Carissimi lettori dal Cuore Alpino, ho atteso dei giorni prima di scrivere qualcosa sul gravissimo gesto che è stato compiuto nel Comune di Parma ai danni del Monumento ai Caduti della Brigata Paracadutisti "Folgore" sito nel Parco Bizzozero.
Il monumento era stato inaugurato solo pochi giorni prima dall'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia e dal Comune di Parma.
Sappiamo tutti benissimo chi può aver compiuto un siffatto sfregio ai danni dei valorosi Caduti della Folgore ma, onde evitare inutili querele, facciamo che tenercelo per noi.
Prendiamo per buone le parole di Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma, che in una conferenza stampa ha detto che i fautori del gesto sono "vandali senza arte né parte, figli di una completa
mancanza di ideali. La testimonianza chiara di un degrado civile che è come una malattia per la nostra società: se togliamo valore a ciò che ne ha, non ci resta più nulla in mano se non vivere
di ignoranza e menefreghismo. Non possiamo permettercelo. Parma è una città che vive di valori e tradizioni, e non si piega a vandali ignoranti".
Com'è giusto che sia, l'Amministrazione Comunale Parmense ha deciso di far risistemare il monumento che era stato interamente realizzato con i fondi dei membri dell'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia e che era stato inaugurato con il taglio del nastro da parte del "leone" Mario Guerra, già militare della Folgore impiegato nella battaglia di El Alamein e nelle battaglie di Nembo.
Anche se non mi è proprio, metto un momento da parte la mia diplomazia e la mia buona educazione, per rivolgermi personalmente e direttamente a quei dementi nonché infami che hanno violato il monumento in oggetto.
A questi "signori" voglio dire che persone come loro sono la vergogna del nostro Paese, la parta marcia e malsana della nostra società e l'aberrazione dei principi per i quali i soldati della Folgore hanno combattuto e continuano a combattere.
Mi auguro che la magistratura riesca a trovare quanto prima gli autori di tale misero e becero gesto per sbatterli con veemenza nelle patrie galere. La tolleranza verso certi soggetti è erronea
e superflua; per certe persone ci vogliono solo coercizione e carcere duro.
Carissimi, nel chiedervi perdono per la mia rabbia, fin troppo poco velata, mi congedo con un saluto degno di uomini veri: "non tremar se fischia la mitraglia ma lotta con fiducia e con ardor".
Viva l'Italia, viva la Folgore!
Andrea Elia Rovera
Responsabile della Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
Nessun commento:
Posta un commento