma una cosa la farà: ci aiuterà a non dimenticare gli uomini e le donne che ogni giorno indossano la mimetica per difendere la Patria, per portare la pace nel mondo e per garantire a donne, anziani e bambini un mondo sicuro, onesto e vivibile.
Carissimi, nello scusarmi per essermi oltremodo dilungato con questa mia, vi porto un sincero saluto e vi prego di aiutarmi a far conoscere ed amare il Caporal Maggiore Capo Scelto degli Alpini Giorgio Langella, Caduto a Kabul il 26 settembre 2006.
Un abbraccio.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica del
CMCS degli Alpini Giorgio Langella

lunedì 21 marzo 2016

La Guardia di Finanza salva due vite

Carissimi, apprendo dagli organi di stampa che una squadra di uomini della Guardia di Finanza assieme agli uomini del Soccorso Alpino ha salvato due immigrati trovati nei pressi della diga di Rochemolles.
I due immigrati - un Iraniano 41enne ed un Marocchino 21enne - erano in procinto di raggiungere la Francia ma con l'abbigliamento leggero di cui erano equipaggiati rischiavano l'assideramento in quanto si trovavano a 2000 metri di quota. 
Gli uomini dell'Enel che sovrintendono e controllano la diga hanno accolto la richiesta di aiuto dei due migranti ed hanno allertato le Forze dell'Ordine. 
Questa notizia mi riempie il cuore di gioia; sono stati salvati due uomini che hanno messo a repentaglio la loro vita per cercare un futuro migliore! 
La Guardia di Finanza ancora una volta si è contraddistinta per tempestività, competenza ed umanità. 
Carissimi, ancora una volta i nostri eroi in divisa hanno fatto del loro meglio per onorare il Tricolore. 
Un abbraccio. 
Andrea Elia Rovera 
Responsabile della Memoria Storica del 
CMCS degli Alpini Giorgio Langella