Carissimi amici dal "Cuore Alpino", quest'oggi torno a scrivervi per raccontarvi l'ennesimo grande gesto di solidarietà compiuto in favore del Caporal Maggiore Capo Scelto Giorgio Langella, Caduto per la Pace nel 2006.
A compierlo è stato un uomo granitico, un uomo dal cuore grande, un militare affetto da una grave malattia neurologica cronica, degenerativa, irreversibile, causatagli dall'esposizione all'uranio impoverito durante una Missione Internazionale di Pace nel 1996 in terra balcana.
Il nome di questo gigante della moralità e del senso del dovere è Carlo Calcagni, Colonnello del Ruolo d'Onore dell'Esercito Italiano.
Carlo, mi permetto di chiamarlo per nome visti l'affetto e l'amicizia che ci legano, è una specie di supereroe. Ne passa ogni giorno di cotte e di crude: quotidianamente si sottopone a diciotto ore di ossigenoterapia per alleviare la sua grave ipossia dei tessuti, sette iniezioni di immunoterapia a basso dosaggio, quattro o cinque ore di flebo cariche di farmaci, un'ora di sauna ad infrarossi, plasmaferesi (una sorta di dialisi), trecento compresse e pastiglie unite ad un'intera notte di ventilazione polmonare attaccato ad una macchina.
Carlo vive una vita completamente impregnata di dolori, sofferenze e difficoltà ma ha un motto che recita come un mantra: #maiarrendersi! Se uno gli chiede come affronta tutto questo lui gli risponde: "Chi è stato militare un giorno lo è e lo sarà per sempre. La mia professione? Una vera e propria passione, oltre ad un'innata attitudine. Sono un pilota ed istruttore di elicotteri militari, ho partecipato come pilota in numerose Missioni Internazionali di Pace, ho salvato delle vite e ho reso fiera la mia Nazione. Facendo questo sono rimasto vittima dell'uranio impoverito".
La vita del Colonnello Calcagni è un'intera missione. Tutto quello che fa lo fa sapendo che può essere d'esempio, d'aiuto o di sprono per qualcuno. Carlo Calcagni non è un uomo come gli altri. Carlo Calcagni è il padre che non ho mai avuto e che avrei tanto desiderato avere!
Qualche tempo fa, nonostante le sue mille preoccupazioni, Carlo ha scoperto che raccolgo le monetine rosse per portare avanti progetti in memoria del Caduto Langella e si è offerto di aiutarmi. Inizialmente non mi sembrava giusto perché lui sta già affrontando tante difficoltà e sta dando l'esempio a migliaia di giovani aspiranti militari ma poi mi sono detto: chi sono io per impedire ad un così grande uomo di aiutarmi a donare la speranza grazie alla voce del Vangelo?
Mi sono sentito onorato di poter fare qualcosa assieme ad un grande Ufficiale come Carlo Calcagni. Con lui e grazie a lui ho vissuto il passo evangelico più caro a Gesù: "Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me". (Matteo 25:40)
Carissimi amici, la Raccolta Fondi in favore dei bambini affidati alle cure dei Frati Minori Cappuccini operanti in Etiopia, Benin, Burkina Faso e Ghana continua e, grazie alla generosa offerta di €uro 100,00, che il Colonnello Calcagni mi ha fatto, "in cassa" ci sono €uro 362,57.
Il mio impegno affinché Giorgio Langella possa vivere nel sorriso dei bambini - che egli tanto amava - non si ferma e non si interrompe. Chi vorrà collaborare con me alla realizzazione di sì alto ideale mi contatti senza problema. Un abbraccio.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
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