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martedì 27 giugno 2017

Quando lo Stato abbandona i suoi Soldati

Carissimi, oggi vi scrivo questa lettera per esprimere tutta la mia indignazione ed il mio sdegno nei confronti dello Stato Italiano ed in special modo del Ministero della Difesa.
Come avrete appreso dai social network in questi giorni è "andato avanti" il Caporal Maggiore degli Alpini Antonio Attianese, 38 anni, vittima dell'uranio impoverito.
Antonio lottava con un tumore da ben 13 anni e due mesi fa era stato sentito dalla Commissione Parlamentare d'Inchiesta sull'Uranio Impoverito. In tutti questi anni l'eroe Antonio Attianese è stato lasciato solo dal Ministero della Difesa che, però, si è permesso di far pervenire al funerale una corona di fiori direttamente dallo Stato Maggiore dell'Esercito (SME) che in tutti questi anni è stato assente e latitante nella vita del soldato.
La moglie di Antonio - a cui vanno tutto il mio affetto e la mia stima - ha voluto scrivere un messaggio allo SME e lo ha apposto sulla corona inviata da quest'ultimo. Sul biglietto stava scritto: "Questo vostro pensiero non potrà mai compensare 13 anni di assurdo silenzio da parte dello Stato".
Eh già, come spesso accade, Antonio e la sua famiglia sono stati lasciati soli da quello Stato che hanno fedelmente amato e servito (ognuno nel proprio stato di vita).
L'Esercito Italiano non ha fatto il benché minimo gesto per alleviare le sofferenze del suo Alpino che nel 2002 stette in Afghanistan (Missione Isaf) e nel 2003 a Khost nell'ambito dell'operazione "Enduring Freedom".
A nessuna alta carica della Difesa è importato che l'eroe Antonio Attianese ha auto un carcinoma alla vescica che lo ha costretto a sottoporsi a 35 interventi chirurgici e a numerose sessioni di chemioterapia.
A nessuno è fregato nulla fino a che, sabato 24 giugno c.a., Antonio non ha posato la penna ed è volato nel Paradiso di Cantore assieme agli altri "veci" del 4 Reggimento Alpini Paracadutisti Ranger.
In occasione della dipartita del soldato lo Stato doveva dimostrare di esserci e di esserci sempre stato ma l'Italia ormai sa che non è così! Troppe vedove di Caduti delle Missioni o di Soldati ammalati in servizio hanno raccontato il loro dramma e la loro solitudine. Lo Stato, il più delle volte, le ha lasciate sole facendo solo atti e gesti di sgradevole circostanza.
Tutto questo mi spiace, mi sdegna, mi schifa! L'Italia dev'essere fiera ed orgogliosa di chi indossa la mimetica e serve la Patria. Se non ci fossero i militari chi farebbe tutto quello che viene fatto in Patria e nelle Missioni all'Estero? Di certo non il Ministro della Difesa, il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito o il Capo di Stato Maggiore della Difesa!
Mi auguro che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella prenda le redini della questione e metta finalmente la parola "fine" a tutto questo vergognoso modo di trattare i militari italiani.
Con rammarico e tristezza,
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella



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