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venerdì 24 giugno 2016

Dopo 10 anni continuiamo a piangere i nostri Caduti in Afghanistan

Carissimi, da diversi anni cerco di far conoscere e divulgare la storia del Caduto Langella che ha perso la vita in un vile attentato a Kabul nel 2006. Chi mi conosce, però, sa che non ho mai trascurato neppure gli altri Caduti in quella terra perché - anche se do fastidio a molti - non ho nessuna intenzione di far calare il silenzio sulle storie di questi eroi in mimetica.
Lo Stato Italiano può andar fiero di tutti i suoi soldati perché tutti - nessuno escluso - sono animati da sentimenti nazionalisti, patriottici e solidaristici. Tutti i militari italiani, quando cantano l'Inno Nazionale, incarnano pienamente ciò che la nostra Repubblica è.
Ogni uomo che indossa la mimetica mette a repentaglio la propria vita per il bene della popolazione civile e lo fa ben cosciente del fatto che può rimetterci la vita.
Ma perché uno è conscio del fatto che può morire allora è giusto che muoia?
No, assolutamente no!
In questi anni di impegno a favore della memoria del Caduto Langella mi sono sentito dire che chi parte per le Missioni di Pace è un "mercenario"; mi sono sentito dire che chi parte per le missioni "lo fa per soldi"; mi son sentito dire che "con quello che guadagnano sono già ampiamente indennizzati"; ...
Ebbene, tutte queste sono - passatemi il termine - "stronzate"!
Chi critica le Missioni Internazionali di Pace non ne conosce la necessità, la finalità e la storia.
Chi critica la spesa per queste missioni non sa che chi non fa nulla per la democrazia non può pretendere che essa proliferi.
Purtroppo, però, molti aprono la bocca per far prendere aria ai denti non sapendo che quest'anno ricorre il X anniversario della morte del:
Maresciallo Luca Polsinelli deceduto a seguito dell'esplosione di un ordigno in strada nei presso di Kabul il 05 maggio 2006;
Capitano Manuel Fiorito deceduto a seguito dell'esplosione di un ordigno in strada nei presso di Kabul il 05 maggio 2006;
Tenente Colonnello Carlo Liguori deceduto a seguito di un attacco cardiaco il 02 luglio 2006;
Caporal Maggiore Giuseppe Orlando deceduto in un incidente stradale il 20 settembre 2006;
Caporal Maggiore Vincenzo Cardella deceduto a seguito dell'esplosione di un ordigno nei pressi di Kabul il 26 settembre 2006;
Caporal Maggiore Capo Scelto Giorgio Langella deceduto a seguito dell'esplosione di un ordigno nei pressi di Kabul il 26 settembre 2006.
Questi eroi sono morti in terra straniera e sono tornati nella loro amata Patria avvolti nel Tricolore che hanno tanto rispettato, servito ed onorato.
Questo non può passare inosservato. Questo non può passare sotto silenzio. Questo non può non essere insegnato nelle scuole.
Negare la nostra storia non solo è vergognoso ma è anche criminale perché se non si conoscono i fatti si rischia di fare del facile qualunquismo che, certamente, non fa bene alla crescita umana, etica e spirituale della nostra nazione.
Carissimi, a conclusione di questa mia, già fin troppo lunga, lettera vorrei chiedervi la cortesia di NON DIMENTICARE perché il miglior modo per essere italiani è quello di RICORDARE ciò che è stato per FARE AL MEGLIO ciò che sarà.
Io sono solo un misero civile ma, ve lo prometto, farò tutto ciò che mi sarà consentito per far conoscere, amare ed apprezzare chi indossa una divisa e lo farò perché - grazie a queste persone - ogni giorno abbiamo la fortuna di uscire di casa e di rientrarvi incolumi.
Viva l'Italia, viva l'Esercito!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

lunedì 20 giugno 2016

In memoria di Giorgio cure per la malaria e possibilità di studiare

Carissimi, vengo a voi con questa mia per portarvi a conoscenza della lettera che i Frati Minori Cappuccini delle Marche mi hanno inviato a seguito della donazione che abbiamo fatto alle loro missioni in memoria di Giorgio.
Di seguito il testo dell'epistola:
Carissimi Andrea Elia e amici, il Signore vi dia pace!
Vogliamo ringraziarvi per la vicinanza e sensibilità che avete dimostrato in favore dei progetti portati avanti dalle nostre missioni estere in Africa.
Sappiamo che nel condividere insieme un progetto ci si scopre sempre più fratelli e figli di uno stesso Padre. Unire le forze per lo stesso fine ha un duplice vantaggio, tutto è meno duro e difficoltoso e le mani che operano in prima linea, quelle dei nostri missionari, diventano più vigorose se sostenute dalla vicinanza e solidarietà dei nostri fratelli.
Grazie di cuore per la somma di €uro 120,00 a noi donata e che andrà come d'accordo per il progetto kit malaria nel Benin e kit scolastici.
Carissimi, il Signore ricompensi come Lui solo sa fare il vostro impegno missionario e la vostra generosità in favore dei suoi poveri. Da parte nostra vogliamo garantirvi la vicinanza nella preghiera in particolare per il Caporal Maggiore Capo Scelto degli Alpini Giorgio Langella.
Pace e Bene.
Recanati, 20 maggio 2016
Fra Francesco Pettinelli, Segretario Servizio Missioni
Carissimi, Giorgio non morirà mai fin tanto che troverà un posto nel nostro cuore e fino a che continueranno iniziative in suo onore ed in sua memoria.
Come molti di voi già sanno ho promesso all'Immacolata che - fino a quando avrò vita - farò tutto quanto in mio potere per far conoscere, amare, ricordare ed apprezzare l'"Angelo dei Bambini" Giorgio Langella.
Un sincero abbraccio ed un grande grazie.
Andrea Elia Rovera
Responsabile per la Memoria Storia
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

domenica 19 giugno 2016

Il Comune di Murello (Cn) concede la Cittadinanza Onoraria al 2 Reggimento Alpini

Carissimi, ieri, su invito di Giuseppe Delpopolo, Capogruppo dell'A.N.A. murellese,  ho avuto l'onore ed il privilegio di partecipare, assieme alla Vedova del Caduto Giorgio Langella, alla seduta straordinaria del Consiglio Comunale nella quale è stata data la Cittadinanza Onoraria di Murello al 2 Reggimento Alpini di Cuneo.
Questo importante evento è stato preceduto da una toccante Commemorazione dei Caduti tenutasi nella Piazza Divisione Alpina Cuneense alla presenza del Reverendo Padre Mattei, dell'Ordine dei Predicatori, del Cavalier Antonio Franza, Consigliere Nazionale A.N.A., del signor Mario Leone, Presidente della Sezione A.N.A. di Cuneo, di Fabrizio Milla, Sindaco di Murello, degli Assessori e Consiglieri del Comune di Murello, e di tanti Gruppi A.N.A. della Provincia di Cuneo.
Naturalmente, come sempre, erano presenti il Colonnello Paolo Romanin, Comandante del 2 Reggimento Alpini, ed i suoi soldati che hanno presenziato con un picchetto esemplare ed hanno proceduto con il rito dell'alzabandiera sulle note dell'Inno Nazionale.
Relativamente a questa importante e suggestiva celebrazione dedicata ai Caduti "andati avanti" nel Paradiso di Cadore, il Sindaco di Murello ha detto: "Gli Alpini della Piana hanno offerto a Murello un programma veramente ricco, una gratificazione per un piccolo comune che può unire i suoi solidi valori a quelli degli Alpini, un'occasione importante che è anche un messaggio che mi sento di lanciare, con un po' di polemica, verso una certa politica che vuole vedere scomparire le virtuose e preziose realtà dei nostri piccoli paesi. [...] Murello ricorda anche i dolorosi eventi delle due guerre mondiali con i suoi caduti e dispersi, i morti di un bombardamento e anche l'episodio più rilevante e spettacolare della resistenza piemontese organizzato dai Partigiani della 4 Brigata Garibaldi con l'attacco all'aeroporto militare di Murello dove 32 aerei vennero incendiati".
Come ben sapete portare avanti la memoria storica del nostro Paese è per me motivo di impegno quotidiano perché credo fermamente che le future generazioni abbiano più bisogno del pane di sapere ciò che la nostra Patria ha vissuto prima di essere ciò che è oggi.
Per me e per la Vedova di Giorgio, seppur con dolore, è sempre un piacere partecipare a queste cerimonie perché ci fornisce l'occasione di ricordare, far ricordare e far conoscere la grande figura del Caporal Maggiore Capo Scelto Giorgio Langella, Caduto per la Pace in terra afghana.
Carissimi, la nostra amata Italia è fondata su solide fondamenta composte da migliaia di italiani che hanno contribuito con l'effusione del loro sangue alla costituzione di una nazione libera, onesta e democratica.
Ogni volta che ci viene data l'opportunità di commemorare i Caduti dobbiamo sentire nel nostro intimo un forte senso di responsabilità.
Chi è morto con una divisa addosso, nell'adempimento del proprio dovere per la realizzazione di una società più giusta merita di essere pianto, ricordato, commemorato.
Non facciamo calare il sipario su questi eroi, sulle loro famiglie e sui loro reggimenti. Il Tricolore vive concretamente in chi - ogni giorno - fa la sua parte per la grandezza della Patria e per il benessere del suo Popolo.
Viva l'Italia, viva gli Alpini!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

martedì 14 giugno 2016

Ultimo saluto al Presidente dell'A.N.A. Monviso

Carissimi, vengo a voi con questa mia per informarvi che il Signore delle Cime ha voluto ricongiungere a sé l'Alpino Renato Chiavassa, Presidente della Sezione ANA Monviso.
Renato era originario di Barge ed aveva 76 anni. Da otto anni a questa parte era Presidente della Sezione dell'Associazione Nazionale Alpini denominata "Monviso" che è composta da ben 45 gruppi.
Oltre ad essere un validissimo Alpino Chiavassa era anche Cavaliere del Lavoro visto che, nonostante l'età, era ancora attivo nella ditta "Sicas Asfalti" di cui era contitolare con i figli.
Chi lo ha conosciuto non può fare a meno di ricordare la sua disponibilità, il suo impegno e la sua dedizione per portare a tutti quelli che incontrava il vero spirito di Alpinità.
Per le Penne Nere della Provincia Granda questo è un duro colpo perché quando un fratello alpino "va avanti" lascia sempre dietro di sé un grande vuoto ed un grande dolore.
A nome di Francesca, vedova del Caduto Langella, e di tutti quelli che seguono "Cuore Alpino" rivolgo le mie più sentite e sincere condoglianze alla Vedova di Renato, ai suoi figli e a tutti i membri della Famiglia Chiavassa.
La Madonna delle Nevi li consoli e li aiuti a portare avanti, con coraggio e perseveranza, i progetti del caro Renato.
Viva l'Italia, viva gli Alpini!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

Per chi fosse interessato il funerale del caro fratello Renato sarà celebrato giovedì 16 giugno 2016 alle ore 15:00 presso l'Abazzia di Staffarda.


mercoledì 8 giugno 2016

Da oggi un nuovo logo

Carissimi, vengo a voi con questa mia per comunicarvi che da questa sera il Logo ufficiale di questo Blog sarà un quadrato bianco con
in alto al centro il profilo di un Alpino colorato con i colori della bandiera italiana (verde, bianco, rosso);
in basso a sinistra il logo di Facebook con a fianco la scritta: "Noi che non dimentichiamo Giorgio Langella";
in basso a destra il logo di Blogger con a fianco la scritta: "cuorealpino.blogspot.it".
Ci tengo a precisare che questo Logo è stato disegnato e colorato a mano da me ed è quindi di mia proprietà. Per poterlo utilizzare è necessaria la mia autorizzazione scritta.
Carissimi, vi ringrazio per l'affetto, l'attenzione e la costanza con cui seguite questo mio Blog. Finché potrò lo curerò, lo aggiornerò e lo terrò vivo. Quando non me la sentirò più troverò qualche anima pia che lo faccia al mio posto.
Vi saluto e vi abbraccio.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

lunedì 6 giugno 2016

Nessuno parla delle Guardie Giurate quando salvano la vita di qualcuno

Carissimi, spesso al telegiornale sento parlare delle Guardie Giurate quando commettono un reato o un crimine e il cronista di turno ci tiene a rimarcare il fatto che la persona che ha commesso l'errore appartiene ad un istituto di vigilanza ed è in possesso di un decreto prefettizio.
Allo stesso modo, però, purtroppo, non sento parlare delle Guardie Giurate quando mettono a repentaglio la loro vita per salvare quella di qualche cittadino in difficoltà.
Con questo atteggiamento la maggior parte dei media fa passare il messaggio erroneo secondo il quale le Guardie Giurate sono persone pericolose che non sanno gestire il possesso di un'arma. Dissento fortemente da tutto ciò visto che quando ho avuto bisogno di qualcosa - e mi sono rivolto ad una Guardia Giurata - sono stato aiutato e trattato con i guanti bianchi!
In questi giorni, ad esempio, il signor Antonino Battaglia, Guardia Giurata 44enne, ha messo a repentaglio la propria vita sporgendosi nel vuoto di un cavalcavia bolognese per salvare la vita ad una donna che aveva deciso di gettarsi nel vuoto per concludere la sua esistenza.
Battaglia, passando di lì, ha notato i movimenti della donna e ha capito che stava per compiere un gesto inconsulto. A sprezzo della sua vita ha perciò deciso di provare a salvarla e ci è riuscito.
Quando i giornalisti gli hanno chiesto se si sentisse un eroe hanno ricevuto per risposta: "Vedendo quella giovane in difficoltà ho agito d´istinto perché sentivo che dovevo intervenire, l´ho fatto e lo rifarei".
Il Sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna si è complimentato son il concittadino Battaglia sulla pagina Facebook ufficiale del Comune di cui è primo cittadino.
Carissimi, ho voluto raccontarvi questa cosa perché nel nostro Paese c'è il brutto vizio di etichettare e demolire alcune categorie professionali senza scrivere mai un elogio od un encomio quando queste contribuiscono alla crescita morale e spirituale della nostra Nazione.
A me non interessa che cosa pensa l'opinione pubblica. Io tengo a sottolineare l'impegno di chi - dipendente pubblico o privato - mette la propria vita, il proprio impegno e la propria professionalità al servizio della cittadinanza e del Tricolore.
Proviamo a portare maggior rispetto per chi indossa una divisa e cerchiamo di spendere qualche "grazie" nei loro confronti quando usufruiamo delle loro prestazioni.
Grazie per aver letto questa mia lettera.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

venerdì 3 giugno 2016

Considerazioni sulla Festa della Repubblica 2016

Carissimi, ieri mattina alle 9:30, nella Piazza della Costituzione di Cuneo, ho preso parte alle Celebrazioni per la Festa della Repubblica.
Durante la breve ma intensa cerimonia è stato letto il Messaggio che il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha voluto inviare ai Prefetti per far sentire la sua presenza e la sua vicinanza in tutte le provincie italiane.
Scrive Mattarella: «Cari Prefetti, nell'anniversario dei settanta anni della scelta repubblicana, mi è grato rivolgere, per il vostro tramite, un saluto a quanti sul territorio svolgono pubbliche funzioni.
La democrazia trova nella coesione sociale il rafforzamento delle proprie ragioni. Ogni sforzo collettivo per cogliere, sostenere e valorizzare i segnali positivi per il rilancio del sistema produttivo e ogni opportunità di occupazione e di crescita sociale, va incoraggiato. La spinta delle pubbliche amministrazioni in questa direzione, accelerando l'innovazione e rendendo più agevole l'accesso ai servizi, più snelle le procedure e più semplici gli adempimenti, è preziosa e non può essere frenata da dannose frammentazioni di compiti e funzioni, da sovrapposizioni di competenze e da inefficienze nell'utilizzo delle risorse.
Ai Prefetti compete di favorire in ogni modo la cooperazione fra istituzioni, quale condizione essenziale per superare situazioni di stallo, contrasti e divaricazioni di interessi pubblici, percepiti dai cittadini come una dialettica sterile, che ritarda e spesso vanifica la decisione finale. Occorre farsi carico in concreto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini e garantire l'effettivo esercizio dei loro diritti.
Si tratta di un impegno quotidiano che, nelle aree metropolitane come nei comuni più piccoli, deve convergere dove maggiori sono le disuguaglianze e le ingiustizie sociali, con attenzione al disagio dei più giovani e dei più anziani. In quest'ottica, utile è l'azione di supporto alle scuole per le iniziative, anche fuori dall'orario di lezione, di contrasto all'abbandono scolastico e alla esclusione sociale.
L'efficacia e la credibilità dell'azione pubblica si fondano sul rispetto della legalità, sull'etica del servizio e sulla trasparenza. Occorre grande fermezza contro ogni tentativo di asservire uffici e istituzioni a interessi personali, favoritismi e malaffare. Vanno incoraggiate le intese fra amministrazioni per prevenire e contrastare fenomeni corruttivi e di condizionamento criminale nei contratti pubblici, con misure opportune dirette a salvaguardare la realizzazione delle opere e l'occupazione.
Nella gestione dei continui flussi di persone in fuga da guerre, persecuzioni e povertà spetta ai Prefetti un ruolo essenziale per coordinare le attività di primo soccorso e di assistenza, per garantire condizioni generali di sicurezza e di rispetto della dignità umana, per favorire la sistemazione più adeguata nelle diverse realtà. Grazie ad una attenta opera di mediazione si stanno realizzando, sulla base di accordi con enti locali e associazioni di volontariato, positive esperienze di accoglienza e di inclusione, con l'inserimento dei profughi anche in progetti di utilità sociale.
Operare con determinazione per l'affermazione dei principi di libertà nella sicurezza e la coesione delle nostre comunità, per il buon funzionamento della macchina pubblica e a garanzia dei servizi essenziali, significa far vivere nel quotidiano i principi e i valori che sono alla base del patto di cittadinanza repubblicana.
Con questi auspici, a Voi Prefetti ed a tutti coloro che con Voi celebrano la Festa della Repubblica rivolgo i più sentiti auguri di buon lavoro». (Sergio Mattarella, 1 giugno 2016)
Durante la cerimonia devo dire che non sono riuscito ad apprezzare a pieno le parole del Presidente della Repubblica perché l'audio era carente ed io ero impegnato a scattare delle fotografie (che potete trovare sulla Pagina Facebook dedicata al Caduto per la Pace Giorgio Langella).
Oggi, in tutta calma, mi sono collegato al sito internet del Quirinale e ho letto, meditato e riletto le parole di Mattarella e, come potete notare, ne ho messe alcune in grassetto ed in rosso per evidenziarne l'alto significato.
In modo particolare mi ha colpito positivamente il fatto che il Capo dello Stato ha voluto invitare i prefetti italiani a farsi carico delle istanze e delle difficoltà che i giovani e gli anziani hanno in questa Italia della crisi.
Non tutti i presidenti della repubblica hanno avuto l'attenzione e la sensibilità di capire che senza servizi essenziali ben coordinati il nostro Paese non ha motivo di festeggiare.
Raramente i politici comprendono che non esiste nazione se manca l'affermazione dei principi di libertà nella sicurezza.
Poche volte chi ricopre alte cariche politiche si espone chiedendo alle istituzioni di farsi carico in concreto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini.
L'Italia non è perfetta, l'attuale Governo - a mio modesto e personale parere - fa acqua da tutte le parti, l'occupazione è carente per non dire latitante, il sistema scolastico è perfettibile, ...
Una cosa però voglio dirla: l'Italia è una Repubblica fatta da brava gente che ogni mattina si alza all'alba per lavorare e dar da mangiare ai propri figli. L'Italia è una Repubblica servita e difesa da un Esercito che non ha eguali in termini di carità, sussidiarietà, generosità e preparazione militare. L'Italia è una Repubblica non perfetta ma perfettibile; criticarla serve a poco. Bisogna che ciascuno di noi prenda le proprie qualità, si assuma le proprie responsabilità e, con altruismo, si rimbocchi le maniche per fare di questa Nazione il miglior Paese del mondo.
Viva l'Italia, viva la Repubblica.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella