In questi giorni tutti i telegiornali parlano del Ministro Graziano Delrio che ha aderito ad un singolare sciopero della fame atto a far riconoscere lo Ius Soli (cioè il diritto di cittadinanza a chi nasce sul nostro suolo nazionale) agli immigrati che da alcuni anni ci stanno invadendo senza scrupoli.
Questo fatto lo trovo disdicevole oltreché fuori luogo visto che il signor Graziano Delrio non è il ministro del Senegal, della Turchia, dell’Egitto, ... ma bensì - anche se non eletto - dell’Italia.
Da Italiano mi sento offeso e amareggiato dal comportamento che l’esecutivo Gentiloni sta avendo nei confronti del Popolo Italico. Da quando a Palazzo Chigi ha messo radice il Partito Democratico ci stiamo trovando in un vortice buonista senza fine.
Molti Italiani hanno perso il lavoro, molti altri non lo riescono a trovare, ma il Governo Italiano continua a sperperare risorse per gli immigrati che, tra parentesi, oltre a costarci un patrimonio ci portano anche tante “belle” malattie come la malaria, la tubercolosi, la scabbia, ...
In un Paese con il tasso di disoccupazione giovanile che si aggira attorno al 40% - a mio avviso - sarebbe prioritario fare investimenti sulla formazione dei giovani in azienda, sulla decurtazione delle aliquote fiscali alle aziende che assumono un giovane under 35 per almeno 78 settimane, sulla realizzazione di progetti formativi atti ad inserire i soli Cittadini Italiani in specifiche liste di collocamento obbligatorio.
Tutto questo però non avviene perché al nostro Governo fa comodo impiegare gli immigrati così da sentirsi dire “Bravo” in questo o quel vertice europeo.
In Centro-Italia ci sono migliaia di Italiani che hanno perso la casa a causa dei movimenti tellurici degli ultimi anni. Nel Sud-Italia ci sono giovani che, come unica possibilità d’impiego, hanno i concorsi per Volontari in Ferma Prefissata dell’Esercito. Al Nord-Italia ci sono giovani che, nonostante una laurea, sono costretti ad emigrare visto che le grandi aziende del triangolo industriale stanno chiudendo e/o delocalizzando.
Il quadro socio-economico del nostro Paese è inquietante, nonché imbarazzante, ma - a giudicare dallo sciopero della fame in favore dello Ius Soli - al nostro Paese non interessa.
La cosa che l’Italia ritiene più importante è quella di fare bella figura con l’Europa facendosi beatamente invadere da persone che - nella maggior parte dei casi - non fugge da una guerra ma mira a conquistare l’Europa mediterranea per islamizzarla e soggiogarla a qualsivoglia califfato.
L’Islamizzazione dell’Europa - ed in particolare dell’Italia - è già a buon punto. Pensiamo solo al fatto che la celebre “Preghiera dell’Alpino” è stata edulcorata per non urtare i “nuovi italiani” che si sentivano offesi dalle parole: “Rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra patria”. Ci sono sacerdoti - e perfino Cappellani Militari - che si vergognano dei nostri ragazzi in mimetica e che ad ogni occasione si affrettano a dire: “l’Esercito non è più quello di una volta. Ormai non ci si arruola più per difendere i confini o per uccidere i nemici”.
Purtroppo hanno ragione. Oggi i militari distribuiscono incubatrici, viveri, vestiti, e quant’altro ai baldi islamici che ci invadranno e stermineranno tutti!
Oggi i militari presidiano le piazze centrali delle grandi città con l’”Operazione Strade Sicure” che - per inciso - è figlia della crescente paura che gli Italiani hanno del terrorismo di matrice islamica. In pratica, ormai, gli ordini di servizio ed il dislocamento del personale militare vengono impartiti a seconda di quanto i terroristi abbiano “sul naso” l’Italia. Ma vi pare normale una cosa simile?
La colpa, però, permettetemi, non è da attribuirsi ai Caporali, ai Sergenti, ai Marescialli, ai Comandanti delle Compagnie, dei Battaglioni o dei Reggimenti. La colpa è tutta del Ministro della Difesa, del Presidente del Consiglio, del Capo di Stato Maggiore della Difesa e di quelli che, come loro, pensano solo a far bella figura con l’Europa e con le ONG sinistroidi.
Per fortuna tutto questo il Comitato Militare della NATO lo sa bene e, per non rischiare che tutta l’Europa diventi filo scafista, non ha nominato come suo capo il Generale Claudio Graziano, già Comandante del 2 Reggimento Alpini, ma bensì il Generale Stuart Peach dell’Aeronautica Inglese.
Di fronte alla disoccupazione giovanile, agli italiani che vivono in container, ai padri separati che dormono in macchina, alle donne vittime di violenze e stupri, agli ospedali con carenza di personale, agli Italiani terrorizzati dalle crescenti minacce terroristiche,... non si può rispondere con il buonismo e con il “politicamente corretto”. Di fronte ad uno scenario apocalittico come questo si deve urlare a pieni polmoni - e soprattutto concretizzare - il: “Rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra patria”.
Scusate la franchezza ma "quanno ce vò, ce vò".
Andrea Elia Rovera
Responsabile per la Memoria Storica
del CMCS degli Alpini Giorgio Langella
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