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domenica 6 novembre 2016

A Cuneo la giornata delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale

Carissimi, due giorni fa l'Italia ha celebrato il Giorno dell'Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate.  Come ogni anno vi ho preso parte in quel di Cuneo, mia città e terra di Alpini.
Dopo l'omaggio al "Monumento ai Caduti del 2 Reggimento Alpini" abbiamo fatto una breve processione per rendere i dovuti onori ai "Ragazzi del '99" che hanno perso la vita durante la Prima Guerra Mondiale. Lì, di fronte a questo piccolo lembo di terra - nel quale sono stati posti una colonnina ed una targa - ho visto la commozione ed il rispetto che i Comandanti avevano negli occhi mentre, con la mano al cappello, porgevano il doveroso e sentito saluto a chi è "andato avanti" per amore della Patria.
Successivamente abbiamo percorso tutto Corso Dante e siamo andati al Parco della Resistenza per ascoltare il Messaggio per il 4 Novembre del Capo dello Stato.
Al centro dello spiazzo è stato montato un palco sul quale sono salite le autorità Civili e Militari.
Alla destra del palco vi era il Picchetto d'Onore composto da Alpini, Carabinieri, Finanzieri, Forestali, Poliziotti, Poliziotti Penitenziari, Vigili del Fuoco e Crocerossine.
Alla sinistra del palco, invece, vi erano le Associazioni Combattentistiche ed Arma, la Protezione Civile, il Gonfalone del Comune di Cuneo, il Gonfalone della Provincia di Cuneo e la rappresentanza della Polizia Locale di Cuneo.
Prima di salire sul palco il Signor Prefetto ha ricevuto la resa degli onori da parte di un Tenente del 2 Reggimento Alpini e ha poi, assieme al Comandante del 2 Reggimento, passato in rassegna il picchetto schierato sull'attenti.
Una volta che tutte le autorità hanno preso posto sul palco, un'Alpina - con voce chiara e ferma - ha dato lettura del Messaggio del Capo dello Stato.
Ero lì. Ho ascoltato ed assaporato ogni parola. Mi sono emozionato. Ho sentito vibrare nel mio cuore le parole di Mattarella che, con stima e affetto, ha detto: "Lo strumento militare rivolge la sua attenzione alla salvaguardia della vita dei nostri concittadini e della stabilità internazionale, mettendo in evidenza qualità e capacità professionali e collaborando con Paesi alleati ed amici, per realizzare un ambiente nel quale possano prosperare la pace e lo sviluppo dei principi democratici e dei diritti della persona, nel rispetto delle differenti culture e sensibilità".
Queste parole non hanno bisogno di commento ma solo di tempo per essere assorbite bene da tutto il nostro essere. I militari italiani non sono mercenari, non sono "personaggi strapagati" che "si arruolano solo perché non trovano lavoro"; i militari italiani sono uomini e donne che mettono a repentaglio la loro vita per la "salvaguardia della vita dei nostri concittadini e della stabilità internazionale". Ricordiamocelo sempre!
Al termine della lettura del toccante messaggio del Presidente della Repubblica è stata data la parola al Comandante del 2 Reggimento Alpini che ha tenuto un breve ma emozionante discorso nel quale ha ricordato chi non c'è più e chi - ogni giorno - indossa la mimetica, si rimbocca le maniche e serve la Patria ed il suo glorioso Popolo Italiano.
Carissimi, nello scusarmi per esser stato prolisso e logorroico, vi chiedo di non smettere mai di pregare per i membri delle Forze Armate. A vederli così sono uomini e donne senza paura, senza bisogni, senza timori... ma - ricordiamolo sempre - dietro alla divisa ci sono mamme, figli, sorelle, fratelli, padri, spose che - come tutti - hanno un cuore, un'anima e dei sentimenti. Non lasciamoli soli, non manchiamo loro di rispetto, non giudichiamo ciò che fanno.
Il loro lavoro - che io preferisco definire Missione - è fondamentale per garantire a ciascuno di noi un presente sereno ed un futuro di pace e di prosperità.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

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