Carissimi amici dal "Cuore Alpino", con voluto ritardo desidero scrivere qualcosa sul 157esimo compleanno dell'Esercito Italiano festeggiato ieri, 4 maggio 2018.
Non ho voluto spendere parole in tale occasione per non "rubare la scena" a genarali, politici e addetti ai lavori vari. Oggi, però, a cose passate, desidero dire la mia rivolgendomi soprattutto ai giovani che numerosissimi seguono questo mio blog.
Come ogni anno Roma - la nostra capitale - ha ospitato un'intensa cerimonia alla quale hanno preso parte Roberta Pinotti, Ministro della Difesa, il Generale Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore della Difesa e il Generale Salvatore Farina, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito.
Nell'Ippodromo Militare di Tor di Quinto, che ha fatto da sfondo a questo importante genetliaco, sono stati schierati numerosi reparti dell'Esercito, numerose Bandiere di Guerra dei Reggimenti italiani e diverse delegazioni delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma.
Dinanzi a loro hanno marciato il Ministro e i due Capi di Stato Maggiore per la rassegna e, al termine dei soliti discorsi prolissi di rito, sono stati premiati alcuni soldati distintisi durante il servizio, nell'adempimento del proprio dovere, in ossequio al Tricolore.
Oggi, gli uomini e le donne in grigio-verde, sono circa 11mila e, 4mila di loro sono impegnati nelle missioni all'estero e nei teatri operativi più ardui ed impegnativi.
Tra questi, quello che ricordo sempre con maggiore affetto, senza nulla togliere agli altri, è l'Afghanistan ove nel 2006 è Caduto nell'adempimento del proprio dovere il Caporal Maggiore Capo Scelto Giorgio Langella in forza al 2 Reggimento Alpini di Cuneo. In quel di Kabul è colato il suo sangue, le strade polverose e desertiche dell'Afghanistan hanno avuto l'onore ed il privilegio di esser macchiate del sangue di un Alpino che, come i suoi colleghi, aveva l'unico desiderio di servire l'Italia e portare la Pace ove ancora non c'era.
Il terrorismo islamico in quell'occasione ha trionfato ma chi è credente come me sa che il male non trionferà mai e, soprattutto, che l'Esercito Italiano piange i propri Caduti ma da essi trae nuova linfa e nuovo slancio per fare sempre di più e sempre meglio.
Carissimi, in questa solenne e straordinaria occasione nella quale, peraltro, si fa anche memoria della fine della Prima Guerra Mondiale desidero dire "grazie" a tutti quei soldati che ho conosciuto in questi anni di personale impegno accanto agli Alpini.
In modo peculiare e speciale voglio ringraziare il Colonnello Fabrizio Recchi che, da Comandante del 2 Reggimento Alpini, ha presenziato a tutte le cerimonie e commemorazioni in memoria del Caduto Langella. Non lo ha fatto per obbligo istituzionale o per opportunità ma per spirito di Corpo, sincero amore per il Cappello che porta e profonda devozione per la Nazione che serve.
In tanti anni di impegno per la memoria non ho mai trovato un altro militare che sapesse vivere il ricordo dei Caduti come ha fatto lui. L'Italia ha grandi militari e mirabili comandanti. Mai dimenticarselo.
Viva l'Italia, viva l'Esercito Italiano, onore ai Caduti!
Andrea Elia Rovera
Responsabile per la Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
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