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martedì 12 novembre 2019

Un Parà al comando dell'Accademia Militare di Modena: il Generale Rodolfo Sganga

Carissimi amici dal "Cuore Alpino", molti di voi in questi giorni mi hanno chiesto che cos'è la Missione UNIFIL e in cosa consiste. Avrei potuto copiare ed incollare ciò che dice Wikipedia ma ho deciso di rispondervi con le parole di uno dei più grandi militari che il nostro Paese ha oggi in servizio: il Generale Rodolfo Sganga, già Comandante della Brigata Paracadutisti Folgore ed attuale Comandante dell'Accademia Militare di Modena.
Nel 2017 il Generale Sganga era Comandante del contingente italiano in Libano nell'ambito della Missione UNIFIL. E, quando gli veniva chiesto che cosa fosse UNIFIL, rispondeva: "UNIFIL è la missione che si è schierata nel Sud del Libano a seguito della Risoluzione dell'ONU 17/01/2006 con il compito di monitorare la cessazione delle ostilità, supportare le Forze Armate libanesi e supportare la popolazione locale. L'Italia gioca un ruolo di primo piano nell'ambito della Missione UNIFIL. Basti pensare che dal 2006 ad oggi abbiamo avuto tre generali italiani che hanno ricoperto l'incarico di Force Commander, quindi di Capo di tutta la Missione. L'Italia fornisce un contingente che è certamente uno dei più numerosi dei 41 Paesi contributori alla Missione di UNIFIL e assume la responsabilità del Settore Ovest che oggi è alle mie dipendenze, sotto il mio comando. Inoltre investe in termini di budget un notevole quantitativo di denaro per supportare la popolazione locale attraverso dei progetti che sono finalizzati a migliorare le condizioni di vita della popolazione stessa. Come Esercito Italiano svolgiamo tutta una serie di attività che sono rivolte a fornire sicurezza nei confronti della popolazione locale, a supportare le Forze Armate libanesi nello svolgimento dei loro compiti istituzionali ed è comunque un successo nei confronti della popolazione locale che non viene dal caso. Noi Italiani abbiamo questa capacità particolare di empatia nei confronti di altre popolazioni che sicuramente ci rende più idonei di altri a connetterci con la popolazione locale. Però questo successo è dato anche da una grossissima attività di addestramento che viene fatto al personale a premessa dell'immissione in teatro operativo e che consente di valorizzare questa capacità di empatia e ci permette di connetterci con la popolazione locale in maniera estremamente efficace. Inoltre, ho avuto modo di incontrare i leader religiosi delle principali confessioni e tutti hanno un'unica visione che è quella che la religione deve mirare alla pace per i popoli". (Marco Petrelli, intervista al Generale Rodolfo Sganga, Comandante del Force Lebanon Commander, Shama, Libano, 26 dicembre 2017)
Il 13 settembre 2019, il Generale Rodolfo Sganga ha ricevuto la Bandiera d'Istituto dell'Accademia Militare di Modena divenendone ufficialmente il Comandante. Intervistato dalla "Gazzetta di Modena" ha detto: "Torno a Modena con il sentimento di un ragazzino che torna a casa sua dopo un lungo periodo di assenza. Io sono stato qui da Allievo, sono stato qui dieci anni più tardi da Comandante di Compagnia e adesso ci torno da Comandante dell'Accademia. Io, come tutti gli Ufficiali dell'Esercito Italiano, ho partecipato a numerose missioni all'estero, in vari teatri operativi, e poi dal 2014 al 2017 sono stato Addetto Militare presso l'Ambasciata Italiana a Washington D.C.
Colgo dal mio predecessore un'eredità importante ed intendo proseguire seguendo la continuità assoluta in tutte le iniziative così come impostate dal Generale Stefano Mannino".
Carissimi, dinanzi ad Ufficiali di questo calibro, in presenza di Comandanti di questa levatura, non si può che battere il tacco ed abbassare lo guardo. L'Italia è una Nazione grande e gloriosa non tanto per i bei monumenti e le opere d'arte ma soprattutto per uomini come il Generale Sganga che, ogni giorno, spendono la loro vita in funzione di un bene supremo: l'Amor di Patria.
L'Accademia Militare di Modena e gli Allievi Ufficiali hanno l'onore ed il privilegio di poter apprendere dal Generale Sganga la difficile arte del soldato che è fatta di sudore, sacrificio, impegno, dimenticanza di sé, e molte traversie. Al Comandante ed ai suoi allievi giunga il nostro più affettuoso ed accorato "in bocca al lupo" per il tempo che trascorreranno assieme fra formazione e servizio.
Una Acies!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

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