Carissimi, ieri mattina alle 9:30, nella Piazza della Costituzione di Cuneo, ho preso parte alle Celebrazioni per la Festa della Repubblica.
Durante la breve ma intensa cerimonia è stato letto il Messaggio che il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha voluto inviare ai Prefetti per far sentire la sua presenza e la sua vicinanza in tutte le provincie italiane.
Scrive Mattarella: «Cari Prefetti, nell'anniversario dei settanta anni della scelta repubblicana, mi è grato rivolgere, per il vostro tramite, un saluto a quanti sul territorio svolgono pubbliche funzioni.
La democrazia trova nella coesione sociale il rafforzamento delle proprie ragioni. Ogni sforzo collettivo per cogliere, sostenere e valorizzare i segnali positivi per il rilancio del sistema produttivo e ogni opportunità di occupazione e di crescita sociale, va incoraggiato. La spinta delle pubbliche amministrazioni in questa direzione, accelerando l'innovazione e rendendo più agevole l'accesso ai servizi, più snelle le procedure e più semplici gli adempimenti, è preziosa e non può essere frenata da dannose frammentazioni di compiti e funzioni, da sovrapposizioni di competenze e da inefficienze nell'utilizzo delle risorse.
Ai Prefetti compete di favorire in ogni modo la cooperazione fra istituzioni, quale condizione essenziale per superare situazioni di stallo, contrasti e divaricazioni di interessi pubblici, percepiti dai cittadini come una dialettica sterile, che ritarda e spesso vanifica la decisione finale. Occorre farsi carico in concreto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini e garantire l'effettivo esercizio dei loro diritti.
Si tratta di un impegno quotidiano che, nelle aree metropolitane come nei comuni più piccoli, deve convergere dove maggiori sono le disuguaglianze e le ingiustizie sociali, con attenzione al disagio dei più giovani e dei più anziani. In quest'ottica, utile è l'azione di supporto alle scuole per le iniziative, anche fuori dall'orario di lezione, di contrasto all'abbandono scolastico e alla esclusione sociale.
L'efficacia e la credibilità dell'azione pubblica si fondano sul rispetto della legalità, sull'etica del servizio e sulla trasparenza. Occorre grande fermezza contro ogni tentativo di asservire uffici e istituzioni a interessi personali, favoritismi e malaffare. Vanno incoraggiate le intese fra amministrazioni per prevenire e contrastare fenomeni corruttivi e di condizionamento criminale nei contratti pubblici, con misure opportune dirette a salvaguardare la realizzazione delle opere e l'occupazione.
Nella gestione dei continui flussi di persone in fuga da guerre, persecuzioni e povertà spetta ai Prefetti un ruolo essenziale per coordinare le attività di primo soccorso e di assistenza, per garantire condizioni generali di sicurezza e di rispetto della dignità umana, per favorire la sistemazione più adeguata nelle diverse realtà. Grazie ad una attenta opera di mediazione si stanno realizzando, sulla base di accordi con enti locali e associazioni di volontariato, positive esperienze di accoglienza e di inclusione, con l'inserimento dei profughi anche in progetti di utilità sociale.
Operare con determinazione per l'affermazione dei principi di libertà nella sicurezza e la coesione delle nostre comunità, per il buon funzionamento della macchina pubblica e a garanzia dei servizi essenziali, significa far vivere nel quotidiano i principi e i valori che sono alla base del patto di cittadinanza repubblicana.
Con questi auspici, a Voi Prefetti ed a tutti coloro che con Voi celebrano la Festa della Repubblica rivolgo i più sentiti auguri di buon lavoro». (Sergio Mattarella, 1 giugno 2016)
Durante la cerimonia devo dire che non sono riuscito ad apprezzare a pieno le parole del Presidente della Repubblica perché l'audio era carente ed io ero impegnato a scattare delle fotografie (che potete trovare sulla Pagina Facebook dedicata al Caduto per la Pace Giorgio Langella).
Oggi, in tutta calma, mi sono collegato al sito internet del Quirinale e ho letto, meditato e riletto le parole di Mattarella e, come potete notare, ne ho messe alcune in grassetto ed in rosso per evidenziarne l'alto significato.
In modo particolare mi ha colpito positivamente il fatto che il Capo dello Stato ha voluto invitare i prefetti italiani a farsi carico delle istanze e delle difficoltà che i giovani e gli anziani hanno in questa Italia della crisi.
Non tutti i presidenti della repubblica hanno avuto l'attenzione e la sensibilità di capire che senza servizi essenziali ben coordinati il nostro Paese non ha motivo di festeggiare.
Raramente i politici comprendono che non esiste nazione se manca l'affermazione dei principi di libertà nella sicurezza.
Poche volte chi ricopre alte cariche politiche si espone chiedendo alle istituzioni di farsi carico in concreto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini.
L'Italia non è perfetta, l'attuale Governo - a mio modesto e personale parere - fa acqua da tutte le parti, l'occupazione è carente per non dire latitante, il sistema scolastico è perfettibile, ...
Una cosa però voglio dirla: l'Italia è una Repubblica fatta da brava gente che ogni mattina si alza all'alba per lavorare e dar da mangiare ai propri figli. L'Italia è una Repubblica servita e difesa da un Esercito che non ha eguali in termini di carità, sussidiarietà, generosità e preparazione militare. L'Italia è una Repubblica non perfetta ma perfettibile; criticarla serve a poco. Bisogna che ciascuno di noi prenda le proprie qualità, si assuma le proprie responsabilità e, con altruismo, si rimbocchi le maniche per fare di questa Nazione il miglior Paese del mondo.
Viva l'Italia, viva la Repubblica.
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
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