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domenica 20 gennaio 2019

In memoria di Nowo Postojalowka per non dimenticare

Carissimi amici dal "Cuore Alpino", questo fine settimana la provincia di Cuneo si è dedicata ad un momento importante e fondamentale per la storia della Granda: la memoria dei Caduti e dei Dispersi della Divisione Alpina Cuneense in quel di Nowo Postojalowka.
Ieri, sabato 19 gennaio, alle ore 16:00 presso la Caserma "Cesare Battisti" della Guardia di Finanza (già sede del 2 Reggimento Alpini), alla presenza del Colonnello Marcello Orsi, Comandante del 2 Reggimento Alpini, del Signor Sebastiano Favero, Presidente Nazionale dell'Associazione Nazionale Alpini e di moltissimi gagliardetti della poc'anzi citata Associazione si è tenuto l'alzabandiera che ha dato inizio alle celebrazioni della memoria.
Nella stessa giornata, i presenti e gli astanti hanno avuto la possibilità di rendere omaggio al Sacrario Militare dei Caduti Alpini situato presso la "Cesare Battisti".
Il Sacrario è semplice, collocato in due stanze ampie - ma non enormi - che lasciano nel cuore di chi vi entra un grande senso di presenza e di deferenza verso la Bandiera di Guerra collocata in teca e verso il monumento dell'Alpino adagiato al suolo prima di posare lo zaino a terra e partire per l'ultima marcia verso il Paradiso di Cantore.
In quanto responsabile della Memoria Storica del Caduto per la Pace Giorgio Langella - Caporal Maggiore Capo Scelto del "Doi", Caduto in Afghanistan nel 2006 - non potevo e non volevo mancare. Ho preso parte alla suggestiva cerimonia portando - com'è per me consuetudine - persone dal cuore autenticamente alpino. Con me c'erano Roberto e suo figlio Ivan da San Mauro Torinese e Gianluca da Cavallermaggiore (autore della suggestiva foto di questo post).
Assieme a questi sinceri amici dal "Cuore Alpino" ci siamo fermati in silenzio dinanzi alla bronzea effige dell'Alpino adagiato al suolo per ricordare il sacrificio della Cuneense in terra russa. Nel 1943 15.000 alpini partirono da Cuneo alla volta della Russia... ne tornarono meno di 1.500!
Da quel tempo sono passati 76anni ma Cuneo e gli italiani dal "Cuore Alpino" non hanno voluto dimenticare.
Carissimi, chi di voi segue il mio Blog sa quanto io tenga alla Memoria Storica e quanto mi adoperi quotidianamente per non far calare il sipario sui Servitori della Patria che "sono andati avanti". Questo rendiconto non è un unicum e neppure un caso isolato ma il seguito di una lunga, lunghissima, serie di eventi che mi ha visto e mi vedrà partecipe affinché le future generazioni abbiano l'occasione di conoscere ciò che è stato.
Come dico sempre: "dentro a una mimetica, dietro a un medagliere, sotto un cappello fregiato c'è un soldato ma anche e soprattutto un uomo che ha cuore, sangue e sentimenti come ciascuno di noi".
L'Italia, quella vera, gioisce, soffre e si commuove quando un uomo in uniforme solca il suolo nazionale e/o internazionale per portare in giro per il mondo i valori della gloriosa e apprezzata italica nazione.
Viva l'Italia, viva gli Alpini, onore ai Caduti!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

lunedì 14 gennaio 2019

Cesare Battisti merita di marcire nelle patrie galere

Carissimi amici dal "Cuore Alpino", dopo un lungo silenzio (l'ultimo post risale al 01 novembre 2018) ho deciso di tornare a scrivere su questo mio Blog per godere ardentemente dell'arresto del terrorista Cesare Battisti.
In questi giorni in tv, in radio, sui giornali, nel web ... non si è parlato d'altro. L'Italia tutta, da nord a sud, si è emozionata per la bellissima notizia. Il malefico Cesare Battisti, assassino e terrorista del secolo scorso, è stato estradato in Italia dalla Bolivia con grande gioia anche del Brasile.
Battisti ha latitato per 38 anni ma - va detto con assoluta sincerità - non si latita da soli.
Molti infami hanno aiutato Battisti a fuggire il carcere, i processi e la meritata condanna. A questi "divini benefattori" auguro la stessa sorte del loro amico: l'arresto, il carcere e l'eterna ignominia perché chi aiuta un traditore della Patria ad offendere il Tricolore non merita altro.
Ma torniamo a noi. Cesare Battisti è sceso dal Falcon 900 della Presidenza del Consiglio dei Ministri alle ore 11:50 con la consueta spavalderia che lo ha accompagnato negli ultimi quarant'anni. Testa alta, pizzetto, giubbotto marrone, senza manette e sorriso di sfida sul volto segnato dagli anni.
La Polizia di Stato lo ha fatto scendere dalla scaletta dell'aereo e lo ha "scortato" sulla pista dell'Aeroporto Internazionale di Ciampino dove ad attenderlo c'erano il Ministro dell'Interno, il Ministro della Giustizia e i membri della Polizia, dei Carabinieri, dell'Aeronautica, dell'Esercito e della Guardia di Finanza. Tutti in uniforme e tutti contenti di aver finalmente "fra le mani" il criminale proletario più odiato dal Popolo Italiano.
Molti significative le parole del Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede che, intervistato, ha detto: "è il risultato di un intero Paese, un risultato storico: quando le istituzioni italiane sono compatte non ci ferma nessuno. Oggi l'Italia va a a testa alta. Parliamo di un pluriomicida che si è macchiato di reati gravissimi e con la sua fuga ha offeso il Paese. Il momento in cui la giustizia farà il suo corso è quando varcherà la porta del carcere: a quel punto sconterà la pena dell'ergastolo".
E il Prefetto Franco Gabrieli, Capo della Polizia, con grande commozione ha aggiunto: "Abbiamo assicurato alla giustizia una persona pericolosa che ha fatto del male all'Italia e che si è dimostrato irridente e oltraggioso nei confronti del Paese. Voglio sottolineare il lavoro della nostra Intelligence, della Digos e della Questura di Milano che hanno lavorato assieme all'Interpol per raggiungere questo straordinario risultato".
Grazie a Dio Cesare Battisti rientra nei casi dell'ergastolo ostativo, ossia senza la possibilità di ottenere benefici nell'esecuzione della pena, almeno se le condizioni non mutano ed è stato portato nel carcere romano di Rebibbia dove rimarrà, a Dio piacendo, per lungo, lunghissimo tempo.
Carissimi, questo post, fra i tanti che ho scritto, è quello che mi ha preso di più e mi ha maggiormente emozionato. Era da quando frequentavo le scuole superiori che speravo nell'arresto di quel vile assassino senza dignità chiamato Cesare Battisti. Finalmente questo giorno è arrivato e le vittime dei suoi omicidi avranno finalmente ciò che tutte le persone per bene meritano: GIUSTIZIA!
Grazie per l'affetto con cui mi leggete. Viva l'Italia, viva la Polizia di Stato, onore al Tricolore!
Andrea Elia Rovera