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domenica 18 ottobre 2020

La Battaglia di El Alamein e la Folgore (Parte Seconda)

Carissimi amici dal "Cuore Alpino", come promesso, anche questa domenica rifletteremo sulla Battaglia di El Alamein e sull'impatto che ha avuto sulla Brigata Paracadutisti "Folgore". Lo faremo meditando sulle parole pronunciate da "Aquila 1" in occasione del 71esimo Anniversario della Battaglia di El Alamein.

"Onoriamo coloro che ci hanno preceduto lasciandoci una lezione imperitura di coraggio e di tenacia. I reduci di questa battaglia, come di altre battaglie, sono qui tra noi oggi. Li salutiamo con deferenza. Siamo al cospetto delle Bandiere della specialità dei Paracadutisti, specialità in crescita. Diamo il benvenuto allo stendardo di Savoia Cavalleria che ieri ha effettuato il primo lancio, che riallaccia una relazione forte sin dai primi momenti della "Folgore". Salutiamo il ricostituito 185 Reggimento Artiglieria Paracadutisti e il 6 Reggimento di Manovra che entra nei ranghi. Con i fratelli del 4 Alpini e del 1 Carabinieri, sempre con noi sul campo. Le Bandiere non sono tutte; una di Esse è in Afghanistan con il "Nembo" ma è presente idealmente come tutti i Paracadutisti che nei diversi teatri operativi stanno servendo la Patria e che salutiamo con un caldo augurio.

Oggi sono schierati tra i ranghi della Folgore anche coloro che ci hanno lasciato: i nostri Caduti, sempre con noi nella nostra memoria e nella vita di tutti i giorni. Onori a voi Leoni della "Folgore", onori a voi ragazzi che avete sacrificato giovani vite per un ideale. Oggi mi è stato detto che ricordare loro è come riportarli in vita e mi piace pensare che sia così. 

Le nostre Bandiere ci indicano la via dell'onore e l'impegno del nostro Giuramento. I nostri predecessori, in attesa di partire per l'Africa, cantavano: "C'è a chi piace far l'amore, c'è a chi piace far danaro, a noi piace far la guerra con la morte a paro a paro". Non erano guerrafondai, non erano dei pazzi, erano ragazzi che si facevano coraggio per adempiere al loro dovere fino alle conseguenze più estreme. C'è sempre una scusa, miei cari Paracadutisti, per non fare il proprio dovere; c'è sempre un motivo per non partire. Questi giovani Paracadutisti, semplicemente, disprezzavano chi aveva preso scorciatoie, privilegiando interessi personali. Ragazzi semplici, silenziosi e determinati che nel putiferio della Battaglia, tra carri che dilagavano a destra e a sinistra, tra polvere, fumo e camerati riversi nel sangue non cercavano la via della fuga ma, anzi, vedevano opportunità di un ulteriore contrattacco. Noi siamo qui per ricordarlo oggi e riproporci di essere degni di loro; per la nostra Patria che - oggi più che mai -  ha bisogno di Cittadini responsabili e soldati generosi su cui contare. Paracadutisti di ieri e di oggi, rimango di giorno in giorno contagiato ed ammirato dal vostro ottimismo, dal vostro silenzioso e determinato coraggio. Voi mi rendete orgoglioso per come mantenete fede ai vostri valori che animano voi e le vostre bellissime famiglie (cui va tutta la mia gratitudine). Loro, le nostre famiglie, ci supportano e affrontano con fatica le nostre scelte; sono famiglie dove l'orgoglio di essere italiani e l'amor di Patria non sono retorica ma significano impegno e fatica, decoro e dignità. Sono tante queste famiglie. Io credo che siano la maggioranza in Italia, una maggioranza silenziosa che non fa notizia ma che voi testimoniate oggi. Siate fieri di essere i migliori fra i soldati e impegnatevi sempre perché i soldati devono essere i migliori tra i Cittadini. Questo è il momento, Paracadutisti di ieri e di oggi, di riaffermare i nostri valori, di ricordarci il nostro Giuramento e di continuare con determinazione a vivere nel servizio. E' la nostra scelta, quella di essere tra coloro che stanno "con la morte a paro a paro", nonostante il sacrificio e i costi. Quando mettiamo i nostri figli a letto, prima di partire per un'operazione, e sentiamo già la nostalgia e il peso delle incertezze, quando usciamo dalla porta dell'aereo e ci lanciamo nel buio, oppressi dell'equipaggiamento, quando sfidiamo una zona piena di pericoli in teatro: quella è la via del dovere! Era la scelta di coloro che ci guardano da quell'angolo di cielo che è destinato agli eroi. Parà: Folgore! Viva l'Italia!". (Generale di Brigata Lorenzo D'Addario, Comandante della Brigata Paracadutisti "Folgore", Livorno, 25 ottobre 2013)

Carissimi, non c'è altro da aggiungere. La "Folgore" ha dei valori ineguagliabili ed inarrivabili perché sono i valori della storia e dei Leoni che combatterono con coraggio a El Alamein. Spero che questi miei Post possano servirvi per tramandare alle future generazioni i valori e la storia della nostra grande madre Italia.

Andrea Elia Rovera

Responsabile della Memoria Storica del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

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