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venerdì 8 novembre 2019

"Cuore Alpino" omaggia i Vigili del Fuoco

Carissimi Vigili del Fuoco,
questa lettera vuol essere un segno di affetto e di sincera vicinanza al Vostro Corpo Nazionale nel giorno in cui l’Italia tutta ha dato l’ultimo ed estremo saluto a Marco, Matteo e Antonino.
Quando succedono cose così non ci sono parole che abbiano un senso. Nei nostri cuori alberga un misto di sensazioni che vanno dal dolore alla rabbia, dallo sconforto al senso di oblio. Tutti i Vigili del Fuoco che hanno prestato servizio assieme ai tre Caduti sicuramente oggi hanno una sola domanda: “Perché?”.
Come migliaia di Italiani, questa mattina, ho seguito i Funerali di Stato in diretta su RaiUno perché desideravo mettere il mio “cuore alpino” accanto a quello di tutti Voi eroi con il caschetto che, per l’ennesima volta, avete dovuto dare il congedo obbligato a dei vostri fratelli.
Il Vescovo di Alessandria, nella sua breve ma intensa omelia, ha voluto ricordare che “la vita non è tolta ma è trasformata”. Voi Vigili del Fuoco lo sapete bene ed infatti vivete ogni attimo del servizio come se fosse il primo ma, al contempo, anche l’ultimo. Voi Vigili del Fuoco sapete che quando uscite dalla porta di casa vostra potreste non più farvi ritorno. La vita del Pompiere è questa e – permettetemi – è innestata pienamente nel passo evangelico nel quale Gesù dice: “non c’è Amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. (Giovanni 15:13)
In questi giorni ho visto sui social network un grande ed unanime cordone di ammirazione ed affetto verso i vostri Caduti ma soprattutto verso il vostro Corpo Nazionale. Gli Italiani vi vedono come amici e vi vedono così in virtù della vostra abnegazione e del vostro altruismo.
In questo giorno di dolore e di mestizia per tutti gli appartenenti al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ho perciò ritenuto dovuto e doveroso venire presso il Comando Provinciale di Cuneo (quello a me più vicino) per esprimervi di persona e con sincerità ciò che gli Italiani pensano di voi.
Voi siete gli angeli che tutti noi vogliamo avere vicino quando le fiamme devastano lo nostre case, quando le acque spazzano via le nostre certezze e le nostre fatiche, quando i venti abbattono gli alberi sulle nostre vite e sulle nostre strade, quando scompare qualcuno a cui teniamo e abbiamo bisogno che venga ritrovato.
Voi non siete Italiani come gli altri, voi non siete semplici Servitori dello Stato. Voi siete un barlume di speranza in un Paese ammantato da una nera coltre di indifferenza, egoismo e individualismo. Voi siete una brezza fresca e leggera in un Paese che ha il puzzo dell’opportunismo e del guadagno facile. Voi siete acqua sorgiva in un Paese paludoso fatto di scappatoie e sotterfugi.
Oggi l’Italia tutta ha pianto e si è straziata per questo. Il nostro Tricolore si è sbiadito un poco perché ha perso tre dei suoi figli migliori: Marco, Matteo e Antonino!
Con il cuore in mano, e con la sicura consapevolezza che Santa Barbara stamane era con voi nel portare a spalle i tre feretri, vi abbraccio con sincero affetto e vi dico l’unica parola che ha senso in un momento così ignobile e privo di qualunque logica: GRAZIE!
A nome e per conto della comunità dal “Cuore Alpino”,
Elia

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