Carissimi amici dal "Cuore Alpino", questo pomeriggio ho ricevuto una telefonata dalla vedova del Caduto per la Pace Giorgio Langella che mi esprimeva il suo dolore riguardo al fatto che qualche buon cittadino di Boves ha scritto una lettera al Direttore del Settimanale Cattolico "La Guida" dal titolo: "Albero di Natale e Cimitero". Di seguito vi riporto il testo della lettera cosicché possiate capire il dolore di Francesca di fronte a simile questione:
"Egregio Direttore, volevo segnalare una bizzarra presenza all'ingresso del cimitero di Boves.
Qualcuno ha pensato di fare l'albero di Natale con tanto di addobbi e luminarie.
Ho chiesto chiarimenti in Comune: nessuno ne sapeva nulla. Saranno stati gli Elfi? Forse sono una persona un po' brontolona e non al passo coi tempi. Ritengo sia pregevole manifestare l'affetto ai propri defunti in questo importante periodo dell'anno in cui tendenzialmente ci si scorda di chi non c'è più, ma ci vorrebbe sobrietà. Il cimitero è un luogo di culti dove non bisognerebbe lasciarsi andare a dimostrazioni di affetto eccessive che possono non essere gradite da tutta la popolazione. Di questo passo nel periodo di Carnevale troveremo coriandoli e stelle filanti? E a Pasqua l'uovo?
Chiedo solamente che si tolga l'albero e che si abbia un po' di rispetto per i nostri cari defunti.
Lettera firmata".
Quando ho letto questo scritto mi sono fatto una domanda.
Chi ha solertemente scritto al direttore de "La Guida" è conscio del fatto che - pochi anni orsono - proprio nel giorno di Natale qualche inqualificabile soggetto è andato a dar fuoco al cordolo che perimetra l'urna delle medaglie al valore acquisite sul campo da Giorgio stesso?
Quando successe questo fatto la signora Langella era a Roma e mi avvisò prontamente per telefono. Io, altrettanto prontamente, avvisai il Sindaco di Boves, del gravissimo vilipendio perpetrato ai danni di un Caduto dell'Esercito Italiano affinché si facessero le dovute indagini e si consegnassero i soggetti in dolo all'autorità giudiziaria. Il sindaco, come sempre, fu cordiale e mi garantì maggiori controlli.
A questo vergognoso atto non ci furono conseguenze e, tra l'altro, tutti i militari che da anni vengono sulla tomba del Caduto Langella possono "ammirare" la conseguenza del suddetto rogo!
L'albero di Natale vilipende, oltraggia ed offende la quiete delle persone che riposano nel Cimitero di Boves; sapere che ci sono dei soggetti che sotto Natale vanno a bruciare la tomba di un militare morto in servizio durante una Missione Internazionale di Pace no!
Il sottoscritto, comunque, per "non saper né leggere né scrivere", ha raccontato del rogo alla Prefettura di Cuneo, al Questore di Cuneo, al Presidente della Provincia di Cuneo e alla Digos della Polizia di Stato che è presso Cuneo.
Non so chi ha scritto la lettera e non voglio né posso entrare in questioni giuridiche a me sconosciute. Non so se l'albero di Natale per legge oltraggia o manca di rispetto alla memoria dei defunti tumulati presso il cimitero urbano in oggetto.
Non so se un semplice simbolo del Natale - che rende felici migliaia di bambini e non pochi adulti - possa e debba creare una così tanta acretudine proprio a ridosso della festa in cui milioni di persone attendono l'avvento di Cristo Gesù.
Una cosa è certa: da persona che spende ogni suo attimo di vita ad amare, apprezzare e far conoscere le Forze Armate e le Forze dell'Ordine mi sento offeso e deluso dalla lettera in oggetto.
Nel rammarico di questa triste vicenda mi congedo ed auguro un sereno Natale a tutti voi che con affetto seguite questo mio piccolo, umile e semplice blog.
Il Bambinello Gesù rischiari il cuore di noi tutti, porti pace e consolazione anche a chi si turba per un alberello di Natale apposto sotto la targa di un Caduto nell'adempimento del proprio dovere.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
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