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giovedì 5 novembre 2015

4 Novembre. Quando i Partigiani scavalcano le Forze Armate

Carissimi, come sapete ieri - in qualità di Responsabile della Memoria Storica del CMCS degli Alpini Giorgio Langella - ho dedicato l'intera giornata alle Celebrazioni in Onore delle Forze Armate ed in Memoria dei Caduti che si sono svolte nel Comune di Cuneo.
Oggi, un amico, mi ha incontrato sotto ai portici e mi ha detto: "Elia, hai visto che ieri in Prefettura han consegnato delle Medaglie ai Partigiani? Ma la loro festa non è il 25 aprile?".
Incredulo ho detto che mi sarei documentato e così ho fatto.
Aprendo "TargatoCn" ho letto una lettera della Presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia che dice così: "Scrivo in merito alle medaglie che la Prefettura di Cuneo consegnerà il giorno 4 novembre 2015 a quattordici Partigiani della provincia
Quest’anno ricorre il settantesimo anniversario della Liberazione dal Nazifascismo e finalmente è stato dato un riconoscimento a coloro che hanno combattuto per darci la libertà e la democrazia.
E’ pur vero che è la prima volta che viene riconosciuto, da parte del Ministero della Difesa, il ruolo svolto dai combattenti per la Libertà, dispiace, però, che da questo importante avvenimento siano rimasti esclusi tanti altri che pure ne avevano diritto.
Per la concessione di queste onorificenze le varie associazioni partigiane avevano collaborato per fornire gli elenchi di coloro che ne avevano diritto, ancora in vita, al Ministero della Difesa.
Noi come ANPI, (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), avevamo inviato un cospicuo elenco di Partigiani, di IMI (internati militari) e di ex internati nei campi di sterminio iscritti alle Sezioni A.N.P.I. della nostra provincia, inoltre avevamo segnalato i nomi di altri, aventi diritto, non iscritti ad alcuna associazione, di cui eravamo venuti a conoscenza.
Siamo in attesa di un intervento riparatore, affinché, anche agli esclusi, venga assegnata la meritata medaglia, onde non creare disparità di trattamento.
Il presidente Ughetta Biancotto". (Fonte: TargatoCn del 04 novembre 2015 ore 10:31)
Ieri mattina, al Parco della Resistenza di Cuneo, alla presenza del Signor Prefetto c'erano schierati:
  • una rappresentanza del 2 Reggimento Alpini;
  • una rappresentanza dell'Arma dei Carabinieri;
  • una rappresentanza della Guardia di Finanza;
  • una rappresentanza della Polizia di Stato;
  • una rappresentanza della Polizia Penitenziaria;
  • una rappresentanza del Corpo Forestale dello Stato;
  • una rappresentanza delle Crocerossine;
  • una rappresentanza del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.
Proprio guardando gli Alpini mi è venuto alla mente che, il 05 dicembre 1944, l'Alpino Giampiero Civati venne catturato e poi ammazzato dai Partigiani.
La sua colpa?
Essere a servizio della Sua amata Patria sull'Appennino, coi suoi colleghi, per impedire l'avanzata degli invasori.
Ecco Il suo testamento spirituale, trovato in un quadernetto lasciato nel tascapane: “Pochissime parole mi spiego le mie idee e il mio sentimento. Sono figlio d’Italia di 21 anni. Non sono di Graziani e nemmeno badogliano ma sono italiano: e seguo la via che salverà l’onore d’Italia. (Fonte: Blog sulla Divisione Alpina Monterosa)
Il 04 novembre dovrebbe essere il giorno in cui tutta l'Italia dice di cuore: "GRAZIE" ai suoi figli e alle sue figlie che hanno scelto di arruolarsi per mettere la loro vita a servizio del Paese e dei suoi Cittadini.
Purtroppo, però, così non è visto che, ogni anno, bisogna sentire - anche in questo giorno - quanto sono stati bravi i Partigiani.
Personalmente credo che i buoni fossero sia tra i militari che tra i partigiani però credo che - almeno nelle celebrazioni nazionali - si debbano fare i dovuti distinguo.
Secondo me ci dev'essere un giorno dedicato ai Partigiani e alla Liberazione (il 25 aprile) ed un giorno dedicato alle Forze Armate (il 04 novembre).
La disparità appare già evidente dal fatto che il 25 aprile è rosso sul calendario (scuole chiuse, uffici pubblici chiusi, ecc...) mentre il 04 novembre è un giorno come tutti gli altri ed, infatti, molte persone non possono prender parte alle celebrazioni se non quando la Giornata delle Forze Armate cade in giorno di domenica.
Carissimi, con tanta amarezza nel cuore, concludo questa mia lettera chiedendovi di non negare mai un sorriso ed un saluto a chi - ogni giorno  e per uno stipendio da fame - indossa con orgoglio una divisa per garantire la nostra incolumità e il trionfo della pace universale.
Un abbraccio, Elia.

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