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sabato 13 maggio 2017

Auguri Francesca!

Carissimi, il 13 maggio 1971, alle ore 14:30, venne alla luce una piccola bambina di nome Franca (Francesca). Questa piccola creatura non sapeva ancora cosa le avrebbe riservato la vita e non poteva nemmeno immaginare che le sarebbe spettata un'esistenza di lotte, sofferenze e battaglie continue per ottenere semplicemente ciò che le spettava.
La bambina di cui vi sto parlando oggi è una donna, una mamma e la vedova di un Caduto dell'Esercito Italiano: il Caporal Maggiore Capo Scelto degli Alpini Giorgio Langella.
Francesca è una donna che, ogni giorno, si sveglia, va a lavorare, compie il proprio dovere e fa del bene al prossimo; è una mamma che vive letteralmente per i suoi figli; è una vedova che spende ogni attimo della sua esistenza per far ricordare il marito a chi lo ha conosciuto e per farlo conoscere a chi non ha avuto questa fortuna.
Quando guardo un Tricolore che sventola, quando vedo un Alpino in divisa, quando incontro un militare, ... il mio pensiero corre a Francesca che a me, in questi anni, ha dato tante lezioni di vita senza mai salire in cattedra.
Quando penso al Popolo Italiano il mio particolare ricordo va a Francesca che, nonostante il molto dolore, non ha smesso un solo momento di amare la Nazione e le sue Istituzioni.
Carissimi lettori di "Cuore Alpino", questa sera, mentre a Treviso il mondo Alpino celebra la sua Adunata, io sento il dovere di fare i miei più sinceri auguri ad una donna che reputo la sorella maggiore mai avuta. Giorgio me l'ha fatta incontrare in circostanze inspiegabili e mi ha concesso di vivere con lei e con la sua famiglia molti momenti in suo onore ed in sua memoria. Tutto questo non lo potrò mai dimenticare e, per tutto questo, sarò sempre in debito sia con lei che con lui.
Giorgio ci ha lasciati con il corpo ma non con il cuore e nemmeno con l'anima perché, come pensiamo io e Francesca, "egli vive nel cuore di chi lo ama".
Per questo, e per altri motivi che non sto qui ad elencare, il mio regalo è - e sarà sempre - un costante e continuo impegno affinché questo Paese non dimentichi il sacrificio e l'effusione del sangue dell'armiere Alpino Giorgio Langella, Caduto dell'Esercito e Vittima del Terrorismo.
Carissimo Giorgio, come ho fatto tante volte, mi rivolgo a te per rinnovarti il mio impegno a pregare quotidianamente per Francesca e per tutte le persone che tu amavi con tutto te stesso. Tu, dal canto tuo, non lasciarmi solo in questo pellegrinaggio terreno e, per favore, preparami un posto accanto a te nel Paradiso di Cantore.
Un abbraccio,
Andrea Elia Rovera

sabato 6 maggio 2017

Carabinieri salvano la vita ad un medico

Carissimi, nei giorni scorsi una coppia di militari dell'Arma dei Carabinieri in servizio sulle di piste di Solda (Trentino Alto Adige) si è trovata nella condizione di dover rianimare un cardiochirurgo di nazionalità tedesca colpito da un infarto cardiaco.
Il medico sessantanovenne si trovava sulla pista e stava attendendo la funivia per andare in cima. Mentre attendeva ha sentito un forte dolore al petto e si è accasciato al suolo. Fortunatamente per lui di li passavano due Carabinieri del reparto sciatori che, vista la situazione, hanno deciso di intervenire praticando all'uomo le procedure di rianimazione. I due militari, in men che non si dica, si sono inginocchiati accanto al medico malfermo, gli hanno praticato il massaggio cardiaco e la respirazione aiutati anche da un volontario del 118 accorso nel frattempo. Per più di un quarto d'ora non hanno mollato ed hanno continuato ad aiutare il povero medico accasciato che, in questo modo, è riuscito a rimanere vivo e a mantenere stabili le funzioni vitali che, altrimenti, sarebbero potute peggiorare.
Grazie al cielo, mentre i Carabinieri facevano tutto il possibile per tenere in vita l'uomo, è arrivato il 118 che con il defibrillatore ha subito iniziato a medicalizzare l'uomo per poi elitrasportarlo all'ospedale di Bolzano dove ha ripreso conoscenza e ha dimostrato di non aver riportato danni permanenti.
Se su quella pista non ci fossero stati i militari dell'Arma dei Carabinieri, forse, quell'uomo non ce l'avrebbe fatta. Molto spesso sento che le persone mancano di rispetto a chi indossa una divisa ma come si fa a non rendersi conto di quanto siano preziose queste persone? Ci rendiamo conto che grazie a loro la nostra vita di tutti i giorni può svolgersi in condizione di sicurezza? Siamo consci del fatto che sotto al cappello con la fiamma ci sono uomini fatti di carne, ossa e sangue come noi?
Carissimi, ancora una volta mi trovo costretto a dire il mio GRAZIE agli uomini dell'Arma dei Carabinieri per tutto quello che fanno per noi. Prima di congedarmi avrei una richiesta da farvi. Domani, dopodomani o quando ne avrete occasione, quando incontrate un Carabiniere fermatelo, salutatelo e con un bel sorriso ditegli solo una parola: "Grazie". Grazie per aver donato la sua vita allo Stato. Grazie per aver giurato di servire il Popolo Italiano. Grazie per la sua fedeltà e per il suo altruismo. La Patria è fiera di lei!
I Carabinieri sono i migliori amici che possiamo avere; teniamolo sempre ben a mente.
Andrea Elia Rovera