Carissimi amici dal "Cuore Alpino", oggi in tutta Italia si celebra la Solennità di San Michele Arcangelo che - tra i suoi vari patronati - ha quello della gloriosa Brigata Paracadutisti Folgore.
In giornate come questa il mio pensiero corre ai tanti uomini e alle tante donne che indossano l'uniforme della Brigata "Folgore". Questi uomini e queste donne sono la parte migliore della nostra amata Italia perché in loro ciascuno di noi può riporre - senza dubbio alcuno - la propria sicurezza e la propria incolumità.
Visto il mio grande amore per le Forze Armate, ed in particolar modo per l'Esercito Italiano, non posso non tessere un elogio dei nostri Parà che sono l'orgoglio e l'eccellenza della Difesa.
Molti Italiani pensano che i militari paracadutisti siano soldati come gli altri ma mi permetto di affermare - senza paura di smentita - che essi sono più e meglio degli altri. Qualcuno mi potrà chiedere: "Perché affermi ciò?".
Innanzitutto perché i Parà sono uomini dotati di tre valori fondanti che mai negozierebbero: ideali, tradizioni e storia.
Gli ideali che animano ciascun Parà sono l'Amor di Patria, lo Spirito di Corpo, la Fratellanza ed il Cameratismo.
Le tradizioni insite all'interno dei Reggimenti della Folgore sono indissolubilmente legate alla storia della nostra Nazione ed alle date simbolo dei paracadutisti di ogni tempo.
La storia dei Parà non si potrebbe esaurire neppure in un tomo di un migliaio di pagine. Non c'è infatti battaglia, conflitto o operazione in cui non sia presente almeno un plotone di Parà. Lo Stato Maggiore dell'Esercito sa che, se vuole compiere al meglio la propria funzione, deve avvalersi dell'impiego operativo e strutturale della gloriosa Folgore.
All'interno della Brigata, infatti, ci sono soldati che:
come il Paracadutista Giacomo Dessena - ormai in congedo - hanno servito la Nazione per 37 anni con onore, precisione e dedizione somma;
come il Caporal Maggiore Capo Scelto Arsenio Tierno hanno partecipato a 13 missioni in terra estera ricoprendo incarichi operativi;
come il Caporal Maggiore Enrico Cosaro hanno effettuato più di 10mila lanci e hanno aiutato colleghi divenuti disabili a compiere lanci in totale autonomia;
come il Primo Caporal Maggiore Sabrina Rege hanno piegato migliaia di paracadute in modo da garantire la massima sicurezza di ogni Parà che dovrà affrontare il vuoto;
come il Caporal Maggiore Capo Scelto Francesco Grasso hanno partecipato all'Operazione "Strade Sicure" salvando cittadini da morte certa. Il CMCS Grasso, infatti, nel 2017 ha salvato Filippo Meschini da un torrente che se lo stava trascinando via.
Come ha detto il Generale di Brigata Rodolfo Sganga, ex-Comandante della Brigata "Folgore" ed attuale Comandante dell'Accademia Militare di Modena, "quando si vede la Folgore in azione - seppur con i suoi limiti - si rimane ammirati dalla qualità degli uomini e delle donne che servono la nostra amata Patria" con il caratteristico basco amaranto.
Nel giorno in cui la Chiesa universale celebra uno dei suoi santi più invocati, la Brigata Paracadutisti "Folgore" celebra il suo Patrono e Protettore. Il mio compito e la mia missione sono quelli di essere sempre vicino e prossimo a chi - rinunciando ad una vita comoda - ha indossato vegetata, anfibi e basco per servire la Patria, l'italico Popolo, e le libere Istituzioni.
Carissimi amici dal "Cuore Alpino", come sempre, vi chiedo di condividere questo mio Post in modo da far arrivare la storia e la straordinaria presenza dei Paracadutisti "Folgore" in ogni luogo ed in ogni dove. Grazie per l'affetto e la stima che mi dimostrate. Vi abbraccio tutti cameratescamente.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
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