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lunedì 6 giugno 2016

Nessuno parla delle Guardie Giurate quando salvano la vita di qualcuno

Carissimi, spesso al telegiornale sento parlare delle Guardie Giurate quando commettono un reato o un crimine e il cronista di turno ci tiene a rimarcare il fatto che la persona che ha commesso l'errore appartiene ad un istituto di vigilanza ed è in possesso di un decreto prefettizio.
Allo stesso modo, però, purtroppo, non sento parlare delle Guardie Giurate quando mettono a repentaglio la loro vita per salvare quella di qualche cittadino in difficoltà.
Con questo atteggiamento la maggior parte dei media fa passare il messaggio erroneo secondo il quale le Guardie Giurate sono persone pericolose che non sanno gestire il possesso di un'arma. Dissento fortemente da tutto ciò visto che quando ho avuto bisogno di qualcosa - e mi sono rivolto ad una Guardia Giurata - sono stato aiutato e trattato con i guanti bianchi!
In questi giorni, ad esempio, il signor Antonino Battaglia, Guardia Giurata 44enne, ha messo a repentaglio la propria vita sporgendosi nel vuoto di un cavalcavia bolognese per salvare la vita ad una donna che aveva deciso di gettarsi nel vuoto per concludere la sua esistenza.
Battaglia, passando di lì, ha notato i movimenti della donna e ha capito che stava per compiere un gesto inconsulto. A sprezzo della sua vita ha perciò deciso di provare a salvarla e ci è riuscito.
Quando i giornalisti gli hanno chiesto se si sentisse un eroe hanno ricevuto per risposta: "Vedendo quella giovane in difficoltà ho agito d´istinto perché sentivo che dovevo intervenire, l´ho fatto e lo rifarei".
Il Sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna si è complimentato son il concittadino Battaglia sulla pagina Facebook ufficiale del Comune di cui è primo cittadino.
Carissimi, ho voluto raccontarvi questa cosa perché nel nostro Paese c'è il brutto vizio di etichettare e demolire alcune categorie professionali senza scrivere mai un elogio od un encomio quando queste contribuiscono alla crescita morale e spirituale della nostra Nazione.
A me non interessa che cosa pensa l'opinione pubblica. Io tengo a sottolineare l'impegno di chi - dipendente pubblico o privato - mette la propria vita, il proprio impegno e la propria professionalità al servizio della cittadinanza e del Tricolore.
Proviamo a portare maggior rispetto per chi indossa una divisa e cerchiamo di spendere qualche "grazie" nei loro confronti quando usufruiamo delle loro prestazioni.
Grazie per aver letto questa mia lettera.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

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