Carissimi, il 12 febbraio 1975 nasceva il Caporal Maggiore Capo Scelto degli Alpini Giorgio Langella che, purtroppo, il 26 settembre 2006 è rimasto vittima di un attentato terroristico a Kabul in Afghanistan. Da quel giorno sono passati 42 anni anche se lui, ahimé, ne ha vissuti soltanto 32.
Da anni mi occupo della sua memoria storica; cerco di farlo ricordare a chi lo ha conosciuto e di farlo conoscere a chi non ha avuto questa fortuna e questo privilegio.
Purtroppo - e lo dico con molta sofferenza e delusione - le istituzioni italiane sono le prime ad averlo dimenticato e ad averlo messo dietro le quinte facendo calare il sipario sulla sua triste vicenda.
In questi anni ho conosciuto parecchi soldati in congedo provenienti dal glorioso 3 Reggimento Alpini di Pinerolo (To) dove Giorgio ha prestato 10anni di onorato servizio come armiere. Tutti lo ricordano come un gigante buono che sapeva essere scherzoso, gioviale, conviviale, ... un vero Alpino insomma.
Ho conosciuto qualche militare del 2 Reggimento Alpini di Cuneo (Cn) ove Giorgio ha prestato l'ultimo periodo del suo servizio. Anche lì lo ricordano tutti con affetto e stima.
Allora perché il Sindaco del Comune ove egli è sepolto e gli alti vertici dello Stato Maggiore dell'Esercito e della Difesa non si adoperano per intitolargli una via, una saletta, una stanza o un luogo per lasciare ai giovani di oggi e di domani il fulgido ricordo di un uomo che ha vissuto l'Amor di Patria fino alla tragica ed effettiva effusione del sangue?
Non voglio fare polemica. In questi anni ne abbiamo fatta anche troppa.
Desidero solo che l'opinione pubblica sappia che l'Italia dedica piazze, cippi, monumenti ai no-global che aggredirono un Carabiniere in servizio; dedica manifestazioni a personaggi politici propagandatori di aborto, eutanasia, ... ma non si adopera in nessun modo per ricordare un Alpino Caduto in servizio nell'adempimento del suo dovere.
Giorgio sa quante persone ho interpellato per far si che la sua memoria non venisse cancellata e sa anche quante porte mi son visto sbattere sul naso da civili e militari. Non ho mai mollato, non mi sono mai dato per vinto, non ho mai gettato la spugna... e mai lo farò.
Carissimi, a conclusione di questo breve ricordo voglio chiedervi una cosa: aiutatemi a non far calare il sipario sulla vita e sulla figura del CMCS Giorgio Langella. Non merita di finire nell'oblio e nel dimenticatoio perché è morto per noi, per la democrazia per il Tricolore!
Chi dimentica un figlio della Patria che ha effuso il suo sangue per la collettività non è un Italiano ma un mediocre e triste pupazzo di pezza con il cuore di stoffa. Ricordare chi "è andato avanti" è un dovere di chi vuole sentirsi chiamare Italiano.
Viva l'Italia, viva gli Alpini!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
Nessun commento:
Posta un commento