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giovedì 25 ottobre 2018

Il 7 Reggimento Carabinieri "Laives" esempio di Forza Armata

Carissimi amici dal "Cuore Alpino", ogni anno, nelle più importanti piazze italiane si celebra la Festa Nazionale delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale meglio conosciuta come 4 Novembre (dal giorno in cui viene celebrata).
Come ormai faccio da anni, anche quest'anno, desidero scrivere qualcosa su questa festa facendo particolare riferimento ad una componente delle Forze Armate italiane che svolge la propria attività a servizio del Cittadino in sudditanza al Tricolore.
In questa breve - e sicuramente non esaustiva riflessione - desidero parlarvi di una componente specialistica dell'Arma dei Carabinieri che opera il Alto Adige: il 7 Reggimento Carabinieri Laives.
Il 7 Reggimento è un'unità operativa preposta allo svolgimento delle Missioni Estere anche di alto profilo operativo con compiti che vanno dalla Polizia Militare, al mantenimento della Pace, all'Ordine Pubblico nei teatri operativi più svariati Albania, Kosovo, Macedonia, Eritrea, Etiopia, Iraq, Afghanistan, Libano, Somalia, ...
Il Colonnello Stefano Iasson, comandante del 7 Reggimento dal 2011 al 2015, durante un'intervista fattagli in occasione della cessione del Comando disse che: "C'è del personale molto preparato che per entrare in questo reparto segue dei corsi e supera una selezione. Questo è molto importante per creare un'elitè! Il servizio presso questo Reggimento è stato entusiasmante. Lascio un reparto di uomini molto molto preparati. L'emozione è forte perché lasciare dopo tutti questi anni una serie di fratelli - sono il fratello maggiore ma questi sono dei fratelli - mi pesa dal punto di vista personale".
Il Colonnello Michele Facciorusso, attuale Comandante del 7 Reggimento e successore di Iasson, con non poca emozione ha fatto seguito dicendo: "Ho cominciato nel 2003 con l'Iraq, ho fatto due turni in Iraq, due turni in Afghanistan, un turno in Libano, un turno in Kosovo, un turno in Bosnia, e il mio ultimo incarico è stato a Kabul al Comando Isaf. Con il Reggimento ho lavorato tantissimo; quindi li conosco veramente bene. Conosco bene l'impegno del Reggimento all'estero sia nelle missioni fuori area sia nelle varie Ambasciate dove i nostri ragazzi sono presenti".
Ma al di là delle dichiarazioni ufficiali dei Comandanti del 7 bisogna dire che questo non è un reggimento come gli altri. Il 7 Reggimento Carabinieri Laives, come recita il suo motto, è "Sempre e Ovunque" presente per aiutare la popolazione, addestrare e formare le forze di polizia delle nazioni estere, fornire sicurezza alle Rappresentanze Diplomatiche italiane nei paesi a maggior rischio, svolgere operazioni di polizia militare ed essere un'unità specializzata Nato che viene impiegata in tutti i principali teatri ed operazioni. La storia militare ci dice che è un'unità specificamente richiesta dai vertici Nato che, in molteplici occasioni, hanno potuto constatare la grande operatività, professionalità e competenza dei Carabinieri di Laives.
All'interno del Reggimento, inoltre, ci sono tiratori scelti, artificieri, soccorritori militari, pattugliatori scelti, sciatori, istruttori di arti marziali, atleti, ... e tutte quelle figure professionali che possono essere impiegate in situazioni emergenziali come sono state L'Aquila (terremoto), Amatrice (Terremoto), Macerata (terremoto), e molte altre località. Quando c'è necessità di competenza e alta formazione di sicurezza il Ministero della Difesa non esita a schierare il 7 Reggimento quale punta di diamante delle Forze Armate italiane.
Carissimi, per molti il 4 Novembre è una festa da abolire, per altri è l'occasione per fare un po' di folclore, per altri ancora è un'occasione per ritrovare ex-colleghi ed ex-commilitoni... Per me, invece, il 4 Novembre è la festa delle feste, l'occasione per essere vicino a tutti quegli uomini e quelle donne che, ogni giorno, sprezzanti del pericolo e delle incombenze della loro professione, indossano un'uniforme e si recano nelle centinaia di caserme del nostro territorio nazionale per garantire agli Italiani ed alle Libere Istituzioni i valori della pace, della democrazia e della legalità.
Il 4 Novembre non è una giornata simbolica e neppure una mera commemorazione storica ma la celebrazione viva e vibrante della maestosità e della gloria del Tricolore personificato e vissuto nei membri delle nostre Forze Armate.
Ogni mattina un militare del 7 Reggimento Cararabinieri "Laives" indossa l'uniforme, infila gli anfibi, saluta la famiglia e va in caserma dove riceve addestramento, formazione, istruzione e tutto quanto gli serve per svolgere al meglio la sua missione a servizio del Paese.
Essere un Carabiniere non è per nulla semplice. Si viene additati come "mercenari", "signori della guerra", "sbirri", ... ma - ci tengo a ribadirlo - dietro all'uniforme a bande rosse c'è un figlio, un fratello, un padre, un fidanzato, un marito, ... che ha una sola colpa: amare la propria uniforme e la propria Bandiera più di qualunque altra cosa! Questo lo sanno bene le spose e le fidanzate di un Carabiniere che devono dividere l'affetto del loro innamorato non con un'altra donna ma con una rivale che non potranno mai battere: la Patria!
A conclusione di questa mia riflessione, voglio chiedervi di vivere il 4 Novembre con lo spirito di chi sa di dover essere riconoscente verso chi spende la sua esistenza per la sicurezza della nostra con una particolare attenzione - quest'anno - per i militari del 7 Reggimento Carabinieri Trentino Alto Adige.
Viva l'Italia, viva l'Arma dei Carabinieri, Sempre e Ovunque!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

mercoledì 3 ottobre 2018

E' vero che i Carabinieri non lavorano?

Carissimi amici dal "Cuore Alpino", in questi giorni ho avuto occasione di parlare con un ragazzo che mi ha detto quanto poco - secondo lui - lavorino i Carabinieri per contrastare le mafie e la criminalità organizzata. Allora, come sempre faccio, mi sono messo in azione per cercare di dimostrargli che quello che ha detto non solo è falso ma, anche e soprattutto, frutto della sua poca informazione.
Mi sono documentato e ho deciso di prendere tre operazioni svolte in questi ultimi giorni per dimostrare al saccente ragazzo che non è importante ciò che crede lui ma bensì ciò che accade nella realtà del quotidiano.
La prima operazione si è svolta nella serata del 21 settembre 2018 ad opera dei Carabinieri della Compagnia di Torino Mirafiori.
I militari dell'Arma, dopo attenta analisi e monitoraggio del territorio, hanno svolto un'operazione antidroga nei maggiori parchi di Torino: Parco Ginzburg, Parco Lager dei Nazisti, Parco Europa, Parco Ruffini, Parco del Valentino e Monte dei Cappuccini. In questi luoghi, infatti, è nota l'interazione fra spacciatori e fruitori di sostanze stupefacenti che, ahimé, molto spesso, sono minorenni.
L'operazione, portata avanti con l'ausilio del Nucleo Cinofili dei Carabinieri di Volpiano, ha portato al controllo di diciotto soggetti con:

  • la segnalazione di un 17enne alla Prefettura di Torino per assunzione di marijuana;
  • l'arresto di un gabonese di 32anni in Corso Monte Grappa (zona Parco Ruffini) per possesso di diverse dosi di eroina;
  • l'arresto di un marocchino di 48 anni al Parco del Valentino per possesso di ventinove ovuli di sostanze stupefacenti fra eroina e cocaina.

La seconda operazione si è svolta nella serata del 01 ottobre 2018 ad opera dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna.
Il Colonnello Pierluigi Solazzo, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bologna, ha predisposto una task-force antidroga nelle zone Bolognina, Pilastro, Santo Stefano e Montagnola per mettere fine alle scorribande delinquenziali degli spacciatori cittadini.
I militari del Nucleo Operativo Radio Mobile hanno arrestato due cittadini tunisini di 34 e 29 anni colti in flagrante mentre spacciavano 3 grammi di eroina ad un 32enne italiano in un parchetto fra Via Frati e Via Pirandello.
Poco dopo, i colleghi del Comando Provinciale hanno controllato cinquantasette persone in zona Montagnola e zona universitaria intervenendo su sette soggetti:
due sono stati segnalati per uso personale di sostanze stupefacenti (ex. art. 75 DPR 309/90);
due sono stati segnalati per inosservanza dei Provvedimenti Prefettizi (DASPO Urbano);
un immigrato irregolare è stato denunciato all'autorità giudiziaria per inottemperanza al foglio di via obbligatorio;
due cittadini del Gambia sono stati denunciati per detenzione di sostanze stupefacenti dopo esser risultati in possesso di quindici grammi di marijuana.
La terza operazione si è svolta nella nottata del 02 ottobre 2018 ad opera dei Carabinieri del Comando Provinciale di Genova che hanno controllato le zone di Pré, Piazza Fossatello e Via San Luca.
Il Capitano Michele Zitiello, da poco arrivato al comando della Compagnia Carabinieri Genova Centro, ha impiegato trenta militari per controllare i caruggi genovesi e le zone a maggior rischio delinquenza in modo da far vedere la precisa e puntuale presenza dello Stato a difesa delle persone oneste e per bene.
Tra Via San Luca, Via del Campo e Piazza Fossatello i militari dell'Arma hanno preso in flagrante quattro pusher che stavano vendendo una dose e li hanno tratti in arresto consegnandoli nelle mani della magistratura. Ai dieci soggetti che erano intenti ad acquistare le sostanze illegali, invece, è toccata la segnalazione quali assuntori all'autorità giudiziaria cittadina.
All'interno dell'operazione di vigilanza, i Carabinieri si sono inoltrati nei celebri caruggi controllando cinque esercizi commerciali e comminando quattro sanzioni amministrative per irregolarità pari ad un valore di 15mila600euro. Alle sanzioni si sono aggiunti poi il sequestro di 12kg di alimenti di provenienza estera non tracciata correttamente e la chiusura di un locale poiché gestito da un soggetto non in regola con il Permesso di Soggiorno e presenza di numerosi lavoratori "in nero".
Tutto questo è stato possibile grazie al magistrale lavoro di sinergia che c'è stato fra i Carabinieri della Compagnia Genova Centro, del Nucleo Operativo Radio Mobile, del Nucleo Anti Sofisticazione e del Nucleo Ispettorato del Lavoro coordinati, come suddetto, dal Capitano Zitiello che, in conferenza stampa, ha dichiarato: "abbiamo intenzione di fare del nostro meglio per far vedere quanto più possibile la nostra presenza ai cittadini".
Quello che vi ho scritto quest'oggi non è che la punta di un grande iceberg. L'Arma dei Carabinieri, ogni giorno, svolge operazioni di questo tipo in tutte le regioni della nostra Penisola e, ve lo assicuro, non c'è Comando Provinciale ove non si compia almeno un arresto al giorno.
Purtroppo, poco si parla del grande lavoro svolto quotidianemente dai Carabinieri perché i telegiornali sono più interessati al gossip e al pettegolezzo che alle cose serie. E' più facile sentir parlare della nascita di una foca che di un blitz compiuto dalle forze dell'ordine. E' più comune sentir parlare delle corna che un vip prende da un altro piuttosto che di un Carabiniere ferito in servizio.
L'Italia è una Nazione dalla memoria corta, incline a dimenticarsi di chi fa del bene per far posto a frivolezze e pettegolezzi degni delle più squallide donnette di provincia!
Carissimi, il fatto che non si vedano inseguimenti, sparatorie, perquisizioni, cinofili in azione... non significa che tutto questo non accada. Le carceri italiane sono sovraffollate perché c'è qualcuno che lavora seriamente e quotidianamente per condurvi inquilini.
Quando vediamo un Carabiniere in divisa non neghiamogli né un saluto né un sorriso perché il suo lavoro è la nostra garanzia di sicurezza ed incolumità.
Viva l'Italia, viva i Carabinieri!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella