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sabato 7 settembre 2019

"Non mi sento un eroe, mi sento un Vigile del Fuoco"

Carissimi amici dal "Cuore Alpino", qui a Cuneo questa sera diluvia e fa abbastanza freddo; per questo ho deciso di rimanere a casa ma, siccome non amo la televisione, ho pensato di mettermi al pc e di scrivere due righe su una delle eccellenze della nostra Nazione: il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Sin da quando sono piccolo vedo le autoscale, le autopompe ed i vari mezzi in dotazione ai "pompieri" passare e ripassare sotto casa perché ho la fortuna di abitare a 3 minuti dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Per loro ho sempre nutrito un grande senso di rispetto e di ammirazione. Trovo dunque giusto scrivere un breve ma sentito post su questo Corpo partendo dalla tragica testimonianza che il "nostro" Comandante Provinciale ha rilasciato in merito alla tragedia del "Ponte Morandi", crollato nel 2018.
Il dottor Vincenzo Bennardo, che all'epoca dei fatti era Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Savona, interpellato dai giornali ha detto: "Per quella giornata era stato proclamato lo stato di massima pericolosità per incendi boschivi. E invece eravamo alle prese con un fortissimo maltempo. Le mie squadre erano impegnate soprattutto nella zona di Vado, particolarmente colpita, quando arrivò la notizia: è crollato il ponte di Brooklyn. Non capivo, poi iniziarono ad arrivare le prime immagini. Ero incredulo, come tutti, ma non abbiamo perso tempo: non si poteva. Nel giro di un'ora abbiamo mandato tutti gli uomini e i mezzi a disposizione".
L'ironia della sorte vuole che la prima chiamata giunta alla Centrale Operativa del Comando di Savona sia stata fatta da un Vigile del Fuoco che opera proprio presso il Comando savonese. Questo servitore della Patria - al momento del crollo - si trovava sul Ponte Morandi; la sua auto è una di quelle che precipita rimanendo però impigliata a dei tralicci sporgenti. Questo eroe, prima di pensare a se stesso, prende il telefonino e chiama i soccorsi per mettere in salvo quante più vite possibili. Per noi questo gesto ha il sapore di un evento straordinario degno di menzione ma per un Vigile del Fuoco questa è nient'altro che la normale routine quotidiana di un turno di servizio. I Pompieri sono abituati, sin dalla prima formazione, a pensare solo e costantemente alle persone più deboli e fragili coinvolte nelle sciagure su cui si trovano ad intervenire. Il pensiero alla propria vita e alla propria incolumità è sempre l'ultimo in ordine d'importanza.
Girovagando nel web, sempre a proposito del Ponte Morandi, mi sono imbattuto in splendide e toccanti testimonianze di Vigili del Fuoco che, quel giorno, dalle 11:36 in poi, hanno messo a repentaglio la loro vita per salvare quella di chi è stato coinvolto nel crollo.
Il Vigile del Fuoco Stefano Boragine, intervistato da "Il Secolo XIX", ha detto: "La mattinata è proseguita abbastanza tranquillamente, poi, alle 11:36 è arrivata quella chiamata e siamo andati. Siamo andati, non sapevamo bene cosa fosse, nessuno ci aveva detto si trattasse del Ponte Morandi. Sembrava l'immagine di un film, sembrava qualcosa di incredibile, poi lo stupore è stato per qualche istante e poi siamo partiti per fare il nostro lavoro, siamo partiti per lavorare. E' stata una giornata incredibile. Pensi di più alla vita. Ci sono a volte cose che dai per scontate, magari alle volte ti arrabbi per cose assurde e invece poi capisci che c'è altro, c'è ben altro".
Il Vigile del Fuoco Alberto Dagnino, invece, ha aggiunto: "Abbiamo vissuto a livello lavorativo un intervento delicato, complesso, dove ci ha messo a dura prova. Abbiamo deciso di salire da mare verso monte e ci siamo recati sul posto. Arrivati all'isola ecologica ci siamo trovati dinanzi alle macerie che ci ostacolavano il passaggio. Abbiamo aperto un varco di accesso e ci siamo imbattuti nel veicolo in cui vi erano Rita e Federico. Rita mostrava segni di vita, era ancora cosciente. Con l'aiuto di un divaricatore abbiamo estratto prima Federico - perché aveva già perso i sensi - e successivamente Rita. Da sotto le macerie abbiamo sentito delle voci e con l'ausilio di un'altra squadra abbiamo portato sulla Pila numero 9 delle attrezzature che ci permettessero di essere più veloci per raggiungere le persone schiacciate. Siamo riusciti ad estrarli entrambi vivi. Mi porterò dentro l'amicizia che ho stipulato con le persone che ho tratto in salvo e con i colleghi che ho conosciuto durante l'esperienza. Non mi sento un eroe, mi sento un Vigile del Fuoco". (Interviste visibili sul Canale Ufficiale Youtube de "IlSecoloXIX Genova")
In quel caldo e vacanziero giorno agostano, in cui il Ponte Morandi è crollato come un castello di carte, i Vigili del Fuoco sono arrivati a centinaia dalla Liguria, dal Piemonte, dalla Toscana e dalla Lombardia per scavare fra detriti e macerie in cerca della salvezza di quante più persone possibili.
Il Comando Provinciale di Cuneo, come sempre, ha dato grande contributo ai soccorsi. Con tempestività e professionalità dalla Granda sono partiti un Funzionario e nove Vigili del Fuoco con una colonna mobile composta da un mezzo polisoccorso, un mezzo specializzato nel soccorso fra le macerie e due fuoristrada.
Carissimi, spesso, troppo spesso, diamo per scontato il servizio svolto quotidianamente dai Vigili del Fuoco. Ho voluto condividere con voi questo mio post per farvi capire che ci sbagliamo. Quando un uomo armato solo di elmetto e accetta ha l'umiltà di dire: "Non mi sento un eroe, mi sento un Vigile del Fuoco" l'Italia acquisisce dignità e profuma di altruismo.
Nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ci sono migliaia di Pompieri che sanno a che ora escono di casa ma non sanno mai se vi faranno ritorno. Alle loro spalle ci sono mogli, figli, figlie, fidanzate, madri, padri, ... che stanno con un nodo in gola e con una preoccupazione costante per il loro congiunto che è felice solo nel servire umilmente e silenziosamente la Patria ed il suo Popolo Italiano.
Un grazie - grande quanto la Via Lattea - giunga da questo mio Blog a tutti i Vigili del Fuoco in servizio permanente, a quelli in servizio discontinuo volontario e a quelli in congedo. L'Italia è fiera ed orgogliosa di voi, siete la personificazione del Tricolore, siete i nostri angeli con l'elmetto.
Viva l'Italia, viva i Vigili del Fuoco!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

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