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lunedì 26 settembre 2016

10 anni senza Giorgio

Carissimi, al termine della Santa Messa anniversaria in memoria del Caduto per la Pace Giorgio Langella ho tenuto un breve "discorso" per ringraziare i convenuti. Di seguito ve ne riporto il testo.

Carissimi, a nome della Famiglia Langella,
ringrazio Don Roberto Durbano, Cappellano dell’ANA di Cuneo che ha celebrato per noi la Messa e che sarà con noi fra poco al Cimitero per onorare la tomba di Giorgio.
Saluto il Tenente Colonnello Luca Petraroli, Comandante del Battaglione Saluzzo, che in questo anno di permanenza al Secondo non ha mai saltato una sola cerimonia in memoria di Giorgio. Con lui saluto tutti gli Ufficiali e i Sottoufficiali del 2 Reggimento Alpini di Cuneo che - da sempre – sono solidali con la sofferenza ed il dolore di Francesca.
Saluto gli Alpini del 3 Reggimento di Pinerolo che hanno voluto essere qui per ricordare il loro mitico armiere Langella. In modo particolare saluto l'amico Pasquale Sica che ci ha aiutato ad organizzare buona parte della giornata.
Saluto il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Boves che anche in questa occasione ha voluto portare la vicinanza dell’Arma alla Famiglia Langella. Con lui saluto di vero cuore il Comandante della Polizia Stradale di Cuneo che – per primo – ha risposto al mio invito e ha portato qui tra noi la vicinanza e l’affetto della Polizia di Stato che da sempre è vicina alle famiglie di chi perde qualcuno durante l’adempimento del proprio dovere.
Saluto l'Associazione Nazionale della Polizia Penitenziaria e le altre Associazioni Combattentistiche e d’Arma che hanno voluto essere vicino a noi in questo giorno di memoria.
Saluto il Sindaco e l'Amministrazione Comunale di Boves.
Alzando lo sguardo vedo parecchi ragazzi giovani che hanno messo la loro vita a disposizione della Patria. Molti di loro arrivano dal Sud Italia e dalle Isole. Per svolgere il loro dovere ed onorare il Tricolore hanno lasciato la loro terra, la loro famiglia ed i loro affetti. Hanno indossato la mimetica, si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di spendere la loro esistenza per la sicurezza nazionale e per il bene della popolazione.
Non hanno fatto il militare per obbligo di leva e neppure per soldi. Questi ragazzi – e con loro Giorgio – non sono mercenari ma militari che mettono ogni giorno a repentaglio la loro vita per amore della Nazione e della popolazione civile che in loro crede e a loro si affida.
Carissimi, a conclusione di questo breve intervento, vi chiedo una cortesia. Non lasciate che cali il sipario sui Caduti dell’Esercito perché ogni volta che uno di loro perde la vita in servizio la nostra Bandiera nazionale perde un po’ del suo colore.
In fondo, come dice l’Inno, ogni italiano è chiamato a dare la vita quando l’Italia chiama ma solo pochi Italiani – in virtù di un giuramento – hanno il coraggio e l’altruismo di lasciare tutto per adempiere ad una così difficile ed onerosa missione.
Viva l'Italia, viva gli Alpini, onore ai Caduti!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

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