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lunedì 19 ottobre 2015

I Frati Cappuccini delle Marche in memoria del Caduto Langella

Carissimi, oggi ho ricevuto questa lettera:
«Gent.mi amici del GRUPPO CVM CUNEO
Abbiamo toccato con mano la squisita generosità nell'offerta di euro 480,00, per l'acquisto di 12 KIT x MALARIA e 4 pecorelle, a favore dei bambini delle nostre missioni dell'Etiopia.
Vi ringraziamo di cuore!
L'offerta è in memoria del Caporal Maggiore Capo Scelto degli Alpini Giorgio Langella.
Il Signore gli conceda il riposo nella pace e la ricompensa per tutto il bene seminato in vita!
Cerchiamo nel nostro piccolo di essere quella goccia d'acqua pulita che pur piccola è importante nel contesto di un paese come l'Etiopia esposto spesso alle problematiche della fame. La nostra preghiera e quella dei missionari, vi accompagnino sempre.
Con tanta gratitudine!! 
Recanati 15 ottobre 2015
P. Francesco Pettinelli
Segretario missioni estere».
Carissimi, questo è solo un piccolo passo per aiutare i bambini come avrebbe fatto Giorgio. Il Signore ama chi dona con gioia - dice San Paolo - e quindi noi non ci fermiamo perché abbiamo bisogno del nostro Dio.
Un abbraccio.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica del CMCS Giorgio Langella

venerdì 16 ottobre 2015

Motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Bandiera del 1 Reggimento Alpini

Carissimi, avere il Cuore Alpino, secondo me, vuol dire anche conoscere la storia delle Penne Nere che da 143anni onorano ed impreziosiscono il nostro Esercito.
Oggi, per fare un po' di Memoria Storica, voglio portarvi a conoscenza delle motivazioni che hanno spinto lo Stato Italiano a decorare la Bandiera di Guerra del 1 Reggimento Alpini con la Medaglia d'Oro al Valor Militare.
TESTO UFFICIALE DELLA MOTIVAZIONE
«Con i suoi fieri Battaglioni "Ceva", "Pieve di Teco" e "Mondoví", eredi delle innate tradizioni, delle magnifiche virtù cittadine e della solida tempra delle stirpi liguri, piemontesi ed apuane, il 1 Reggimento Alpini, nei duri mesi di indomita lotta sul fronte del Don, si dimostrò saldo, massiccio, ben temprato e pronto istrumento di guerra e, fra difficoltà, ostacoli, insidie del nemico, terreno e clima, seppe resistere fermo come le rocce delle sue montagne, onorando così la razza e benemeritando la riconoscenza della Patria.
Stremato dal doloroso calvario di freddo e di fatiche e dai sanguinosissimi incessanti combattimenti, in una atmosfera di sublime eroismo e di dedizione al dovere, concluse la propria leggendaria vicenda tra il Don e l'Oskol con una disperata resistenza, facendo scudo, fino all'estremo sacrificio, alla sacra ed immacolata bandiera che, simbolo della Patria lontana, distrusse per sottrarla al nemico.
Fronte Russo, 20 settembre 1942 - 28 gennaio 1943». (Fonte: "Da pare 'n fieul" - Numero speciale per la 44esima Adunata Nazionale degli Alpini - 1 semestre 1971 - 1 Supplemento - 1-2 maggio 1971, Pagina 30)
Carissimi, se oggi in Europa si respira aria di pace si devono ringraziare tutti quegli eroi che, con grande coraggio e altrettanta paura, hanno scarpinato fino alla Russia per Amor di Patria.
Nel ringraziarvi per l'attenzione con cui leggete queste mie lettere vi dono un sincero abbraccio.
Elia

giovedì 15 ottobre 2015

143anni di Truppe Alpine. Auguri eroi!

Carissimi, Re Vittorio Emanuele II di Savoia, nel Regio Decreto del 15 ottobre 1872, dà il via alla formazione di 15 Compagnie Alpine.
Da queste prime 15 Compagnie avranno origine numerosi e gloriosi Battaglioni che, a differenza di altri corpi del Regio Esercito, prenderanno il nome dalle cittadine più prossime agli stanziamenti dei soldati.
Tra l'altro, non tutti lo sanno, i Battaglioni Alpini, sin da allora, venivano riconosciuti dal colore della nappina (il "batuffolo" che sul cappello sostiene la caratteristica penna).
Le varie pianificazioni e i numerosi riordini interni all'Esercito hanno riunito i Battaglioni Alpini in Reggimenti che, a loro volta, hanno dato origine alle Brigate Alpine ed alle Divisioni.
Nel 1930, poi, per volontà di Benito Mussolini l'Esercito dota le Truppe Alpine di Compagnie composte da Genieri. Nasce così il Genio Alpino.
Gli eroi con la penna hanno da sempre servito la Patria con umiltà e competenza tant'è che verranno impiegati nella Guerra d'Eritrea, nella Guerra di Libia, nella Prima Guerra Mondiale (pensiamo alla gloriosa Divisione Alpina Cuneense), nella Guerra d'Etiopia, nella Guerra di Grecia, nelle Guerre dei Balcani, nella Guerra di Russia, nella Seconda Guerra Mondiale ed in tutte le Missioni Internazionali di Pace volute dalla NATO.
Le Truppe Alpine dell'Esercito Italiano hanno perso molti soldati nelle varie guerre e missioni ma non hanno mai smesso di far battere il loro cuore per il glorioso Tricolore. Nell'immaginario collettivo, infatti, gli Alpini sono quelli che spalano il fango nelle alluvioni, che rimuovono le macerie nei terremoti e che distribuiscono caramelle ai bambini dell'Afghanistan, del Centrafrica o del Kosovo.
Per me, che di militari in servizio ne conosco un po', gli Alpini sono un gruppo di uomini e donne che con grande Amor di Patria, con grande professionalità e dopo lungo addestramento lasciano casa, famiglia e affetti per rendere concreto il "siam pronti alla morte, l'Italia chiamò" dell'Inno Nazionale.
Carissimi, le Truppe Alpine oggi hanno compiuto 143anni ma a quanto pare non li sentono visto che sono sempre vigili e pronti a difendere la Patria come hanno iniziato a fare nel 1872.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica del Caporal Maggiore Capo Scelto degli Alpini Giorgio Langella - Caduto dell'Afghanistan

lunedì 12 ottobre 2015

Nuovo Comandante al Battaglione Susa del 3 Reggimento Alpini

Carissimi, il Tenente Colonnello Massimiliano Gualtieri ha preso il Comando del glorioso Battaglione Susa succedendo al Tenente Colonnello Christian Bison.
In questo ultimo anno gli eroi del 3 Reggimento Alpini di Pinerolo hanno compiuto moltissime attività e tuttora sono impegnati nell’operazione “Strade Sicure” a Torino e all’Expo di Milano.
La cerimonia di cambio del comando si è svolta alla Caserma "Berardi" di Pinerolo.
Tra le autorità presenti c'erano il Colonnello Alberto Vezzoli, Comandante del 3 Reggimento Alpini; Eugenio Buttiero, Sindaco di Pinerolo; Francesco Busso e Giancarlo Sossello, rispettivamente Presidenti delle Sezioni ANA di Pinerolo e Valsusa.
Il Tenente Colonnello Bison lascia il Comando del Susa per andare a ricoprire l'incarico di Capo Sezione Coordinamento Attività Internazionali presso l’ufficio del Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, a Roma.
Carissimi, prima di congedarmi da voi porgo il mio più sincero augurio di buon lavoro al Tenente Colonnello Gualtieri che è a capo di un grandissimo Battaglione.
Un abbraccio, Elia

giovedì 8 ottobre 2015

Il Colonnello Recchi ha ceduto il comando del Doi al Colonnello Romanin

Carissimi, ieri, sul Quotidiano On-line della Provincia di Cuneo si è parlato del Cambio del Comandante del 2 Reggimento Alpini. Di seguito la notizia.
"Anche Bra alla cerimonia del passaggio di consegne al vertice del 2° reggimento alpini svoltosi lunedì 5 ottobre nella storica caserma “Ignazio Vian” di Cuneo.
A rappresentare il comune alla cerimonia che ha visto il passaggio delle consegne dal colonnello Recchi al colonnello Romanin è stato l’assessore alla cultura Fabio Bailo che con la sua presenza ha voluto sottolineare il legare tra il secondo reggimento e la città della Zizzola.
Infatti proprio a Bra, nel 1882, a seguito della prima riorganizzazione del neonato corpo alpini, nacque il 2° reggimento (che si allora si chiamava “Bra”), sul cui vessillo compariva un’aquila col becco aperto e gli artigli aggrappati fra le stelle alpine. Forte di alcune migliaia di uomini inquadrati nei tre battaglioni Valle Pesio, Colle di Tenda e Valle Schio, di cui i primi due con deposito a Bra, l’arrivo del reggimento impose la rapida e funzionale sistemazione della caserma di via Umberto e la costruzione della piazza d’armi cittadina.
In quei decenni gli alpini, presenti in città nei mesi compresi tra l’autunno e la primavera, si dedicavano a esercitazioni di tiro, addestramento formale, schieramento in posizione. Giunta la bella stagione gli alpini, che indossavano ancora il cappello alla calabrese con la penna nera solo in seguito sostituito da quello in feltro grigioverde, si spostavano nelle sedi montane ove li attendevano marce, escursioni, tiri.
Da allora molte cose sono cambiate. Non il rapporto d’affetto che lega Bra alle penne nere".(Fonte: TargatoCn del 07 ottobre 2015)
Carissimi, un grande GRAZIE al Colonnello Fabrizio Recchi per tutto quello che ha fatto nei suoi dodici mesi di comando e un IN BOCCA AL LUPO al Colonnello Romanin per il nuovo prestigioso incarico.
Un abbraccio, Elia.

lunedì 5 ottobre 2015

L'Alpino Saretti di Pagno (Cn) "è andato avanti"

Carissimi, questa sera purtroppo vi comunico la morte di un Alpino che oltre al cappello aveva anche il Cuore Alpino.
«Domenica 4 ottobre è deceduto presso l’ospedale di Saluzzo, dove era ricoverato da qualche giorno, Pierino Saretti di Pagno, persona nota ben fuori i confini della Valle Bronda dove è vissuto.
Nato nel 1930, era titolare di un azienda frutticola quando nel 1959 aveva avviato con la moglie Argentina il rinomato ristorante Valle Bronda nell’allora sede in centro di Pagno, trasferito poi negli ampi locali dell’attuale collocazione gestita sempre dalla famiglia con i figli Massimo e Tiziana e, per un periodo più breve, Manuela, la terzogenita.
Pierino è stato la colonna portante della ricostituzione del Gruppo Alpini Valle Bronda, infaticabile trascinatore ed organizzatore della grandiosa giornata di inaugurazione, il 26 ottobre 1980, disponibile e coinvolgente con tutti i collaboratori in quella e molte altre iniziative delle locali penne nere.
Segretario del Valle Bronda fino al 1986, ne assunse la carica di Capogruppo dall’ 87 al 1989, mantenendo poi a lungo il suo impegno tra e per gli Alpini, sempre con incessante laboriosità e dedizione nel segno della pura amicizia.
Per chiunque sia interessato a salutare Pierino, i funerali si terranno martedì 6 ottobre, a Pagno, alle 15.
Grazie, gli Alpini del Gruppo Valle Bronda». (TargatoCn del 05 ottobre 2015)
Carissimi, per questo nostro fratello che è "andato avanti" recitiamo questo verso:
«Santa Maria,
Signora della neve
copri col bianco
soffice mantello
il nostro amico
il nostro fratello.
Su nel paradiso, su nel paradiso
lascialo andare
per le tue montagne».
Un abbraccio, Elia