Visualizzazioni totali

martedì 26 settembre 2017

Discorso per l'11esimo anniversario del Caduto Giorgio Langella

Carissimi lettori dal Cuore Alpino, di seguito vi riporto il breve discorso che ho tenuto questa mattina al termine dell'undicesima Santa Messa anniversaria celebrata in onore del Caduto Giorgio Langella, Caporal Maggiore Capo Scelto del 2 Reggimento Alpini di Cuneo, perito in terra afghana nel 2006 durante una Missione Internazionale di Pace.

Boves, 26 settembre 2017
Francesca, Gigi, Ida, Luigi, Comandante Caramia, Signor Sindaco, Ufficiali, Sottufficiali, Graduati, Volontari, uomini delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma, presenti tutti, a voi giunga il mio più sincero ed accorato grazie per la partecipazione a questa undicesima celebrazione in onore e in memoria del Caporal Maggiore Capo Scelto degli Alpini Giorgio Langella che, ahimé, nel tragico 2006 ha perduto la vita nel compimento del suo dovere in terra afghana.
Per mio tramite vi porgono i saluti il Colonnello Serafino Canale del Comando Brigata Alpina Taurinense, il Dottor Giovanni Russo, Prefetto della Provincia di Cuneo, il Colonnello Fabrizio Recchi, già Comandante del 2 Reggimento Alpini di Cuneo, il Colonnello del Ruolo d’Onore Carlo Calcagni, vittima dell’Uranio Impoverito durante una Missione di Pace, e molti italiani che – causa distanza geografica – non possono essere qui con noi oggi.
Dopo aver citato così alte figure del nostro panorama istituzionale diventa difficile per me, semplice italiano, proferir parola ma debbo, tuttavia, esprimere un doveroso pensiero sul tema della Memoria Storica.
Da più parti e su più fronti si sente parlare di necessità di raccontare ciò che è accaduto affinché non accada mai più ma, quando si prova a farlo, ci si trova dinanzi a muri a dir poco insormontabili che vengono edificati - ahimé - dagli stessi "addetti ai lavori".
Ogni volta che provo a fare un passo per far conoscere Giorgio - che tra parentesi nelle stesse associazioni d'Arma è ai più sconosciuto - mi trovo di fronte ad istituzioni che mi ostacolano con cavilli e scuse d'ogni genere.
Ogni anno, quando cerchiamo di organizzare le celebrazioni in memoria del compianto Langella, ci troviamo dinanzi alla dissidenza ed al totale disinteresse di chi, però, durante l'anno implora di essere informato sulle iniziative che riguardano Giorgio.
Nonostante ciò, e Francesca lo sa, non ho mai gettato la spugna perché credo sia fondamentale divulgare la figura e il pensiero di Giorgio affinché i giovani di oggi e di domani sappiano che si può servire lo Stato, si può essere un buon soldato e si può dare la vita per ciò in cui si crede.
Ogni anno siamo di meno ad accostarci alla tomba di Giorgio. Di anno in anno la presenza istituzionale cala sensibilmente. Tutto questo, però, permettetemi, non fa altro che rimpolpare le tristi fila dei dimenticati e di quelli che oggi non hanno più neppure una persona che deponga un fiore sulla loro tomba.
Questo, cara Francesca, nel tuo caso non accadrà perché - e lo dico con convinzione - fintanto che il Signore me ne darà facoltà, mi batterò affinché la memoria di tuo marito resti viva e vegeta nella società e negli ambienti giovanili italiani.
"I Caduti sfilano davanti a noi" per qualcuno è solo uno slogan; per me - e per molti giovani cuneesi - è uno stile di vita, una missione ed un obiettivo concreto. Totò era "uomo di mondo" perché ha fatto il militare a Cuneo. Giorgio Langella è “uomo di pace” perché ha donato la sua vita affinché altri potessero vivere la propria in un clima di pace, prosperità e democrazia.
Questi sono i valori nei quali crediamo. Questi sono i valori che vogliamo lasciare ai nostri figli. Questi sono i principi per i quali esistono ed operano gli Alpini in Italia ed all'estero.
Viva l'Italia, viva gli Alpini, onore ai Caduti delle Missioni Internazionali di Pace!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella

Carissimi, a conclusione di questa breve riflessione, vorrei ancora ringraziare l'amico Gabriele Conzano, Alpino in congedo dal 3 Reggimento Alpini di Pinerolo, che - nonostante il lavoro pendolare - ha voluto essere presente alla cerimonia per rendere gli onori ad un suo commilitone del mitico "Battaglione Susa".
Lo spirito di corpo e la vera alpinità vanno oltre la conoscenza personale in quanto l'unione dei valori e degli intenti non conoscono dimensione, tempo o spazio. Tutti i giovani che si stanno interessando a Langella - e che stanno collaborando con me per farlo conoscere nelle scuole, nei luoghi di lavoro, negli oratori e nei luoghi di aggregazione - non hanno conosciuto fisicamente Giorgio ma si stanno impegnando senza eguali per portare agli altri il suo spirito e la sua essenza carismatica.
La Memoria Storica (a me tanto cara) è anche questo: portare nel mondo ciò che il mondo non ha avuto l'onore ed il privilegio di poter conoscere.
A voi, alle vostre famiglie e ai vostri cari auguro tutto il bene possibile chiedendo la fraterna intercessione di Giorgio Langella affinché ci aiuti ad essere Italiani per bene come lo è stato lui prima di noi.
Un abbraccio, Elia.

Nessun commento:

Posta un commento