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mercoledì 13 maggio 2020

Silvana De Mari dice la sua sul caso di Silvia Romano

Carissimi amici dal "Cuore Alpino", in questi giorni non si fa altro che parlare della liberazione di Silvia Romano o, come si fa chiamare dopo la conversione all'Islam, Silvia-Aisha Romano.
Il giornalista Giacomo Amadori, in prima pagina su "La Verità" di Maurizio Belpietro, lunedì 11 maggio 2020, scriveva così: "La convertita Silvia Romano è tornata in patria indossando velo e abito tradizionale verde (il colore dell'Islam)" e, poche righe sotto M.B. aggiungeva: "Chiunque è libero di rovinarsi la vita come meglio crede. Padronissima dunque Silvia Romani di andare a fare la crocerossina che aiuta i diseredati in un buco sperduto dell'Africa. E' affare suo, e dunque in nome della libertà di culto non ci permetteremo di criticare...".
Chiaramente questa cosa ha scandagliato i fondali della pazienza del Popolo Italiano che, in un momento di crisi sanitaria ed economica, ha visto come uno schiaffo ed una beffa il pagamento di un riscatto per riportare in Italia una ragazza che è andata di sua sponte in un altro Paese per fare la "wonder woman de nojartri" ed è poi stata rapita e tenuta ostaggio per oltre un anno.
Professori, giornalisti, politici, medici, militari, intellettuali e singoli Cittadini si sono chiesti il perché ed il per come di tanta solerzia e magnanimità da parte del Presidente Conte e del Ministro Di Maio nel riportare in Italia la Romano a fronte di una così gravosa voce di spesa che - vuoi o non vuoi - graverà sul bilancio nazionale.
In molti, da anni, continuano a chiedersi per quale motivo debba essere sempre il Governo Italiano ad andare a recuperare quei ragazzi e quelle ragazze che vanno in Paesi non democratici e/o in situazioni belliche per portare i cosiddetti "aiuti umanitari". Le Organizzazioni Non Governative (O.N.G.)che spingono, spronano, formano e organizzano i viaggi di queste persone dovrebbero farsi anche carico di eventuali riscatti e/o costi di liberazione in caso di rapimento. In fondo, e lo dico con grande serenità, non è il Governo Italiano che li ha mandati in queste nazioni a fare i "salvatori della Patria".
Oltretutto, e questo va detto per onor di verità, la maggior parte delle persone che partecipa a queste spedizioni umanitarie (o pseudo-tali) non ha nessuna competenza specifica che possa essere davvero di sollievo per gli abitanti delle terre martoriate da guerra, fame o pandemia. Proprio su questo ultimo punto ho ascoltato e sbobinato per voi un importante contributo della Dottoressa Silvana De Mari che, da medico chirurgo, ha voluto analizzare in modo preciso e puntuale ciò che davvero è accaduto in questi giorni.
La De Mari dice così: "Sono andata in Etiopia, nella bellissima Regione del Sidamo, nel 1986 e ci sono andata perché ero chirurgo e mancavano chirurghi. L'Africa manca di tecnici in compenso è ricca di africani che sanno fare un mucchio di lavori senza il minimo problema; sicuramente meglio dell'europeo perché loro conoscono il posto. Quindi se siete capaci di amputare un arto, se siete capaci di seguire un parto, se siete capaci di scavare un pozzo, se siete medici, chirurghi, ostetriche, veterinari o ingegneri - infermiere professionali no perché ci sono già le loro - ma qualche infermiera professionale possiamo anche mettercela. Se andate nel Terzo mondo siete soccorritori; se non sapete fare nessuna di queste cose siete "sciacquine", cioè, individui a competenza zero che se ne vanno per il mondo convinti che il mondo sia il loro posto Erasmus, con il loro zainetto ed il cellulare per farsi i selfie. [Già] perché se non sapete, se non avete competenze, l'unico motivo per cui andate in terra d'Africa è il selfie con il bimbo africano. Negli anni '80 fu fatta una legge terribile in Italia. Era il periodo dell'Anonima Sequestri, molte persone erano sequestrate. Fu fatta una legge atroce. Qualsiasi cosa succeda: tuo figlio lo fanno a pezzi e te ne mandano un pezzo alla volta, non puoi pagare il riscatto altrimenti ti imputiamo di concorso in sequestro di persona. Questo pose fine ai sequestri. Facciamo immediatamente questa legge: la sciacquina che se ne va in giro per il mondo cominci ad avere anche chiaro in mente che - se le cose vanno male - il Popolo Italiano non le pagherà la "vacanza studio". Inoltre questo fiume di denaro che è tolto al Popolo Italiano vuol dire bambini che moriranno di leucemia perché mal curati, persone che moriranno di ustioni perché mancano in molti posti del sud centri anti-ustionati, ... Con la stessa cifra con cui è stato pagato il riscatto di una sola persona avremmo potuto riscattare dalle miniere di oro del Burkina Faso 4.000 bambini africani, avremmo potuto pagare 40.000 corsi di infermiera professionale, e invece abbiamo finanziato il terrorismo. Con il denaro di questi riscatti, della sciacquina di turno, che deve andare in Africa, oppure in Iraq, oppure in Siria a portare la sua clamorosa incompetenza, abbiamo finanziato il terrorismo. Quante chiese con i cristiani dentro saranno fatte saltare grazie all'esplosivo comprato per queste persone. Quindi facciamo una legge per dire che d'ora in poi chiunque se ne vada in giro a "salvare il pianeta" secondo le sue idee lo fa a proprio rischio e pericolo. Il Popolo Italiano non può più pagare questo perché non è sensato che lo Stato Italiano finanzi il terrorismo internazionale. [Qualcuno dirà]: "Io ho salvato la mia". Certo, grazie a quel denaro, moriranno in Africa almeno 500.000 africani ma tanto a te che cosa te ne importa, l'importante è che tu hai salvato "la tua". Per cui sciacquine: statevene a casa. Non sapete amputare un arto, non sapete seguire un parto, non sapete scavare un pozzo, ... non siete inutili: siete dannose. State a casa". (Video integrale sul Profilo Facebook di Silvana De Mari)
La Dottoressa De Mari non va per il sottile e non lascia spazio ad interpretazioni fantasiose; esprime la sua opinione e lo fa in modo diretto, spontaneo ed intellettualmente onesto. Nel pensiero della De Mari si riconoscono migliaia di Italiani di ogni età, religione, cultura ed appartenenza politica.
Ella ha avuto il merito - questa volta come molte altre - di dire quello che molti pensano ma che nessuno dice per paura di ritorsioni, querele, insulti o vessazioni dei soliti "leoni da tastiera" animati da odio e livore tipici delle persone di Sinistra.
Silvana De Mari non ha paura e non si preoccupa di risultare impopolare. Ella dice quel che pensa argomentando punto per punto la sua tesi e dicendo con estrema ratio che non si può andare in giro per il mondo come sprovveduti e sperare sempre che il Popolo Italiano paghi per la sconsideratezza del soggetto frivolo.
Carissimi, ho condiviso con voi questa riflessione perché la trovo un interessante punto di partenza per una considerazione da farsi sul nostro modo di gestire le questioni internazionali. In fondo non possiamo dimenticare che quando un nostro militare muore in servizio in terra estera sono moltissimi i "sinistri figuri" che non perdono occasione per dire che se fossero stati a casa loro non gli sarebbe accaduto. Non possiamo nemmeno far finta che ci sono decine di idioti che - ogni anno - imbrattano, bruciano e vilipendono le tombe, lapidi, targhe, ... di soldati italiani Caduti in Servizio.
Il putiferio che si è scatenato per la signorina Silvia Romano non si è scatenato quando dei nostri connazionali in uniforme hanno perso la vita nell'adempimento del proprio dovere.
Come sapete a me la filosofia dei due pesi e delle due misure non è mai piaciuta e, conseguentemente, non avrei pagato assolutamente nulla per il rilascio della Romano. Non perché abbia qualcosa contro la Romano (che non conosco) ma perché lo Stato Italiano non si è comportato così quando ci sono stati altri rapimenti ed altre mattanze in stati esteri.
Appare evidente e chiaro che il Governo Italiano è solerte e pronto all'intervento solo quando ad essere in bisogno sono le O.N.G. sinistroidi, mondialiste, globalizzazioniste, ... quando ad aver bisogno di aiuto furono i due Fucilieri di Marina Latorre e Girone beh... sappiamo come si comportò il Governo.
Grazie a tutti per l'attenzione.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

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