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martedì 3 novembre 2020

04 novembre 2020 - Festa delle Forze Armate (Parte Seconda) - Ricordo di Gigi Proietti

Carissimi amici dal "Cuore Alpino", eccomi nuovamente a voi con un Post in preparazione alla Festa delle Forze Armate che si terrà - seppur in modo sommesso - domani. 
Come sapete ieri, 02 novembre 2020, è tornato alla Casa del Padre il grandissimo attore Gigi Proietti che, per chi come me ha qualche capello bianco, è stato "Il Maresciallo Rocca" per nove anni. Lui stesso nel 2018, parlando di questa fiction, disse: "Ho fatto una ferma di nove anni per il Maresciallo Rocca e ancora va in onda da tutte le parti sulla Rai. Il Maresciallo Rocca cantava, cantava per conto proprio. Ovviamente quando un Maresciallo dell'Arma canta non può essere accompagnato da una chitarra e un mandolino, eh ci vuole ben altro, anzi ben altri".  In quel momento, nel teatro nel quale si stava esibendo ha fatto l'ingresso trionfale la Banda dell'Arma dei Carabinieri. Stupore generale.
L'Arma dei Carabinieri, la quarta Forza Armata del nostro Paese - quella con compiti di Polizia -, ha voluto dimostrare a Gigi Proietti l'affetto e la stima per la sua condotta di vita e per il suo impegno nell'aver portato nelle case degli italiani la professionalità e l'umanità degli appartenenti all'Arma.
"La Banda dei Carabinieri fa delle cose classiche, delle marce stupende, anche pezzi sinfonici, e invece io "cantà canto così... tanto pe' cantà 'nsomma. Se po' fà?". Il Maresciallo Comandante della Banda gli rispose subito: "Certo, come no?". 
Per lo stupore di tutto il teatro - e dei milioni di Cittadini dinanzi allo schermo televisivo - la banda inizia ad eseguire il celebre stornello romano "Tanto pe' cantà" reso noto dal grandissimo Nino Manfredi, anch'egli interprete del Colonnello Marino Vinci ne "Il Tenente dei Carabinieri" del 1986. Un momento questo che resterà impresso negli annali della storia televisiva e del varietà per sempre.
L'Arma dei Carabinieri è sempre stata nel cuore del Popolo Italiano e le molte fiction ad Essa dedicate ne sono il segno e la testimonianza. Ieri, durante la trasmissione "Oggi è un altro giorno" in onda su Raiuno, è stata intervistata Veronica Pivetti che nella fiction "Il Maresciallo Rocca" è stata la moglie di Proietti per tre serie. La Pivetti, visibilmente emozionata, ha detto: "Io gli chiedevo [a Gigi] di raccontarmi la barzelletta del gelato al carciofo. Anche se me l'aveva raccontata già duecento volte me la raccontava e alla fine io ridevo e lui pure. Quando c'è il talento fai uno starnuto e lo fai bene. Lui era un raccontatore di barzellette eccezionale. Gigi Proietti non era snob, che è un bruttissimo vizio, brutto, brutto, di un sacco di gente che fa questo mestiere. Lui invece era solo una persona popolare, nel senso più sano e più vero del termine. Era un signore che ha fatto cultura continuamente portando moltissimi attori al grandissimo pubblico ed era felice del grande pubblico. Lui veramente "non se la tirava", era uno diretto e poi era umile. Questo signore lascia un vuoto incolmabile e ne è prova che vanno ancora in replica le puntate del "Maresciallo Rocca". Quando muoiono personaggi di questa portata tu capisci che li hanno buttato via lo stampo, non c'è niente da fare. Se Eduardo De Filippo ha detto di lui: "Finalmente ho trovato un erede" si è detto tutto. Io a cinque anni lo guardavo in televisione, mi ricordo quando la tv aveva Primo Canale ed era in bianco e nero. Sul set de "Il Maresciallo Rocca", lui il mio idolo, ha creato con me un rapporto da collega creando una fluidità, un'intesa e un rapporto lavorativo serio ma al tempo stesso divertente. Non c'erano sovrastrutture con lui". (Intervista completa qui)
Il "Maresciallo Rocca" è andato in onda per cinque stagioni con un totale di trenta episodi dal 1996 al 2005.  Il grande pubblico ha amato molto questo personaggio e l'Arma dei Carabinieri ha sempre stimato la figura di questo Comandante di Stazione serio, ironico e divertente che sapeva essere militare ma al contempo anche "angelo custode" dei cittadini e di quanti si rivolgevano alla sua caserma.
Carissimi, le Forze Armate sono anche questo. Dietro all'uniforme, dietro alle caserme vecchie, vetuste, cupe, ci sono uomini e donne che fanno il massimo possibile per garantire sicurezza, stabilità e incolumità alla Popolazione Civile che hanno giurato di servire assieme al Tricolore ed alle Libere Istituzioni.
Post come questi ne faccio pochi perché non ho un animo romantico ma quando la televisione ha annunciato la morte di Gigi Proietti mi sono scese le lacrime. Sono cresciuto guardando "Il Maresciallo Rocca", a Roma - durante il periodo universitario - andavo a vedere i suoi spettacoli al Teatro Sistina e poi l'ho sempre seguito nei suoi sceneggiati televisivi e programmi di varietà. Una sua interpretazione memorabile ed unica per me resta "Preferisco il Paradiso" nella quale Gigi ha interpretato Filippo Neri, il Santo del buon umore. 
Carissimi, a conclusione di questo mio Post atipico, voglio ringraziare tutti gli uomini e le donne dell'Arma dei Carabinieri per quel che fanno per noi. Voglio ricordare la loro storia. Voglio commemorare Salvo D'Acquisto, Carlo Alberto Dalla Chiesa, e tutti i Caduti dell'Arma. Voglio ricordare Gigi Proietti che voleva molto bene all'Italia, a Roma e ai Carabinieri.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

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