Carissimi, questa sera, mentre tornavo a casa dalla mia consueta passeggiata, ho incontrato un amico che mi ha dato una notizia tremenda. Mi ha detto: "Hai saputo che circa 10 giorni fa un mio collega si è impiccato in caserma?". Io gli ho detto che non ne sapevo nulla e gli ho chiesto se se ne conosce il motivo. Lui mi ha detto che l'ipotesi più accreditata per gli organi di stampa è quella della precarietà della Ferma Prefissata.
Questa notizia mi ha davvero tramortito e, così, ho deciso di approfondirla con calma. Ho cenato ma la mia mente andava sempre a questo fatto. Appena cenato ho aperto internet e mi sono messo a cercare la notizia.
Ciò che mi è stato riferito - purtroppo - è vero. Il ragazzo in questione aveva 25 anni, era originario della Basilicata ed era in servizio presso la Caserma Alpina di Fossano. Era in trasferta a Chiavari per l'Operazione "Strade Sicure" in cui l'Esercito Italiano affianca la Polizia ed i Carabinieri nelle operazioni di pubblica sicurezza.
Dopo il ritrovamento del corpo di questo giovane Alpino la magistratura ha ritenuto opportuno affidare le indagini ai militari dell'Arma dei Carabinieri della Compagnia di Chiavari.
L'Alpino era un Volontario in Ferma Prefissata con il contratto in scadenza. A quanto pare aveva il terrore che non gli sarebbe stato rinnovato il contratto e temeva di perdere il lavoro che tanto amava. A quanto dice il quotidiano "La Repubblica" il giovane Alpino temeva di dare questa delusione ai suoi genitori e così nella notte del 04 marzo scorso si è tolto la vita impiccandosi.
Questa notizia mi ha fatto venire una stretta allo stomaco perché - chi mi conosce lo sa - quando succede qualcosa ad un militare il mio cuore si strugge.
Come può uno Stato - degno di questo nome - permettere che migliaia di giovani vivano nell'eterno precariato e nella paura di non poter continuare a fare quello che amano fare?
Perché prendere migliaia di giovani, fargli sudare sette camicie per superare i concorsi, fargli spendere migliaia di euro per prendere i brevetti utili al punteggio nei concorsi, ... per poi congedarli alla prima occasione utile? Questa cosa purtroppo non la capirò mai!
Carissimi, con il pianto nel cuore, concludo questa lettera e mi congedo da voi chiedendovi una cosa sola: recitate un Padre Nostro per l'anima di questo giovane Alpino e un'Ave Maria affinché la Madonna consoli chi lo piange.
Andrea Elia Rovera
Responsabile per la Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
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