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venerdì 14 settembre 2018

Un militare può avere paura?

Carissimi amici dal "Cuore Alpino", l'altro giorno, parlando con dei colleghi in sala pausa, ho sentito dire che un militare che va in missione all'estero o che esce di notte per sedare una rissa non può permettersi il lusso di avere paura. Ma è davvero così?
Il Comandante Alfa, tra i fondatori del Gruppo Interventi Speciali dell'Arma dei Carabinieri (G.I.S.), una notte, durante una Missione a Nassiryia (Iraq), poco tempo dopo il tragico attentato alla base italiana, ha ricevuto una chiamata del suo Colonnello perché c'è appena stata un'esplosione sospetta in paese. Lui racconta così l'accaduto:
"C'è il rischio si tratti di un'imboscata. Blindato II, III e Mitsubishi in azione. Nessuno ha bisogno di aggiungere altro. Di corsa ognuno raggiunge la propria postazione.
Con noi viene anche la paura. C'è. Esiste. La si sente nell'aria, quasi fosse un odore. Un odore impalpabile, una nebbia che scende fredda e improvvisa nella notte e ti si appiccica addosso senza lasciarti scampo. La sensazione più arcaica tra quelle provate dall'uomo.
La paura dell'ignoto, del nemico, del pericolo, della morte. Riesco a riconoscerne i contorni nel silenzio composto e austero dei miei compagni. Anche questo fa parte di noi. Siamo uomini. La paura fa parte di noi. E' presente nella nostra vita da sempre e giorno dopo giorno abbiamo imparato a conviverci e a tenerla sotto controllo. Non ci si abitua mai all'idea di morire e gli sguardi che s'incrociano tra gli uomini sono dignitosamente silenziosi. Tutti deglutiscono con aria severa. Nel silenzio di riconosce il pericolo a cui ognuno sta andando incontro ma allo stesso tempo la consapevolezza di essere un tutt'uno, la certezza dell'importanza del proprio ruolo, la coscienza di essere realmente in grado di agire e di vincere". (Comandante Alfa, "Cuore di Rondine", Edizioni Tea, Pagine 31-32)
Carissimi, dopo queste poche righe scritte da un grande Luogotenente dell'Arma dei Carabinieri che appartiene al G.I.S. sin dal 1977, penso non ci sia molto da aggiungere. La paura non è un difetto ma una componente fondamentale della vita di ogni uomo. I militari, in questo caso i Carabinieri, non ne sono privi. La differenza fra un buon militare ed un militare mediocre sta nel modo in cui questi affronta la paura.
La mia stima verso chi indossa una divisa cresce di giorno in giorno e spero che, anche grazie a "Cuore Alpino", cresca pure la vostra.
Viva l'Italia, viva l'Arma dei Carabinieri!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langell

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