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domenica 4 ottobre 2020

Il Generale Vergori e la Brigata Paracadutisti "Folgore": connubio di eccellenza

Carissimi amici dal "Cuore Alpino", quest'oggi ho deciso di dedicare un po' di tempo alla Brigata Paracadutisti "Folgore" ed al suo attuale Comandante, Generale di Brigata Beniamino Vergori.

Innanzitutto va detto che questo grande ufficiale di origine salentina ha una lunga, lunghissima, storia all'interno della Forza Armata e del mondo paracadutistico militare. All'interno della "Folgore", infatti, Vergori è stato a comando di numerose e diverse unità operative, ha ricoperto il ruolo di Capo di Stato Maggiore e di Vice Comandante della Brigata. Ha lavorato al fianco di grandissimi Comandanti, uno fra tutti il suo predecessore Rodolfo Sganga, da cui ha appreso i segreti e le peculiarità specifiche di buon comando.

Ad oggi, sotto la magistrale guida del Generale Vergori, la Brigata Paracadutisti "Folgore" è l'unità d'elite e d'eccellenza dell'Esercito Italiano. Inquadrata nella Divisione "Vittorio Veneto" è composta da Centro Addestramento Paracadutismo, Reparto Comando e Supporti Tattici "Folgore", 183 Reggimento paracadutisti "Nembo", 185 Reggimento artiglieria paracadutisti "Folgore", 186 Reggimento paracadutisti "Folgore", 187 Reggimento paracadutisti "Folgore", 8 Reggimento genio guastatori paracadutisti "Folgore", 3 Reggimento "Savoia Cavalleria", Reggimento logistico "Folgore".

Con questo fior fiore di elementi ed unità la Brigata "Folgore" è impegnata in tutte le operazioni nazionali ed internazionali con interi reggimenti, piccoli nuclei specializzati o con singoli Parà "prestati" ad altri Corpi della Forza Armata per rendere più rapido, pulito e specifico l'intervento militare. E' impegnata anche sul territorio nazionale con l'Operazione "Strade Sicure" e non di rado si vedono i ragazzi dell'8 Reggimento Genio Guastatori nelle nostre città per il disinnesco e la bonifica di ordigni e residuati bellici. Nel solo 2019 i Paracadutisti guastatori hanno svolto, in tal senso, circa 250 interventi.

Nonostante questo "Aquila 1" e suoi uomini non sono ancora soddisfatti. A fine settembre, in occasione della sua visita alla Brigata, il Generale di Divisione Angelo Michele Ristuccia, Comandante della Divisione "Vittorio Veneto", si è sentito dire dai suoi Parà che ora la Brigata desidera "approfondire maggiormente l'evoluzione delle nuove forme di minaccia alla sicurezza nazionale e vuole fortemente ottenere una migliore configurazione per rispondere con efficacia alle esigenze connesse con i mutevoli scenari d'impiego, al fine di contribuire alla salvaguardia degli interessi nazionali". (Fonte: Analisi Difesa)

La "Folgore", quando si tratta di difendere e salvaguardare il Popolo Italiano, non ha eguali; non si accontenta e non si sente mai all'altezza. Un vero Parà lo si riconosce dall'umiltà e dal senso di inadeguatezza che si porta cucito addosso. I Parà non sono "spacconi", "supponenti" e "chiacchieroni": le parole dei Parà sono i fatti e - credetemi - a fatti non sono secondi a nessuno! Basti pensare che dove gli altri non vogliono o non sono in grado di andare la Difesa manda la "Folgore" perché nessuno come loro sa intervenire in modo tempestivo, efficace ed oserei dire "chirurgico" sulle situazioni di maggiore pericolosità e rischio.

Carissimi, ormai è chiaro e lapalissiano il mio amore e la mia stima per i Parà. A loro vanno tutta la mia devozione, stima ed apprezzamento per quel che fanno e che hanno fatto. La "Folgore" ha un legame forte ed indissolubile con l'Italia e non si può guardare il Tricolore senza vedervi attraverso il bellissimo basco amaranto che - lo dico con chiarezza - non è solo un copricapo ma bensì un pezzo di cuore poggiato sul cranio.

Viva l'Italia, viva l'Esercito, grazie Parà!

Andrea Elia Rovera

Responsabile per la Memoria Storica del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

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