Carissimi amici dal "Cuore Alpino", ho appreso dal TG1 che oggi, 17 maggio, è la Giornata Internazionale contro l'Omofobia.
Con mio grande stupore ho dovuto prender atto che le più alte cariche dello Stato si sono prodigate in messaggi, dichiarazioni, ecc... relative a questo tema. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con la sua solita impassibilità ed inespressibilità, ha scritto: "La ricorrenza del 17 maggio è stata scelta, in ambito internazionale, per promuovere il contrasto alle discriminazioni, la lotta ai pregiudizi e la promozione della conoscenza riguardo a tutti quei fenomeni che, per mezzo dell’omofobia, della transfobia e della bifobia, perpetrano continue violazioni della dignità umana.
Le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale costituiscono una violazione del principio di eguaglianza e ledono i diritti umani necessari a un pieno sviluppo della personalità umana che trovano, invece, specifica tutela nella nostra Costituzione e nell’ordinamento internazionale.
È compito dello Stato garantire la promozione dell’individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive. Perché ciò sia possibile,tutti devono essere messi nella condizione di esprimere la propria personalità e di avere garantite le basi per costruire il rispetto di sé. La capacità di emancipazione e di autonomia delle persone è strettamente connessa all’attenzione, al rispetto e alla parità di trattamento che si riceve dagli altri.
Operare per una società libera e matura, basata sul rispetto dei diritti e sulla valorizzazione delle persone, significa non permettere che la propria identità o l’orientamento sessuale siano motivo di aggressione, stigmatizzazione, trattamenti pregiudizievoli, derisioni nonché di discriminazioni nel lavoro e nella vita sociale". (Dichiarazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella leggibile qui)
Di queste parole, come avrete notato, ho evidenziato in rosso una frase che mi ha lasciato molto perplesso: "E' compito dello Stato garantire la promozione dell'individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive". Ah sì? E dov'è lo Stato quando ad essere discriminate sono le Famiglie composte da papà, mamma e bambini?
Proprio oggi, girovagando su Facebook ho letto il post di una mamma che mi ha fatto venire le lacrime agli occhi e che vi cito: "Non voglio far parte del gregge che discute e litiga per i soldi spesi per sta [Silvia Romano]... io penso solo agli italiani che vivono durante questa situazione di merda grazie a due panettoni e della pasta e con i figli in casa... 4 milioni in tasca ai terroristi invece che agli italiani".
Anche questa volta ho sottolineato una frase in rosso: "italiani che vivono durante questa situazione di merda grazie a due panettoni e della pasta e con i figli in casa". Ci sono papà e mamme che faticano a sfamare i propri figli. Ci sono papà e mamme che faticano a pagare le rette degli asili. Ci sono papà e mamme che si levano il cibo di bocca per darlo ai loro figli. Lo Stato che fa per questi papà e queste mamme? Ve lo dico io: niente!
Ma proseguiamo. Non poteva mancare il messaggio demagogico e scontato di Giuseppe Conte che ha scritto: "La Giornata internazionale contro l’omofobia non è una semplice ricorrenza, un’occasione celebrativa. Deve essere anche un momento di riflessione per tutti e, in particolare, per chi riveste ruoli istituzionali ad attivarsi per favorire l’inclusione e il rispetto delle persone.
Come ha ricordato oggi il Presidente Mattarella le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale ledono i diritti umani necessari a un pieno sviluppo della personalità umana. Queste discriminazioni sono contrarie alla Costituzione perché calpestano il valore fondamentale della dignità della persona e il principio di uguaglianza e si alimentano di pregiudizi che celano arretratezza culturale.
Per questo il mio invito a tutte le forze politiche perché possano convergere su una legge contro l’omofobia che punti anche a una robusta azione di formazione culturale: la violenza è un problema culturale e una responsabilità sociale". (Dichiarazione del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte leggibile qui)
Pure di questo messaggio ho voluto sottolineare una frase che trovo assolutamente fuori luogo: "il mio invito a tutte le forze politiche perché possano convergere su una legge contro l'omofobia che punti anche a una robusta azione di formazione culturale".
Conte, essendo un giurista, dovrebbe sapere che il Parlamento e i Gruppi Politici facenti parte l'emiciclo parlamentare devono poter essere liberi - e non vincolati - a fare qualsivoglia legge. All'interno del Parlamento, d'altronde, ci sono Parlamentari Cattolici, Evangelici ed Ortodossi che non sono molto concordi con le teorie del Gender tanto care a Mattarella e Conte.
Faccio presente, ad esempio, che il Pastore Protestante Eddie Calo, ieri, 16 maggio 2020, pubblicava sul suo Profilo Facebook: "Così DIO creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di DIO; li creò maschio e femmina. (Genesi 1:27)
Li creò maschio e Femmina, li benedisse e diede loro il nome di uomo, nel giorno in cui furono creati. (Genesi 5:2)
Pur di fare proselitismo molte religioni oggi acconsentono il rapporto omosessuale fino addirittura a permettere le nozze gay. Tutto questo non viene da Dio. Anzi il Signore riprova queste cose, ma la nuova cultura religione, il potere diabolico che governa la Terra, sta pervertendo tutto ciò che il Signore ha rivelato all'uomo ed ha ad egli comandato!
Non lasciamoci sedurre Dio non acconsente all'omosessualità e non permetterà loro l'accesso nel Regno dei Cieli per la salvezza eterna (1 Corinzi 6:9-10)". (Dichiarazione del Pastore Eddie Calo leggibile qui)
Ora qualcuno mi dirà che la frase che ho evidenziato in rosso è in netto contrasto con la laicità dello Stato ma dico subito che un Parlamentare Cristiano non può essere obbligato ad abiurare la propria Fede in virtù di una laicità imposta e non condivisa.
Ovviamente, per dovere di cronaca, non potevo non citare le parole della Parlamentare Monica Cirinnà, che - come tutti sappiamo - è nemica del Vangelo e della Famiglia che vede come un'istituzione medievale. Ecco le sue parole: "Oggi é la Giornata mondiale contro l’omolesbobitransfobia. Pochi giorni fa Ilga Europe ha diffuso la Rainbow Map per il 2020. Tristemente, l’Italia è scesa ulteriormente nella classifica dell’inclusione e del rispetto per le persone LGBT+: eravamo al 34*, siamo ora al 35* posto sui 49 stati membri del Consiglio d’Europa.
Episodi di intolleranza e violenza (fisica e verbale) sono ancora all’ordine del giorno, e anche a livello legislativo sono troppi i passi da fare sulla strada dell’eguaglianza. Certo, aumentano le denunce e cresce l’indignazione nella popolazione, segno che negli ultimi anni è cresciuta la conoscenza, e sono diminuiti i pregiudizi. Ma c’è molto di cui preoccuparsi, e l’emergenza sanitaria ha ulteriormente aggravato le disuguaglianze e le vulnerabilità sofferte da tante persone LGBT+, specie giovani, dalle persone trans e dalle famiglie arcobaleno. Per questo, è necessario fare uno scatto in avanti, con coraggio e verità, e questo vale anzitutto per il Partito democratico. Promuovere conoscenza e cultura del rispetto, certo, ma anche intervenire sulla legislazione. È necessario approvare in tempi rapidi la legge contro l’omotransfobia in discussione alla Camera: sono a fianco del relatore, Alessandro Zan, e di coloro che si stanno impegnando per questo. Possiamo e dobbiamo farlo. Così come dobbiamo aprire una discussione, nel Partito e nel Paese, su obiettivi più avanzati, dal matrimonio egualitario al riconoscimento pieno dell’omogenitorialità, dalla revisione della legge sulla rettificazione di genere ad un pieno adeguamento delle politiche sociali, della salute e del lavoro alle istanze della comunità LGBT+.
Come ogni anno, purtroppo, ci troviamo davanti a una lunga lista di responsabilità e compiti che ci attendono. Come ogni anno, rinnovo la mia attenzione, il mio abbraccio a chi soffre per le ferite dell’omotransfobia e il mio impegno a proseguire la battaglia. Non c’è ripresa, non c’è speranza di rinnovamento senza diritti e senza eguaglianza vera. #IDAHOBIT2020". (Dichiarazione dell'Onorevole Monica Cirinnà leggibile qui)
Ecco il "cavallo di Troia"! Dietro la scusa dell'omofobia si nasconde un vero tema: l'adozione dei bambini da parte di persone omosessuali! La signora Cirinnà non si smentisce mai; fa tutto e più di tutto pur di sminuire, picconare e distruggere l'istituzione divina della Famiglia.
Carissimi amici, ciascuno ora tragga le sue conclusioni. Una cosa è certa: se chiederanno agli Italiani di andare alle urne per esprimere la loro opinione su eventuali ulteriori aperture al mondo LGBT+ il sottoscritto voterà in modo assolutamente e fermamente contrario.
La Famiglia uomo+donna+bambini fondata sull'Istituto del Matrimonio non si tocca!
Andrea Elia Rovera
Blog in memoria del Caporal Maggiore Capo Scelto GIORGIO LANGELLA per far conoscere amare ed apprezzare le Forze Armate, le Forze dell'Ordine e le Guardie Particolari Giurate.
domenica 17 maggio 2020
mercoledì 13 maggio 2020
Silvana De Mari dice la sua sul caso di Silvia Romano
Carissimi amici dal "Cuore Alpino", in questi giorni non si fa altro che parlare della liberazione di Silvia Romano o, come si fa chiamare dopo la conversione all'Islam, Silvia-Aisha Romano.
Il giornalista Giacomo Amadori, in prima pagina su "La Verità" di Maurizio Belpietro, lunedì 11 maggio 2020, scriveva così: "La convertita Silvia Romano è tornata in patria indossando velo e abito tradizionale verde (il colore dell'Islam)" e, poche righe sotto M.B. aggiungeva: "Chiunque è libero di rovinarsi la vita come meglio crede. Padronissima dunque Silvia Romani di andare a fare la crocerossina che aiuta i diseredati in un buco sperduto dell'Africa. E' affare suo, e dunque in nome della libertà di culto non ci permetteremo di criticare...".
Chiaramente questa cosa ha scandagliato i fondali della pazienza del Popolo Italiano che, in un momento di crisi sanitaria ed economica, ha visto come uno schiaffo ed una beffa il pagamento di un riscatto per riportare in Italia una ragazza che è andata di sua sponte in un altro Paese per fare la "wonder woman de nojartri" ed è poi stata rapita e tenuta ostaggio per oltre un anno.
Professori, giornalisti, politici, medici, militari, intellettuali e singoli Cittadini si sono chiesti il perché ed il per come di tanta solerzia e magnanimità da parte del Presidente Conte e del Ministro Di Maio nel riportare in Italia la Romano a fronte di una così gravosa voce di spesa che - vuoi o non vuoi - graverà sul bilancio nazionale.
In molti, da anni, continuano a chiedersi per quale motivo debba essere sempre il Governo Italiano ad andare a recuperare quei ragazzi e quelle ragazze che vanno in Paesi non democratici e/o in situazioni belliche per portare i cosiddetti "aiuti umanitari". Le Organizzazioni Non Governative (O.N.G.)che spingono, spronano, formano e organizzano i viaggi di queste persone dovrebbero farsi anche carico di eventuali riscatti e/o costi di liberazione in caso di rapimento. In fondo, e lo dico con grande serenità, non è il Governo Italiano che li ha mandati in queste nazioni a fare i "salvatori della Patria".
Oltretutto, e questo va detto per onor di verità, la maggior parte delle persone che partecipa a queste spedizioni umanitarie (o pseudo-tali) non ha nessuna competenza specifica che possa essere davvero di sollievo per gli abitanti delle terre martoriate da guerra, fame o pandemia. Proprio su questo ultimo punto ho ascoltato e sbobinato per voi un importante contributo della Dottoressa Silvana De Mari che, da medico chirurgo, ha voluto analizzare in modo preciso e puntuale ciò che davvero è accaduto in questi giorni.
La De Mari dice così: "Sono andata in Etiopia, nella bellissima Regione del Sidamo, nel 1986 e ci sono andata perché ero chirurgo e mancavano chirurghi. L'Africa manca di tecnici in compenso è ricca di africani che sanno fare un mucchio di lavori senza il minimo problema; sicuramente meglio dell'europeo perché loro conoscono il posto. Quindi se siete capaci di amputare un arto, se siete capaci di seguire un parto, se siete capaci di scavare un pozzo, se siete medici, chirurghi, ostetriche, veterinari o ingegneri - infermiere professionali no perché ci sono già le loro - ma qualche infermiera professionale possiamo anche mettercela. Se andate nel Terzo mondo siete soccorritori; se non sapete fare nessuna di queste cose siete "sciacquine", cioè, individui a competenza zero che se ne vanno per il mondo convinti che il mondo sia il loro posto Erasmus, con il loro zainetto ed il cellulare per farsi i selfie. [Già] perché se non sapete, se non avete competenze, l'unico motivo per cui andate in terra d'Africa è il selfie con il bimbo africano. Negli anni '80 fu fatta una legge terribile in Italia. Era il periodo dell'Anonima Sequestri, molte persone erano sequestrate. Fu fatta una legge atroce. Qualsiasi cosa succeda: tuo figlio lo fanno a pezzi e te ne mandano un pezzo alla volta, non puoi pagare il riscatto altrimenti ti imputiamo di concorso in sequestro di persona. Questo pose fine ai sequestri. Facciamo immediatamente questa legge: la sciacquina che se ne va in giro per il mondo cominci ad avere anche chiaro in mente che - se le cose vanno male - il Popolo Italiano non le pagherà la "vacanza studio". Inoltre questo fiume di denaro che è tolto al Popolo Italiano vuol dire bambini che moriranno di leucemia perché mal curati, persone che moriranno di ustioni perché mancano in molti posti del sud centri anti-ustionati, ... Con la stessa cifra con cui è stato pagato il riscatto di una sola persona avremmo potuto riscattare dalle miniere di oro del Burkina Faso 4.000 bambini africani, avremmo potuto pagare 40.000 corsi di infermiera professionale, e invece abbiamo finanziato il terrorismo. Con il denaro di questi riscatti, della sciacquina di turno, che deve andare in Africa, oppure in Iraq, oppure in Siria a portare la sua clamorosa incompetenza, abbiamo finanziato il terrorismo. Quante chiese con i cristiani dentro saranno fatte saltare grazie all'esplosivo comprato per queste persone. Quindi facciamo una legge per dire che d'ora in poi chiunque se ne vada in giro a "salvare il pianeta" secondo le sue idee lo fa a proprio rischio e pericolo. Il Popolo Italiano non può più pagare questo perché non è sensato che lo Stato Italiano finanzi il terrorismo internazionale. [Qualcuno dirà]: "Io ho salvato la mia". Certo, grazie a quel denaro, moriranno in Africa almeno 500.000 africani ma tanto a te che cosa te ne importa, l'importante è che tu hai salvato "la tua". Per cui sciacquine: statevene a casa. Non sapete amputare un arto, non sapete seguire un parto, non sapete scavare un pozzo, ... non siete inutili: siete dannose. State a casa". (Video integrale sul Profilo Facebook di Silvana De Mari)
La Dottoressa De Mari non va per il sottile e non lascia spazio ad interpretazioni fantasiose; esprime la sua opinione e lo fa in modo diretto, spontaneo ed intellettualmente onesto. Nel pensiero della De Mari si riconoscono migliaia di Italiani di ogni età, religione, cultura ed appartenenza politica.
Ella ha avuto il merito - questa volta come molte altre - di dire quello che molti pensano ma che nessuno dice per paura di ritorsioni, querele, insulti o vessazioni dei soliti "leoni da tastiera" animati da odio e livore tipici delle persone di Sinistra.
Silvana De Mari non ha paura e non si preoccupa di risultare impopolare. Ella dice quel che pensa argomentando punto per punto la sua tesi e dicendo con estrema ratio che non si può andare in giro per il mondo come sprovveduti e sperare sempre che il Popolo Italiano paghi per la sconsideratezza del soggetto frivolo.
Carissimi, ho condiviso con voi questa riflessione perché la trovo un interessante punto di partenza per una considerazione da farsi sul nostro modo di gestire le questioni internazionali. In fondo non possiamo dimenticare che quando un nostro militare muore in servizio in terra estera sono moltissimi i "sinistri figuri" che non perdono occasione per dire che se fossero stati a casa loro non gli sarebbe accaduto. Non possiamo nemmeno far finta che ci sono decine di idioti che - ogni anno - imbrattano, bruciano e vilipendono le tombe, lapidi, targhe, ... di soldati italiani Caduti in Servizio.
Il putiferio che si è scatenato per la signorina Silvia Romano non si è scatenato quando dei nostri connazionali in uniforme hanno perso la vita nell'adempimento del proprio dovere.
Come sapete a me la filosofia dei due pesi e delle due misure non è mai piaciuta e, conseguentemente, non avrei pagato assolutamente nulla per il rilascio della Romano. Non perché abbia qualcosa contro la Romano (che non conosco) ma perché lo Stato Italiano non si è comportato così quando ci sono stati altri rapimenti ed altre mattanze in stati esteri.
Appare evidente e chiaro che il Governo Italiano è solerte e pronto all'intervento solo quando ad essere in bisogno sono le O.N.G. sinistroidi, mondialiste, globalizzazioniste, ... quando ad aver bisogno di aiuto furono i due Fucilieri di Marina Latorre e Girone beh... sappiamo come si comportò il Governo.
Grazie a tutti per l'attenzione.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
Il giornalista Giacomo Amadori, in prima pagina su "La Verità" di Maurizio Belpietro, lunedì 11 maggio 2020, scriveva così: "La convertita Silvia Romano è tornata in patria indossando velo e abito tradizionale verde (il colore dell'Islam)" e, poche righe sotto M.B. aggiungeva: "Chiunque è libero di rovinarsi la vita come meglio crede. Padronissima dunque Silvia Romani di andare a fare la crocerossina che aiuta i diseredati in un buco sperduto dell'Africa. E' affare suo, e dunque in nome della libertà di culto non ci permetteremo di criticare...".
Chiaramente questa cosa ha scandagliato i fondali della pazienza del Popolo Italiano che, in un momento di crisi sanitaria ed economica, ha visto come uno schiaffo ed una beffa il pagamento di un riscatto per riportare in Italia una ragazza che è andata di sua sponte in un altro Paese per fare la "wonder woman de nojartri" ed è poi stata rapita e tenuta ostaggio per oltre un anno.
Professori, giornalisti, politici, medici, militari, intellettuali e singoli Cittadini si sono chiesti il perché ed il per come di tanta solerzia e magnanimità da parte del Presidente Conte e del Ministro Di Maio nel riportare in Italia la Romano a fronte di una così gravosa voce di spesa che - vuoi o non vuoi - graverà sul bilancio nazionale.
In molti, da anni, continuano a chiedersi per quale motivo debba essere sempre il Governo Italiano ad andare a recuperare quei ragazzi e quelle ragazze che vanno in Paesi non democratici e/o in situazioni belliche per portare i cosiddetti "aiuti umanitari". Le Organizzazioni Non Governative (O.N.G.)che spingono, spronano, formano e organizzano i viaggi di queste persone dovrebbero farsi anche carico di eventuali riscatti e/o costi di liberazione in caso di rapimento. In fondo, e lo dico con grande serenità, non è il Governo Italiano che li ha mandati in queste nazioni a fare i "salvatori della Patria".
Oltretutto, e questo va detto per onor di verità, la maggior parte delle persone che partecipa a queste spedizioni umanitarie (o pseudo-tali) non ha nessuna competenza specifica che possa essere davvero di sollievo per gli abitanti delle terre martoriate da guerra, fame o pandemia. Proprio su questo ultimo punto ho ascoltato e sbobinato per voi un importante contributo della Dottoressa Silvana De Mari che, da medico chirurgo, ha voluto analizzare in modo preciso e puntuale ciò che davvero è accaduto in questi giorni.
La Dottoressa De Mari non va per il sottile e non lascia spazio ad interpretazioni fantasiose; esprime la sua opinione e lo fa in modo diretto, spontaneo ed intellettualmente onesto. Nel pensiero della De Mari si riconoscono migliaia di Italiani di ogni età, religione, cultura ed appartenenza politica.
Ella ha avuto il merito - questa volta come molte altre - di dire quello che molti pensano ma che nessuno dice per paura di ritorsioni, querele, insulti o vessazioni dei soliti "leoni da tastiera" animati da odio e livore tipici delle persone di Sinistra.
Silvana De Mari non ha paura e non si preoccupa di risultare impopolare. Ella dice quel che pensa argomentando punto per punto la sua tesi e dicendo con estrema ratio che non si può andare in giro per il mondo come sprovveduti e sperare sempre che il Popolo Italiano paghi per la sconsideratezza del soggetto frivolo.
Carissimi, ho condiviso con voi questa riflessione perché la trovo un interessante punto di partenza per una considerazione da farsi sul nostro modo di gestire le questioni internazionali. In fondo non possiamo dimenticare che quando un nostro militare muore in servizio in terra estera sono moltissimi i "sinistri figuri" che non perdono occasione per dire che se fossero stati a casa loro non gli sarebbe accaduto. Non possiamo nemmeno far finta che ci sono decine di idioti che - ogni anno - imbrattano, bruciano e vilipendono le tombe, lapidi, targhe, ... di soldati italiani Caduti in Servizio.
Il putiferio che si è scatenato per la signorina Silvia Romano non si è scatenato quando dei nostri connazionali in uniforme hanno perso la vita nell'adempimento del proprio dovere.
Come sapete a me la filosofia dei due pesi e delle due misure non è mai piaciuta e, conseguentemente, non avrei pagato assolutamente nulla per il rilascio della Romano. Non perché abbia qualcosa contro la Romano (che non conosco) ma perché lo Stato Italiano non si è comportato così quando ci sono stati altri rapimenti ed altre mattanze in stati esteri.
Appare evidente e chiaro che il Governo Italiano è solerte e pronto all'intervento solo quando ad essere in bisogno sono le O.N.G. sinistroidi, mondialiste, globalizzazioniste, ... quando ad aver bisogno di aiuto furono i due Fucilieri di Marina Latorre e Girone beh... sappiamo come si comportò il Governo.
Grazie a tutti per l'attenzione.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
lunedì 4 maggio 2020
Covid-19: Discorso del Generale Salvatore Farina per i 159 anni dell'Esercito e Solidarietà dei Parà
Carissimi amici dal "Cuore Alpino", quest'anno purtroppo non abbiamo potuto prender parte alle cerimonie e alle parate del 4 maggio; in questa giornata, infatti, ogni anno ci troviamo nelle caserme della nostra Penisola per ricordare la Fondazione dell'Esercito avvenuta il 04 maggio 1861.
Da 159 anni l'Esercito Italiano rende grande la nostra Nazione e le dà quella porzione di dignità di cui ha bisogno.
Per via della pandemia da Covid-19, però, quest'anno non ci siamo potuti ammassare per rendere onore alle Divisioni, alle Brigate, ai Reggimenti, ai Battaglioni, alle Compagnie, ai Plotoni e a tutte le realtà che compongono con spirito di servizio ed abnegazione la nostra preziosa Forza Armata.
Per via del virus non abbiamo potuto veder sfilare le Bandiere di Guerra, i Vessilli, i Gonfaloni e tutte quelle Medaglie conquistate sul campo da uomini e donne animati dal solo Amor di Patria.
Non abbiamo potuto onorare con il silenzio e la deferenza necessarie i nomi dei Caduti della Forza Armata primo fra tutti - per quel che mi riguarda - il Caporal Maggiore Capo Scelto degli Alpini Giorgio Langella, Caduto in una Missione I.S.A.F. a Kabul nel 2006.
Il Covid-19 ci ha impedito di ammassarci ma non di stringerci con il cuore e con la mente agli uomini e alle donne del Comparto Difesa che oggi festeggiano - seppur sommessamente - il 159 compleanno dell'Istituzione Militare alla quale appartengono in virtù del Giuramento fatto.
Quest'anno le cose sono un po' diverse nell'aspetto logistico ma nell'ideale e nell'impegno nulla è cambiato. L'Esercito Italiano continua ad esserci, operare ed agire proprio come nel 1861. Anzi, spero nessuno se ne voglia, meglio di allora perché nel frattempo la Forza Armata si è arricchita di maggiori competenze, capacità tecniche, conoscenze specifiche e si è dotata di tutti i ritrovati tecnologici utili a garantire un intervento sempre pulito, preciso ed efficace.
Il Generale di Corpo d'Armata Salvatore Farina, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, "papà" di tutti i soldati in servizio, ha voluto raggiungere i "suoi ragazzi" con un video-messaggio, nel quale questa mattina, ha detto:
"Il 159esimo Anniversario dell'Esercito Italiano ricade quest'anno, in un periodo di drammatica emergenza e di profonde difficoltà per la Comunità Internazionale, per il nostro Paese e per ciascuno di noi. Onoreremo questa giornata nel modo più giusto e più consono, cioè, compiendo al meglio il nostro dovere come sempre abbiamo fatto. In questo frangente di estrema necessità operiamo al fianco delle altre Istituzioni dello Stato, delle Forze Armate, di Polizia, della Protezione Civile, in piena sinergia ed unità d'intenti. Siamo presenti in tutte le Regioni del Paese a contribuire nei settori della sicurezza, della sanità e dei settori logistici. E' un grande sforzo che è frutto dell'impegno dei soldati di oggi ma anche dell'eredità trasmessaci dai soldati di ieri che - con il sudore ed il sangue - hanno contribuito a difendere e rendere più sicura la nostra Patria. Ai Caduti di ogni epoca e luogo va il nostro più commosso saluto; essi ci hanno trasmesso i più alti valori di Altruismo, Responsabilità, Amor di Patria, Sacrificio e Responsabilità che sono poi racchiusi nei colori della nostra Bandiera di Guerra. E' noto come le nostre Missioni richiedano sacrifici e rinunce; a questo oggi si aggiunge anche l'umana sofferenza per la perdita di tante vite umane che affligge il nostro Paese. A tutti coloro che non ce l'hanno fatta va il nostro commosso pensiero; ai loro famigliari il nostro affettuoso abbraccio. Infine rivolgo un caloroso saluto a tutti gli Italiani: a loro dico che noi soldati, uomini e donne dell'Esercito, siamo veramente orgogliosi di servire il nostro Paese. L'Esercito c'è oggi, c'è stato in passato, e ci sarà sempre, per voi e insieme a voi. Viva l'Esercito Italiano, viva l'Italia!". (Per il discorso integrale cliccare qui)
Parole belle, sentite e commoventi. Parole di un Comandante che non ha bisogno di presentazioni e che ama davvero tutti i suoi soldati. Parole di un Generale che, nell'adempimento del dovere, è stato positivizzato al Covid-19 e ha combattuto - come tutti - la sua battaglia per la vita.
Ma, prima di concludere, voglio parlarvi di quello che hanno fatto la Brigata Paracadutisti "Folgore" e l'Accademia Militare di Modena per aiutare in modo concreto e altruistico il Popolo Italiano che è in lotta contro un virus invisibile e letale.
Questo è, deve essere, e sarà il 4 maggio. L'Esercito Italiano è - prima di tutto - a servizio dei Cittadini: mai dimenticarcelo!
Colgo l'occasione per ringraziare uno ad uno tutti i nostri militari e far loro i miei più accorati auguri in questa importante ricorrenza.
Viva l'Esercito, viva l'Italia, onore ai Caduti!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
Da 159 anni l'Esercito Italiano rende grande la nostra Nazione e le dà quella porzione di dignità di cui ha bisogno.
Per via della pandemia da Covid-19, però, quest'anno non ci siamo potuti ammassare per rendere onore alle Divisioni, alle Brigate, ai Reggimenti, ai Battaglioni, alle Compagnie, ai Plotoni e a tutte le realtà che compongono con spirito di servizio ed abnegazione la nostra preziosa Forza Armata.
Per via del virus non abbiamo potuto veder sfilare le Bandiere di Guerra, i Vessilli, i Gonfaloni e tutte quelle Medaglie conquistate sul campo da uomini e donne animati dal solo Amor di Patria.
Non abbiamo potuto onorare con il silenzio e la deferenza necessarie i nomi dei Caduti della Forza Armata primo fra tutti - per quel che mi riguarda - il Caporal Maggiore Capo Scelto degli Alpini Giorgio Langella, Caduto in una Missione I.S.A.F. a Kabul nel 2006.
Il Covid-19 ci ha impedito di ammassarci ma non di stringerci con il cuore e con la mente agli uomini e alle donne del Comparto Difesa che oggi festeggiano - seppur sommessamente - il 159 compleanno dell'Istituzione Militare alla quale appartengono in virtù del Giuramento fatto.
Quest'anno le cose sono un po' diverse nell'aspetto logistico ma nell'ideale e nell'impegno nulla è cambiato. L'Esercito Italiano continua ad esserci, operare ed agire proprio come nel 1861. Anzi, spero nessuno se ne voglia, meglio di allora perché nel frattempo la Forza Armata si è arricchita di maggiori competenze, capacità tecniche, conoscenze specifiche e si è dotata di tutti i ritrovati tecnologici utili a garantire un intervento sempre pulito, preciso ed efficace.
Il Generale di Corpo d'Armata Salvatore Farina, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, "papà" di tutti i soldati in servizio, ha voluto raggiungere i "suoi ragazzi" con un video-messaggio, nel quale questa mattina, ha detto:
"Il 159esimo Anniversario dell'Esercito Italiano ricade quest'anno, in un periodo di drammatica emergenza e di profonde difficoltà per la Comunità Internazionale, per il nostro Paese e per ciascuno di noi. Onoreremo questa giornata nel modo più giusto e più consono, cioè, compiendo al meglio il nostro dovere come sempre abbiamo fatto. In questo frangente di estrema necessità operiamo al fianco delle altre Istituzioni dello Stato, delle Forze Armate, di Polizia, della Protezione Civile, in piena sinergia ed unità d'intenti. Siamo presenti in tutte le Regioni del Paese a contribuire nei settori della sicurezza, della sanità e dei settori logistici. E' un grande sforzo che è frutto dell'impegno dei soldati di oggi ma anche dell'eredità trasmessaci dai soldati di ieri che - con il sudore ed il sangue - hanno contribuito a difendere e rendere più sicura la nostra Patria. Ai Caduti di ogni epoca e luogo va il nostro più commosso saluto; essi ci hanno trasmesso i più alti valori di Altruismo, Responsabilità, Amor di Patria, Sacrificio e Responsabilità che sono poi racchiusi nei colori della nostra Bandiera di Guerra. E' noto come le nostre Missioni richiedano sacrifici e rinunce; a questo oggi si aggiunge anche l'umana sofferenza per la perdita di tante vite umane che affligge il nostro Paese. A tutti coloro che non ce l'hanno fatta va il nostro commosso pensiero; ai loro famigliari il nostro affettuoso abbraccio. Infine rivolgo un caloroso saluto a tutti gli Italiani: a loro dico che noi soldati, uomini e donne dell'Esercito, siamo veramente orgogliosi di servire il nostro Paese. L'Esercito c'è oggi, c'è stato in passato, e ci sarà sempre, per voi e insieme a voi. Viva l'Esercito Italiano, viva l'Italia!". (Per il discorso integrale cliccare qui)
Parole belle, sentite e commoventi. Parole di un Comandante che non ha bisogno di presentazioni e che ama davvero tutti i suoi soldati. Parole di un Generale che, nell'adempimento del dovere, è stato positivizzato al Covid-19 e ha combattuto - come tutti - la sua battaglia per la vita.
Ma, prima di concludere, voglio parlarvi di quello che hanno fatto la Brigata Paracadutisti "Folgore" e l'Accademia Militare di Modena per aiutare in modo concreto e altruistico il Popolo Italiano che è in lotta contro un virus invisibile e letale.
- La Brigata Paracadutisti "Folgore", di cui il Generale di Brigata Beniamino Vergori è il Comandante, il 30 aprile scorso, ha donato circa 10mila euro all'Ospedale di Livorno. L'imponente cifra è frutto di una raccolta volontaria e spontanea che il Comando Brigata, il 187 Reggimento Paracadutisti e il Reparto Comando e Supporti Tattici (unitamente alle loro famiglie) ha voluto fare per aiutare l'ospedale della città nella quale opera, si addestra e vive. Alla donazione il Generale Vergori ha voluto allegare un suo personale messaggio che - in pieno stile "Folgore" - recitava così: “La Brigata Paracadutisti Folgore è orgogliosa e felice di poter dimostrare, con un piccolo gesto, la sua vicinanza all’azienda sanitaria della città che la ospita. Questa donazione è espressione, volontaria e sentita, di tutti i paracadutisti e delle loro famiglie, a sostegno del personale sanitario impegnato a fronteggiare l’emergenza”. (Per la notizia completa cliccare qui)
- L'Accademia Militare di Modena, nella persona del suo Comandante, Generale di Brigata Rodolfo Sganga, ha lanciato una Raccolta Fondi per aiutare il Policlinico Universitario di Modena, città che ospita la celebre e storica Scuola Ufficiali dell'Esercito. Il 20 marzo scorso, il Generale Sganga, ha dato origine ad una "Challenge di solidarietà" con un semplice ed essenziale post, in pieno stile Folgore: "Buongiorno a tutti. Questo periodo di emergenza ci offre la possibilità di renderci utili, supportando come possiamo chi adesso è in prima linea. Noi in Accademia Militare ci siamo mobilitati a favore del Policlinico di Modena che sta affrontando con grande professionalità e impegno assoluto una situazione difficilissima. Se vuoi essere dei nostri sei il benvenuto!".
Questo è, deve essere, e sarà il 4 maggio. L'Esercito Italiano è - prima di tutto - a servizio dei Cittadini: mai dimenticarcelo!
Colgo l'occasione per ringraziare uno ad uno tutti i nostri militari e far loro i miei più accorati auguri in questa importante ricorrenza.
Viva l'Esercito, viva l'Italia, onore ai Caduti!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
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